Posts written by Naeli •

  1. .
    Il suo obiettivo era stato finalmente stanato. In un certo senso. Fu più lei ad introdursi nella sua tana con la forza, quindi forse si trattava dell’opposto. Ciò che contava era averlo davanti e a portata. Letteralmente rinchiuso in un cerchio di fuoco, senza alcuna possibilità di fuga a parte l’unico ingresso, che Anzu in teoria poteva avere sotto controllo vista le dimensioni ridotte della stanza. Raggiungerlo in tempo per evitare che le scappasse da sotto il naso non avrebbe dovuto essere un problema, giusto?
    La vocina nella sua testa che dall’inizio di quella sua intrusione continuava a ricordarle che sì, esisteva un altro modo per scappare, uno tra i più irritanti che fossero mai esistiti al mondo… quella vocina si fece più forte. Ignorarla sarebbe stato controproducente, quindi dovette accettare che l’uomo avrebbe potuto provare a svignarsela con lo spostamento sotterraneo, ma avrebbe pensato a quell’eventualità se e quando si fosse palesata. Aveva un paio di metodi per occuparsi di gente come lui. Solo uno, in realtà. Ma di solito bastava. Detto ciò, se anche solo avesse visto le sue dita dei piedi iniziare a fondersi col terreno gli avrebbe infilato un pilastro elettrico su per il-
    Si censurò da sola partendo all’attacco. Il suo pugno atterrò su una parete di capelli spinosi eretta appena in tempo, per fortuna dell’uomo, che però non riuscì a tenerla a bada completamente. Sentì a malapena l’impatto con gli aculei, forse grazie anche alle placche di titanio nel suo guanto, e la barriera si infranse dopo aver attutito solo parte del suo colpo. L’uomo venne spinto via di qualche metro, non abbastanza però per finire nel fuoco, cosa che le fece schioccare la lingua con fare nervoso. Le avrebbe potuto fare comodo. Praticamente con le spalle al muro l’uomo iniziò a contrattaccare, ma nel momento in cui si mise in posizione e accennò a voler sferrare un pugno letteralmente all’aria, Anzu si insospettì. C’erano almeno due metri tra di loro. Era stupido? O le stava lanciando qualcosa che i suoi occhi non potevano ancora vedere?
    Per ogni evenienza non esitò ad attivare uno dei suoi taijutsu preferiti, Come una foglia che scivola. Le aveva salvato le chiappe in molte occasioni, e in generale era un piccolo aiuto comodo e versatile. Si mosse con uno scatto verso la sua sinistra, con l’intenzione di evitare qualunque cosa lui le stesse lanciando contro- ah, un’onda d’urto a quanto pareva. Vide letteralmente l’aria reagire al pugno dell’uomo, ma confidò di poterlo in qualche modo schivare. Cercò comunque di muoversi verso l’uscita, molto vicina a lei, per scongiurare errori di calcolo: ammesso che fosse stata abbastanza ampia da prenderla anche dopo essersi spostata, o che l’uomo avesse potuto modificare la sua traiettoria, la forte spinta di quell’onda l’avrebbe scagliata nel tunnel dal quale era entrata e non dritta contro la parete rocciosa dietro di lei. In più, se fosse riuscita ad evitarla, avrebbe avuto sotto controllo la via di fuga principale, evitando che l’uomo potesse approfittarne per scappare subito dopo aver scagliato il colpo, usato magari come distrazione. Non l’aveva ancora capito che avrebbe fatto di tutto per non farlo uscire di lì?
    Se fosse riuscita ad evitare il colpo, ma anche se fosse stata spinta indietro di chissà quanti metri nel tunnel dietro di lei, Anzu avrebbe immediatamente riprovato ad attaccare. Nel secondo caso ci avrebbe solo messo qualche secondo in più a rientrare in gioco, con qualche nuova scottatura a decorarle il corpo. Avrebbe stretto i denti e caricato stavolta a palmi aperti, entrambi carichi di chakra pronto ad essere incanalato nell’organismo dell’altro. Se avesse provato a usare barriere come poco prima, quella tecnica le avrebbe ignorate facilmente. Scagliandosi contro l’uomo avrebbe provato a colpire prima la sua spalla destra con il palmo sinistro, spingendolo con violenza contro la parete lambita dal fuoco dietro di lui, e se il colpo fosse andato a segno avrebbe fatto lo stesso con la spalla rimanente, per provare a metterle entrambe fuori gioco insieme gli arti corrispondenti. Se non fosse riuscita nel suo intento avrebbe mantenuto attivo solo il Juken del palmo destro, seguendolo al massimo delle sue capacità, scattante come una molla grazie alla sua agilità migliorata, puntando direttamente al torso. Se provandoci con le buone non funzionava, tanto valeva andarci con le cattive.

    CITAZIONE
    Via del Lupo – Soresu 5° Forma: Come una foglia che scivola
    Tipo: Taijutsu
    Tecnica Taijutsu molto semplice, solitamente utilizzata per scopi difensivi. L’utilizzatore concentra le proprie energie in modo da rendere il proprio corpo più reattivo e flessibile, diventando così in grado così in grado di schivare e parare colpi in maniera molto più efficace. Può diventare utile in attacco se si usano i propri movimenti agili per confondere l’avversario. Questa flessibilità però rende il corpo meno predisposto a movimenti sulla lunga distanza.
    [Sigilli: 0]
    [Agilità + 20]
    [Velocità – 10]
    Livello: B
    Consumo: 20 a turno

    CITAZIONE
    Pugno Gentile [Secondo livello] (Juken)
    Tipo: Ninjustu-Taijutsu
    Questo jutsu è usato insieme al Byakugan e consiste nel colpire l'avversario con il pugno aperto. Nel pugno viene caricata una certa quantità di chakra ed il colpo viene portato con una forza ridotta rispetto a quella dell'utilizzatore, data la concentrazione necessaria all'utilizzo del chakra. Tuttavia una volta andato a segno il colpo libera il chakra direttamente nell'organismo avversario, ignorandone la resistenza e ferendo direttamente gli organi interni.
    [Anche se a fini narrativi il colpo viene portato con forza ridotta, per il calcolo dei danni viene considerata la Forza base dell'utilizzatore e la Resistenza base del bersaglio -20]
    [Nota: con "base" si intende priva di bonus e malus]
    [Le ferite non saranno visibili sul corpo ma riguarderanno solo gli organi interni]
    [Se il colpo viene incanalato ma non colpisce, può essere mantenuto il chakra nella mano con un consumo pari a metà del costo della tecnica a turno]
    [Richiede Byakugan attivo]
    Livello: B
    Consumo: 30

    Anzu Yamazaki
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    14
    66 +9
    61 +9
    45 +9
    (-10 =44)

    56 +9
    (+20 = 85)

    36 +9
    52 +9

    Post: /

    Potenziamenti/Malus:

    Attivi:
    • Byakugan lvl. 4:
    - Attivazione senza posizioni delle mani.
    - Angolo di visione 359° e possibilità di concentrare la propria visione nell'unico punto cieco (escludendo però tutto il resto).
    - Visione del sistema circolatorio del chakra, delle porte e di tutti punti di fuga.
    - Vista frontale a 2.5km (utilizzabile soltanto in momenti di calma -fuori dal combattimento- poiché richiede concentrazione).
    - Visione circolare a 100m.
    - Visione attraverso oggetti di qualsiasi spessore e attraverso la nebbia.
    • Come una foglia che scivola: +20 Agi/- 10 Vel

    Passivi:
    • Taijutsu lvl 9: +9 a tutte le stat tranne chakra
    • Potenziamento chakra lvl. 3: +30 al chakra
    • Vigore lvl. 1: recupero di 2 di chakra a turno
    • Artigli della Bestia (placche in titanio): +25 alla Forza per attacchi a mani nude

    Armi:
    10 Kunai di ferro (tasche del giubbotto chuunin)
    10 Shuriken di ferro (tasche del giubbotto Chuunin)
    2 Artigli della Bestia (indossati) (x)

    287/590
    (- 90 Evocazione Drago di Tenebra)
    (- 30 Evocazione Drago Artico)
    (- 15 Byakugan lvl. 4)
    (+ 2 Vigore)
    (- 15 Byakugan lvl. 4)
    (+ 2 Vigore)
    (- 15 Byakugan lvl. 4)
    (+ 2 Vigore)
    (- 15 Byakugan lvl. 4)
    (+ 2 Vigore)
    (- 15 Byakugan lvl. 4)
    (- 25 Cerchio Infuocato)
    (+ 2 Vigore)
    - 15 Byakugan lvl. 4
    - 20 Come una foglia che scivola
    - 60 Juken x2
    +2 Vigore
    Ferite:
    • Lieve: Scottatura lieve alla parte frontale del corpo
    • Lieve: Piccoli tagli alle nocche del pugno destro

    Stato Fisico:
    48.64% - Stanca

    Stato Mentale:
    Attenta



    Se c'è bisogno di aggiungere altre ustioni a seconda di come va l'azione faccio al prossimo post!


    Drago di tenebra:
    CITAZIONE
    STATISTICHE
    LIVELLO 9
    Chakra: 260 Unità
    Forza: 36
    Resistenza: 36
    Velocità: 32
    Agilità: 32
    Precisione: 35
    Riflessi: 35

    TECNICHE
    Fiato di vento
    Tipo: Senjutsu/Ninjutsu fuuton
    Soffio che crea una ventata di medie/piccole (circa 20 metri di gittata massima per un metro di larghezza) dimensioni utile per colpire l’avversario di sorpresa. Essere colpiti provoca danni da taglio.
    Forza 65
    Consumo: 65

    Tecnica del Drago di vento Supremo
    Tipo: Ninjutsu fuuton
    Tecnica di vento che permette all'utilizzatore di lanciare fino a cinque colpi aventi l'aspetto di grandi teste di drago. Ogni testa ha un diametro di 50 cm e 10m di gittata.
    Forza: 50 a colpo
    consumo: 50 per colpo


    Drago artico:
    CITAZIONE
    STATISTICHE
    LIVELLO 3
    Chakra: 80 Unità
    Forza: 14
    Resistenza: 14
    Velocità: 10
    Agilità: 10
    Precisione: 13
    Riflessi: 13

    TECNICHE
    No


    Edited by Naeli • - 27/2/2021, 20:36
  2. .
    Anzu, idealmente, avrebbe voluto dire mille altre cose, ma il suo corpo ormai era sul procinto di collassare, e non fece il favore di accontentarla. Rimase a testa bassa, e in silenzio, per più di cinque minuti, calmandosi man mano, quanto bastava per smettere di piangere e avere la quasi certezza che non sarebbe scoppiata di nuovo.
    Izumi decise di non aiutarla minimamente, cercando le sue mani con la propria. Quando sentì le dita dell’altro chiudersi protettivamente intorno alle sue il cuore di Anzu, traditore che non era altro, saltò un battito, e lei fu pericolosamente vicina a lasciarsi andare, di nuovo. Inspirò bruscamente e chiuse gli occhi, contando fino a dieci e regolarizzando il respiro, poi sciolse le proprie dita intrecciate e strinse con entrambe le mani quella di Izumi, probabilmente per la prima volta da quando si conoscevano. Non per tirarlo su o farsi tirare su, non per una stretta di mano amichevole. Quell’intreccio era diverso, almeno per lei. Lo osservò per qualche secondo, pensierosa, lasciando parlare Izumi nel frattempo. Sì, glielo doveva dire. Non aveva più senso tenerlo nascosto. Si era accorto che qualcosa non andava, e anche se sicuramente non avrebbe mai potuto indovinare cosa, sarebbe stato crudele tenerlo all’oscuro. O trattenersi lei. Ecco, l’avrebbe fatto per sé. Per togliersi quel peso e eliminare ogni fonte d’imbarazzo tra di loro. Almeno sperava.
    Ma non in quel momento. Erano entrambi esausti, e Izumi era pure imbottito di farmaci. Non avrebbe potuto rifiutarla come doveva. Non voleva rischiare che dicesse qualcosa che non pensava solo per pena nei suoi confronti, o per non farla piangere di nuovo. Era abbastanza sicura che non fosse quel tipo di persona, quando era lucido. E al momento non lo era.
    - Sissignore. -, bofonchiò, con un mezzo sorriso, rivolgendogli finalmente un’occhiata più serena. Si fece più seria subito dopo, ma stavolta quando rispose non nascose il volto all’altro. Quantomeno voleva sapesse quanto fosse seria a sua volta.
    - Anche io. Non immagini quanto. -, ammise. Era sempre stato difficile per lei ammettere di provare qualcosa di così debilitante come la paura, ma aveva imparato a farci amicizia. A contare su di lei quando il momento lo richiedeva. Era rimasta in vita per tutto quel tempo grazie alla paura che viveva costantemente nel suo corpo, e un giorno sapeva che ne avrebbe fatto un’arma. Avrebbe voluto dire tutto questo a Izumi, rassicurarlo del fatto che fosse normale, che bisognava solamente imparare a gestirla, ma le forze per farlo semplicemente non c’erano. Quindi conservò anche quel discorso per un’altra occasione.
    - Tranquillo. Ora dormi. -, ribattè, stringendogli appena la mano con fare rassicurante. - Non me ne vado. -, gli promise. Avrebbero dovuto renderla incosciente con la forza per riuscire a farla uscire di lì.
    Prima di anche solo pensare di dormire a sua volta, Anzu si sarebbe assicurata che il respiro di Izumi si facesse regolare, e che la presa alla sua mano si allentasse per forza di cose. A quel punto avrebbe usato il braccio libero come cuscino, poggiandolo sul bordo del letto, e avrebbe chiuso gli occhi per provare a recuperare qualche ora di sonno. Si sarebbe addormentata quasi istantaneamente, ma senza lasciare andare mai la mano di Izumi per un secondo.
  3. .
    Anzu sapeva, razionalmente, di stare dicendo cose sbagliate. Soprattutto per una che aveva sempre giurato di mettere per prima i propri bisogni rispetto a quelli degli altri, in primis ovviamente la propria sopravvivenza, delle parole del genere erano del tutto inusuali. Andavano contro tutto ciò in cui aveva creduto, ma qualcosa doveva essere cambiato lungo la strada. O forse era davvero ancora troppo fottuta per le vicende recenti e stava semplicemente vivendo i suoi cinque minuti di incoerenza. Capitava a tutti, no?
    Sapeva anche che Izumi si sarebbe infuriato, proprio perché Anzu avrebbe reagito allo stesso modo se lui le avesse fatto quel discorso. Il che la rendeva un’ipocrita in primo luogo ad averlo assalito con quel monologo senza capo né coda. Troppo tardi. Avrebbe accettato volentieri le sue critiche, i suoi insulti, sperando che la aiutassero a rinsavire e calmarsi. Perché le sue forze al momento non bastavano.
    Furono dei movimenti inaspettati nella direzione del ragazzo a farle alzare il capo, e mostrare un volto arrossato, sia per quello sfogo che soprattutto per le ustioni che lo percorrevano, e occhi gonfi e lacrimosi, che andarono subito a posarsi sulle ferite dell’altro.
    - Smettila- -, provò a protestare, rimettendosi in piedi per raggiungerlo. Non riuscì però a fare un singolo passo, né a completare il suo rimprovero, presa alla sprovvista dallo sbottare del ragazzo. Sgranò gli occhi sentendolo parlare, ammettere di provare le stesse sue paure, biasimarla proprio come aveva immaginato per il suo discorso precedente. Dopo l’iniziale stupore Anzu strinse le labbra, distogliendo lo sguardo con fare colpevole, stringendo i pugni ai fianchi. Non osò interromperlo, perché non era sicura lei stessa di cosa avrebbe potuto dire. Non si fidava del proprio cervello, della propria capacità di fare un discorso di senso compiuto.
    Per la seconda volta si rese conto, grazie alle parole di Izumi, di non aver considerato per un attimo la possibilità che in quello sfortunato scontro potesse essere stata lei a rimetterci. Non le era passato per la mente che lo stalker avrebbe potuto portarla al suicidio, per eliminare un ostacolo fastidioso, e poi magari impossessarsi anche di Izumi per fare lo stesso. Non le era importato. Cosa c’era che non andava in lei? Lo amava a tal punto da non curarsi della propria incolumità a favore di quella di Izumi?
    L’ammissione del ragazzo arrivò in quel momento, con tempismo crudele. Poteva avvertire il dolore nella sua voce, e sapeva che era genuino. Sapeva che ci teneva a lei come se facesse parte della famiglia, e lo aveva dimostrato più volte. E lei lo adorava per questo. Ma non era più sicura che fosse abbastanza.
    - Merda. -, mormorò, tirando le labbra in un mezzo sorriso alla sua battuta non voluta, poi sparito in un soffio, mentre si stropicciava gli occhi col dorso della mano. Che figura del cazzo che stava facendo. Era proprio patetica. Soprattutto non aveva per niente migliorato la situazione. Izumi era ancora alterato, osava dire sconvolto, e di nuovo per colpa sua. Doveva starsi zitta e basta. Aveva sempre funzionato, si era risparmiata un sacco di guai, e ne aveva risparmiati ad altri. Ma c’era qualcosa nel ragazzo che le impediva di alzare le sue mura e di respingerlo. Il fatto che fosse già accaduto due volte nel giro di poco tempo le dava sempre meno speranze che fosse una cosa temporanea. In poche parole era fottuta.
    - Scusami. -, disse infine, dopo aver atteso non sapeva quante ore. Voleva scusarsi dal momento in cui si era lasciata fregare dallo stalker e manipolare come un’idiota. - Hai ragione. Come al solito. -. Tirò su col naso prepotentemente, portandosi indietro i capelli incollati al volto, poi posò gli occhi gonfi e arrossati su Izumi e abbozzò un sorriso triste.
    - Mi sa che devo farmi dare qualcosa anche io. Ho la testa tutta fottuta. Dove ti rifornisci tu? -, scherzò senza molto trasporto, esitando un po’, in perfetto silenzio, quando il ragazzo la chiamò a sé. Alla fine acconsentì, tirandosi dietro una sedia e sistemandosi al suo capezzale, poggiando le braccia sul bordo del letto e intrecciando le dita delle mani. Si curvò in avanti, osservandosi i polsi.
    - Non volevo farti agitare. Cerca di riposare. -. C’era tempo per fare ciò che si era ripromessa.

    Edited by Naeli • - 15/2/2021, 10:25
  4. .
    Alla sua domanda Anzu rispose solo con un cenno secco del capo. Aveva in nervi a fior di pelle e si vedeva. Le raccomandazioni che si era data erano servite a poco, a quanto pareva. Incrociò le braccia al petto, chiudendosi in se stessa, abbassando anche il capo e lasciandosi andare contro lo stipite della porta. Fece spallucce, riguardo le sue condizioni. Dei due non era sicuramente lei quella messa peggio. Non era lei su un lettino d’ospedale. Le bastava e avanzava come scusa per non curarsi delle sue di ferite.
    Le scuse del ragazzo invece la fecero sussultare. Alzò di scatto il capo, osservandolo con una furia nello sguardo pari quasi alla disperazione che quelle parole le avevano messo addosso. Scoprì i denti e ancora prima di accorgersene, aveva già preso a marciare nella sua direzione. E a urlare, per quanto possibile per lei.
    - Non ti azzardare. -, tuonò. - Non ti azzardare a scusarti con me dopo quello che ti… -, il resto della frase le morì in gola. Si arrestò di colpo, come se avesse perso ogni energia, e per nascondere quello che doveva essere un’espressione incredibilmente vulnerabile e spaventata portò una mano a coprirsi gli occhi. Chinò di nuovo il capo, cosa che non l’aiutò a regolarizzare il respiro già alterato. Ci provò comunque.
    - Dovevo stare più attenta. -, disse solo, inizialmente. Si massaggiò la radice del naso, mordendosi a forza il labbro. Si diede qualche secondo, forse un minuto o due, per far passare il ronzio nelle orecchie.
    - E tu ti sei solamente difeso. Anzi, avresti dovuto andarci giù pesante. Potevi morirci. -. Un “E sarebbe stata colpa mia” aleggiò nell’aria, non detto ma palese dal suo tono di voce. Anzu lo assaporò lentamente, cercando di razionalizzare la cosa. Avrebbe effettivamente potuto essere lei la causa della morte di Izumi. Se lui non si fosse difeso come aveva fatto, se fosse stato meno furbo e brillante e geniale- sarebbe morto. Così, perché un sub-umano aveva deciso di spingere la sua ossessione per una sconosciuta oltre il limite.
    - Stavo per ucciderlo. Ero a un passo. Un altro secondo e lo avrei fatto a pezzi. -, continuò, facendo scivolare la mano verso le labbra, e poi staccandola dal volto per osservare il palmo. - Avevo il suo collo tra le mani e lui quasi non si muoveva più. Poi ho sentito Mari urlare il tuo nome e mi sono fermata. -, fece una mezza risata ironica, più uno sbuffo che altro. - Più che fortunato è stato miracolato. E’ ancora vivo solo perché tu hai avuto la priorità. -, ammise, ormai con una certa tranquillità. Non aveva senso negarlo ormai.
    - Sai una cosa divertente invece? -, continuò senza fare pause. Sembrava non avere più freni, a quel punto, e aveva preso a straparlare senza nessi precisi tra un argomento e l’altro. Non si avvicinò ulteriormente a Izumi, ma neanche si allontanò. Prese a guardarlo in volto, abbandonando ogni intenzione di nascondere ciò che stava provando all’altro.
    - Nella visione facevo la stessa cosa. Ero incapace di controllarmi. Pensavo solamente a quanto avrei voluto fare del male a Natsuki, a Makoto, a te. Vi ho uccisi tutti e tre e poi sono andata a lavarmi come nulla fosse. Come se fosse una giornata normale per me. Come se ce l’avessi nel sangue. E ho paura che sia vero, che quello stronzo mi abbia davvero resa un mostro, che un giorno diventerò esattamente come lui e non mi farò problemi a fare del male alle persone che amo. In fondo ho già iniziato, no?! -, agitò una mano con rabbia, alzando il tono di voce e indicando lo stato in cui era ridotto Izumi. Inspirò bruscamente tra i denti, soffocando un singhiozzo e curvandosi su se stessa, mentre faceva del suo meglio per non iniziare a piangere. Ci mancava solo quello.
    - Quindi non azzardarti a chiedermi scusa. Dovevi fare di peggio. Dovevi uccidermi… Preferirei morire che sapere… di averti fatto del male… -, concluse, ormai singhiozzante e rannicchiata su se stessa. Non esattamente il suo momento migliore, c’era da dire. Ma ormai non le importava più di nulla. Gli eventi di quegli ultimi due giorni erano riusciti a piegarla come poco altro aveva fatto da quando era nata.
  5. .
    Il mattino seguente i due agenti che si presentarono in stanza di Izumi trovarono Anzu sveglia, e incazzata, a fargli da guardia. Fu molto tentata di cacciarli via con le buone o le cattive, e si alzò con uno scatto dalla sedia vicino al letto del compagno con fare minaccioso. Al contrario di lei, però, Izumi sembrava molto più disposto a collaborare con i nuovi arrivati: lei gli lanciò un’occhiata, chiaramente contrariata per la sua decisione, dato che a quel punto non avrebbe potuto fermarli. Li vide avanzare nella stanza e prendere posto vicino al letto del ragazzo, pronti a stancarlo con le loro domande inutili, senza poter fare niente.
    La costrinsero anche ad uscire. Tra l’indignazione e la stanchezza accumulata durante la notte Anzu non provò neanche a nascondere l’occhiata funerea che mandò in direzione dei due uomini mentre li superava, sbattendosi la porta alle spalle con violenza. Una volta sola in corridoio ignorò sia Mari che Fujimura, in attesa come lei fuori dalla stanza, per andare a fare una passeggiata per sbollire. Se gliel’avessero permesso. Non mangiava né beveva da quasi 24 ore, quindi quanto meno dovevano concederle una pausa per rifocillarsi.
    Quando tornò beccò i due agenti prossimi all’uscita. La fermarono lì, a due passi dalla porta della stanza di Izumi, lasciando entrare Mari e la guardia del corpo ma non lei. Cos’altro volevano? Rimase a debita distanza dai due, mani in tasca e espressione distante, fredda. Le fecero una serie di domande che già si aspettava, visto che erano molto simili a quelle alle quali aveva risposto la sera prima, il che non contribuì a farle andare giù quell’interrogatorio. In maniera molto più scarna e arida disse le stesse cose che sentirono dire a Izumi: del lavoro di guardia del corpo per una modella che aveva problemi di stalking, del piano usato per attirare il potenziale criminale, e di come esattamente fosse stata “posseduta”, se così si voleva dire. Quelli erano dettagli che non aveva ancora raccontato a Izumi, visto che non ne aveva avuto letteralmente il tempo, quindi non avrebbe avuto l’appoggio della sua testimonianza, ma una semplice indagine sul tipo avrebbe potuto confermare la cosa, immaginava. Non conosceva il tipo di tecnica precisa che l’aveva resa incapace di muoversi autonomamente, e non aveva visto come esattamente l’altro si fosse impossessato della sua mobilità. Ma in qualche modo doveva aver fatto.
    Li superò senza dire parola non appena fu libera di andare. Aprì la porta della stanza con una certa fretta, trepidazione quasi, ma venne accolta dalle parole come minimo sdegnose di Fujimura. Anzu serrò la mascella, e si oscurò in volto. Si chiuse la porta dietro con fermezza, per annunciarsi, poi prese parola.
    - E’ lui. -, disse senza alcuna esitazione. Non si mosse in avanti, rimanendo poggiata alla porta, ma confidava che la sua voce riuscisse a superare quella dei presenti anche solo per l’aura omicida che la impregnava. - E faranno meglio a tenerlo in gabbia per il resto della sua vita, se non vogliono che ci pensi io a lui. -, ringhiò quella promessa tra i denti, stringendo la presa sulla maniglia della porta per un attimo prima di staccarsi dall’uscio e fare qualche passo in avanti. Si fermò dall’altro lato del letto rispetto a dove si erano fermati Fujimura e Mari, come a volerli fronteggiare entrambi. Sfidandoli a contrariarla. Poi abbassò lo sguardo su Izumi, e dopo qualche secondo fece un sospiro, stringendosi nelle spalle. Cercò di calmarsi almeno per il suo bene.
    - Mi ha preso di mira di proposito. Mi è quasi caduto addosso con la bici per avere una scusa per avvicinarsi a me senza risultare sospetto. Poi mi ha fatto una Visione dell’Inferno e appena sono tornata in me era lui a controllarmi, e non io. -, aggiunse, spiegando il procedimento più a Izumi che al resto dei presenti, che sicuramente non avrebbero capito molto del suo discorso. - Aveva dei capelli tagliati nel cesto della bici, ma non li ho toccati. A parte quello in lui non c’era niente di strano. -. Prese in considerazione anche la possibilità che il burattinaio fosse stato a sua volta un burattino, anche solo per il piacere di poter mettere mano pure su di lui. Ma a sua volta non le sembrava probabile. Quando rialzò lo sguardo sui due ospiti, dopo aver sentito Izumi chiaramente affaticato, nei suoi occhi si poteva leggere un semplicissimo ordine: dovevano smammare immediatamente. Per sua fortuna non ci fu bisogno di ripeterlo a parole o con i fatti. Mentre i due uscivano dalla stanza lei si mosse solamente per andare a chiudere la porta, tentata di sbarrarla in qualche modo così che nessun altro potesse disturbare il compagno. Ma alla fine preferì evitare per dare la possibilità ai medici e infermieri di entrare se ci fosse stato bisogno.
    La domanda di Izumi la colse di spalle, e qualcosa nel tono forzatamente leggero, scherzoso del ragazzo le fece tremare violentemente le spalle. Un po’ dalla rabbia, un po’ dalla paura.
    - Non abbastanza. Respira ancora. -, rispose, con un filo di voce. Inspirò profondamente, poggiando per un attimo la fronte contro la porta e passandosi una mano sul volto. Doveva farsi forza. Non lo avrebbe fatto preoccupare ulteriormente.
    Si schiarì la voce, poi si voltò, osservandolo dalla distanza che aveva voluto mettere momentaneamente tra di loro, per sicurezza. Se si fosse avvicinata, e se il corpo di Izumi avesse reagito d’istinto ritraendosi alla sua presenza, Anzu non l’avrebbe retto.
    - … Tu come ti senti? -
  6. .
    Più passavano i secondi, più il terrore si impossessava di Anzu. Izumi le era venuto incontro come lo stalker aveva sperato, e a lei venne voglia di urlare. Ciò che fece, invece, fu attaccarlo, senza preamboli né tantomeno un qualunque tipo di coerenza: l’uomo che la controllava si limitò a colpire alla cieca, per loro fortuna incapace di sfruttare al massimo ciò che aveva tra le mani. Non poteva usare il suo chakra, sia per limiti della tecnica di manipolazione forse, ma soprattutto perché il ragazzo non aveva assolutamente idea di ciò che Anzu sapesse fare. Non poteva fare altro che usarla come un burattinaio alle prime armi, ma anche in quella situazione c’era la possibilità che causasse dei danni.
    Izumi riuscì a schivare i primi colpi con facilità, essendo ben più agile e creativo di lei, figurarsi del codardo che aveva preso le redini del suo corpo. Se avesse continuato così avrebbe fatto in tempo a capire cosa stava succedendo, e con un po’ di fortuna a interrompere il suo piano senza finire in guai seri… Anzu non poteva fare altro se non pregare, probabilmente per la prima volta nella sua vita, e immaginare ogni modo possibile immaginabile con il quale mettere fine alla patetica vita dello stalker che aveva rovinato loro le vacanze. Si sarebbe divertita.
    Per il resto cercò di seguire al meglio delle sue capacità lo scontro, ma soprattutto tenere d’occhio il ragazzo dietro di lei con la sua vista periferica. Nel momento in cui avesse sentito la presa su di lei allentarsi non avrebbe avuto scampo. Era sicura che lo sapesse anche lui. Se non l’avesse preso prima Izumi. Il ragazzo in questione aveva parato un altro suo pugno con una delle tecniche che Anzu aveva imparato a conoscere perché subita innumerevoli volte: la crosta dura del Domu però si sgretolò sotto il suo colpo, e lo rallentò abbastanza da permetterle – permettere al suo corpo – di sferrargli un calcio alla gamba. Non gliela spezzò, ma il danno doveva essere comunque stato ingente, perché immediatamente Izumi prese a strisciarla mentre si muoveva, stringendo i denti. Oh no. Non così presto.
    Anzu era solita approfittare senza esitazione di aperture del genere, e anche lo stronzetto che muoveva i suoi fili doveva essere della stessa opinione, perché non gli diede il tempo di allontanarsi troppo caricandolo con un altro pugno, con tanto di artigli sguainati. Izumi sorrise, e non fece nulla per evitare il colpo.
    Anzu non poté far altro che assistere alla scena con il fiato mozzato, e un altro urlo incastrato in gola. Le lame squarciarono il braccio di Izumi come se fosse stato fatto di burro, e mentre le nocche spezzarono l’osso con un rumore terrificante. Lo spettacolo sarebbe stato troppo da reggere per chiunque, e anche lo stomaco di Anzu si contorse alla vista di quella ferita. Izumi sembrava a un passo dallo svenimento, e le cadde pure addosso, afferrandole la spalla con un obiettivo preciso in mente. Vano, ma un tentativo solido. Non poteva credere però che si fosse fatto colpire di proposito per una roba del genere. Nel momento in cui quella storia fosse finita lo avrebbe ammazzato lei stessa.
    Visto il risultato non sperato, Izumi decise di farle esplodere il proprio sangue in faccia, per poi sfrecciare a massima potenza verso il burattinaio. Anzu accettò quel dolore più che volentieri. Era nulla rispetto a ciò che aveva provocato a lui nel giro di un paio di minuti a malapena. Era tanto se fosse riuscito a non perdere il braccio. Cosa potevano essere un’ustione o due?
    Nel momento in cui il burattinaio vide arrivare Izumi, il suo istinto fu di comandare ad Anzu di raggiungerlo: lei in effetti sentì il suo corpo muoversi in quella direzione, iniziare a correre alla sua velocità base, che non avrebbe mai però potuto raggiungere quella attuale di Izumi. Il tipo doveva essersene reso conto, perché all’improvviso decise di lasciarla andare e di provare a fuggire per conto suo. Quello fu il suo errore più grande.
    Izumi aveva appena lanciato il suo kunai quando Anzu riprese il controllo del proprio corpo. Ritirò gli artigli, e animata da una furia gelida e cieca si lasciò avvolgere da fulmini azzurrini, che si concentrarono nelle gambe e nel braccio destro. L’aria intorno a lei prese a sfrigolare, e le strida dei suoi fulmini, insieme al tonfo di Izumi che crollava a terra, rimasero gli unici suoni dei quali fu consapevole. Anche il resto dei passanti, le loro urla spaventate, caddero nell’oblio per una manciata di preziosi istanti, dandole il modo di concentrarsi unicamente sul suo obiettivo.
    Con uno scatto superò la sagoma semi-svenuta di Izumi, volando quasi in direzione del burattinaio. Era ferito, azzoppato, e tentava inutilmente di strisciare verso la salvezza come il codardo disgustoso che era. Anzu provò una gioia inaudita nel colpirlo con il Chidori dritto in mezzo alle scapole, facendolo urlare di dolore e crollare a terra sotto il suo peso, insieme a quello del colpo. A cavalcioni sulla sua schiena la donna disattivò la tecnica e portò la sua mano alla gola del ragazzo, stringendo con forza, e sentendolo annaspare sotto la sua morsa. Non si concesse un sorriso. Il suo volto era una maschera impassibile. Non provò neanche soddisfazione per una cattura ben riuscita, perché di cattura non si trattava. Sarebbe stato una vera e propria esecuzione, esattamente ciò che quel verme si meritava.
    Ci era quasi riuscita, quando un suono ovattato penetrò le sue difese. Era Mari, che arrivata alla scena aveva trovato Izumi steso sulla sabbia e stava urlando il suo nome, chiamando al contempo i soccorsi. Anzu si rialzò dal corpo inerme del ragazzo come se la sua pelle l’avesse scottata, e ritornando in sé accolse con sollievo l’ondata di adrenalina che la percorse non appena si rese conto di ciò che stava accadendo. Adrenalina per lei voleva dire reazioni immediate a problemi immediati, e non esisteva problema più immediato di Izumi in quel momento. Senza perdere altro tempo si morse il pollice, evocando un Dragone di Tenebra al quale chiese di tenere immobile il ragazzo, a qualunque costo, finché non fossero arrivate le autorità. Dopodiché corse da Izumi, senza soffermarsi ad osservare le sue condizioni più dell’indispensabile: usò la t-shirt bruciata dall’esplosione per legarla in modo grossolano intorno al braccio sanguinante, per fermare anche solo di poco l’emorragia e tenerlo al contempo fermo come poteva, poi se lo caricò addosso, reggendogli schiena e gambe con le braccia, il resto del corpo poggiato contro il petto ustionato. Senza proferire parola a Mari o alle evocazioni di Izumi partì a massima velocità, aiutata da chakra sia Raiton che Katon, in direzione dell’ospedale.

    Gli infermieri provarono invano a fermarla all’ingresso del pronto soccorso. Grazie al suo delicato spronarli a fare il loro lavoro in fretta Izumi venne ricoverato in tempo record, lasciando Anzu in sala d’attesa a sopportare le domande delle autorità che, nel frattempo, erano ovviamente state chiamate sul luogo. Si era pur sempre presentata lì con una persona col braccio maciullato in braccio. Lei stessa era ustionata e chiaramente in stato confusionale, ma non permise a nessuno di medicarla finché non avesse avuto conferma che Izumi stava bene ed era fuori pericolo.
    Fece il suo rapporto, arido dal punto di vista emotivo ma pieno di dettagli, tutti quelli che avrebbero potuto aiutare quei bambocci di fronte a lei a capire che loro erano le vittime e non i carnefici in quella storia. Le importava principalmente di Izumi, che aveva di fatto aggredito qualcuno in spiaggia, un apparente civile, ma che sperava sarebbe risultato colpevole dopo delle indagini fatte come si deve. Sperava soprattutto che il suo dragone fosse riuscito a tenerlo a bada quanto bastava perché venisse arrestato. Le testimonianze di Mari e di Fujimura avrebbero aiutato a loro volta, anzi sarebbero state le più schiaccianti.
    Una volta sola, Anzu si lasciò andare su una delle sedie, passandosi una mano sul volto. La pelle bruciata protestò, e lei si ritrovò a digrignare i denti, ma quel dolore era più che benvenuto. Era il risultato dell’esplosione che aveva salvato la vita a Izumi, quindi non avrebbe mai potuto rifiutarlo. Nel momento in cui si rilassò si rese effettivamente conto di quanto fosse messa male a sua volta: la corsa disperata fino all’ospedale con lo Scatto Bruciante attivo insieme allo sforzo esgaerato le aveva danneggiato i muscoli delle gambe, le carni ustionate le pulsavano dolorosamente, e in generale la stanchezza che le aveva avvolto improvvisamente le membra minacciò di farla svenire sul posto. Si sforzò di rimanere cosciente però, perché aveva ancora bisogno di ricevere notizie positive dagli infermieri. Izumi doveva stare bene. Doveva essere tutto intero.
    Le fecero sapere qualcosa qualche ora dopo, quando ormai lei si era rassegnata a dover trascorrere la notte lì. Le dissero che Izumi era stabile e stava riposando, e che se avesse voluto rimanere con lui la notte in stanza era presente una panca. Le avrebbero portato un lenzuolo e un cuscino se avesse voluto, ma lei rifiutò. Non sarebbe riuscita a dormire.
    Le permisero di fargli visita solo a patto che si facesse medicare a sua volta, e con riluttanza Anzu accettò, affidandosi alle loro cure. Un sacrificio necessario. Una volta rattoppata alla bell’e meglio si rifugiò nella stanza del compagno, osservandolo in silenzio dormiente sul lettino, incredibilmente pallido. Inizialmente si sedette sulla panca, a debita distanza da lui, poggiando i gomiti sulle gambe e sospirando contro le mani che le coprivano il volto. Lo tenne d’occhio attraverso le dita, ma ben presto si spostò più vicino, prendendo una sedia e sistemandosi al suo capezzale. La mano più vicina a lei sbucava da una fasciatura che avvolgeva tutto il braccio fin sopra il gomito, e tenuto fermo da una stecca d’emergenza. Probabilmente l’avrebbero fasciata il giorno dopo. Pieno di sedativi com’era, non si sarebbe mosso di un millimetro per tutta la notte.
    Lo sguardo di Anzu si spostò, lentamente e inesorabilmente, dal volto pallido del ragazzo alla mano che aveva davanti. Prima ancora di rendersene conto la sua si era mossa a cercare le dita dell’altro, ma poco prima che avvenisse un vero e proprio contatto Anzu si riscosse e la allontanò, fulminata. Si lasciò andare contro lo schienale della sedia con un sospiro. Deglutì con forza, cacciando giù un fin troppo familiare groppo in gola, e si schiarì la voce. Stava dormendo, ma non le importava. Anzi, giocava a suo favore.
    - Spicciati a riprenderti, che devo dirti una cosa. -, scandì con chiarezza, per non rischiare che anche solo una parola si perdesse nell’aria. Era una promessa che stava facendo sia a lui, ma soprattutto a se stessa. E dirlo ad alta voce non fece altro che rafforzare la sua convinzione. Era inutile perdere tempo, rimandare, e rischiare di portarsi quel fardello nella tomba.

    CITAZIONE
    Armatura Raiton Parziale
    Livello C
    Tipo: Ninjutsu
    Versione minore dell'armatura Raiton, pensata dal professor Madaraki per essere appresa anche da shinobi di livello inferiore. In sostanza si riveste di chakra Raiton una coppia di arti - inferiore o superiore a scelta - ed esclusivamente per essa si potrà avere un bonus di 10 punti al parametro della velocità. Inoltre, passando una zona irrorata dal chakra di questa tecnica sul punto colpito, sarà possibile curare delle piccole ferite, solo se esse sono state frutto di danni da elettricità (piccole bruciature e shock). In nessun modo è possibile applicare questa tecnica su più di una coppia di arti contemporaneamente e non si potrà usarla in ogni caso per più di tre turni.
    Idrosolubilità: no
    Costo: 15 a turno

    CITAZIONE
    Scatto bruciante
    Ninjutsu Katon
    Livello B
    Tecnica che richiede una buona padronanza dell'elemento Fuoco e che permette grazie ad esso di potenziare il proprio fisico, mettendo però a rischio la propria salute. Concentrando l'energia Katon nei propri muscoli si riesce ad aumentare la propria Velocità di corsa di 25 punti, per un massimo di 5 turni. Al termine della tecnica si subirà una ferita da ustione ai muscoli delle gambe con Forza pari a 10 volte il numero di turni in cui il bonus è rimasto attivo (fino ad un massimo di 50).
    [Sigilli: 3]
    Consumo: 45
    Mantenimento: 20 a turno

    CITAZIONE
    Arte del Fulmine: Mille Falchi (Raiton: Chidori)
    Tipo: Ninjutsu
    Il Chidori è stato chiamato in questo modo per il caratteristico suono emesso durante l'attivazione della tecnica, simile al frastuono di uno stormo di volatili.
    L'utilizzatore spezza i pochi sigilli necessari e concentra una grossa quantità di chakra su un arto superiore. Unendo la grossa quantità di chakra nella mano e l'elevata velocità di esecuzione della tecnica, il braccio diventa una spada in grado di tagliare gli oggetti. L'elevata quantità di chakra e la sua compressione, rendono il chakra visibile a occhio nudo e i fulmini si propagano in maniera ancora più ampia. Essendo una tecnica molto veloce espone l'utilizzatore a una condizione ancora più rischiosa, perché di norma non si hanno abbastanza riflessi e si è facilmente esposti al contrattacco avversario.
    [Richiede il Medio Taglio del Fulmine in scheda]
    [Con la tecnica attiva la Velocità dell'utilizzatore è potenziata di 30]
    [La sfera ha Forza 70]
    [La sfera è grande come il palmo della mano]
    [Sigilli: 6]
    Idrosolubilità: No
    Consumo: 90
    Mantenimento: 45 a turno

    Drago di Tenebra (Colore Nero)

    I draghi di tenebra sembrano fatti di fuoco nero. La loro essenza vitale è concentrata nella testa, che proteggono sempre ad ogni costo; il loro corpo filiforme dà l’impressione di essere incorporeo, ed infatti resiste molto ad attacchi puramente fisici. Pur se in grado di volare, questi draghi se evocati preferiscono rimanere nei pressi del ninja che li ha richiamati. I draghi di tenebra non parlano, ma capiscono tutto e possono comunicare a gesti le loro impressioni su un dato argomento. Questi draghi hanno la grandezza di un bovino adulto.
    Livello: 9
    Consumo: 90

    STATISTICHE ANIMALE
    LIVELLO 9
    Chakra: 260 Unità
    Forza: 36
    Resistenza: 36
    Velocità: 32
    Agilità: 32
    Precisione: 35
    Riflessi: 35

    TECNICHE

    CITAZIONE
    Fiato di vento
    Tipo: Senjutsu/Ninjutsu fuuton
    Soffio che crea una ventata di medie/piccole (circa 20 metri di gittata massima per un metro di larghezza) dimensioni utile per colpire l’avversario di sorpresa. Essere colpiti provoca danni da taglio.
    Forza 65
    Consumo: 65

    CITAZIONE
    Tecnica del Drago di vento Supremo
    Tipo: Ninjutsu fuuton
    Tecnica di vento che permette all'utilizzatore di lanciare fino a cinque colpi aventi l'aspetto di grandi teste di drago. Ogni testa ha un diametro di 50 cm e 10m di gittata.
    Forza: 50 a colpo
    consumo: 50 per colpo


    Anzu Yamazaki
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    14
    66 +9
    (+25= 100)

    61 +9
    45 +9
    56 +9
    36 +9
    52 +9

    Post: /

    Potenziamenti/Malus:

    Attivi:
    • Byakugan lvl. 4:
    - Attivazione senza posizioni delle mani.
    - Angolo di visione 359° e possibilità di concentrare la propria visione nell'unico punto cieco (escludendo però tutto il resto).
    - Visione del sistema circolatorio del chakra, delle porte e di tutti punti di fuga.
    - Vista frontale a 2.5km (utilizzabile soltanto in momenti di calma -fuori dal combattimento- poiché richiede concentrazione).
    - Visione circolare a 100m.
    - Visione attraverso oggetti di qualsiasi spessore e attraverso la nebbia.

    Passivi:
    • Taijutsu lvl 9: +9 a tutte le stat tranne chakra
    • Potenziamento chakra lvl. 3: +30 al chakra
    • Vigore lvl. 1: recupero di 2 di chakra a turno
    • Artigli della Bestia (placche in titanio): +25 alla Forza per attacchi a mani nude

    Armi:
    2 Artigli della Bestia (indossati) (x)

    206/590
    (- 8 Byakugan)
    (+ 2 Vigore)
    (- 15 Byakugan)
    (+ 2 Vigore)
    - 15 Byakugan
    - 45 Armatura Raiton Parziale (3 turni)
    - 125 Scatto Bruciante (5 turni)
    - 90 Mille Falchi
    - 90 Evocazione Drago di Tenebra
    + 2 Vigore
    Ferite:

    Stato Fisico:
    Molto stanca
    - Grave: ustione di secondo grado a volto e petto
    - Lieve: ustione ai muscoli delle gambe
    Stato Mentale:
    Vendicativa, preoccupata



    CITAZIONE
    Velocità massima (per raggiungere burattinaio)= 119
    Velocità fino al terzo turno= 89
    Velocità al quarto e quinto turno (arrivo in ospedale)= 79
  7. .
    Il suo tentativo di allentare la tensione funzionò in parte, e permise ad Anzu di trascorrere il resto della mattinata più o meno serena. Tralasciando lo stalker pericoloso e le pippe mentali. Fece compagnia a Mari mentre gli stilisti la addobbavano per bene, e durante i servizi fotografici rimase sempre a portata, come un falco che non voleva assolutamente perdere di vista la sua preda. Preda che non si presentò per ore.
    Arrivati al momento cruciale della passeggiata solitaria di Mari Anzu era a un centinaio di metri da lei. Era seduta su uno dei muretti che separava la strada dall’inizio della spiaggia, con un giornaletto in mano del quale aveva a malapena letto una parola. Teneva lo sguardo basso, ma vedeva la modella senza tanti sforzi. Non tanto Izumi e i due leoncini, che non essendo direttamente di fronte a lei non rientravano nella sua vista frontale, ma sapeva che si trovavano in un bar sulla sua destra. Se avesse alzato lo sguardo e si fosse voltata dalla loro parte li avrebbe visti far finta di ciondolare lì allegramente. Stava facendo in modo di spostarsi in maniera meno cospicua possibile ogni volta che Mari rischiava di uscire dal suo raggio visivo, andando a buttare una cartaccia e passeggiando per rimanere in zona nel caso fosse servito. Guardava vetrine, si fermava nelle varie bancarelle ambulanti fingendo di adocchiare la loro merce, cercava di comportarsi da normale turista per una volta. Da persona con un po’ di tempo libero da spendere in santa pace.
    Quelle flebili distrazioni non le impedirono di notare, con la sua vista periferica migliorata, il viavai degli altri passanti intorno a lei. Era difficile isolare persone sospette con quella confusione, ma fino a quel momento non ne aveva intravista neanche una, il che non faceva ben sperare nella riuscita della missione. C’erano famiglie coppie, turisti con tanto di cappello di paglia e camicie hawaiiane, a piedi o su mezzi. Un paio di ciclisti le erano passati accanto sul marciapiede, da bravi spericolati, e uno con una bici rossa si era addirittura frantumato contro l’asfalto a pochi passi da lei. Anzu lo schivò senza tanti problemi, senza dargli assolutamente peso, lanciandogli giusto un’occhiata che finì per rivelarsi disastrosa. Fece appena in tempo a notare il sigillo e il piccolo vortice sopra la sua testa, prima di sentire le proprie membra pietrificarsi sul posto.
    Nel momento in cui il genjutsu la raggiunse, il mondo esterno si spense intorno a lei. Rimase nell’oscurità per un istante, poi una luce abbagliante la riportò a quella che, a tutti gli effetti, sembrava la vita reale. Si trovava a Kumo, a casa sua, in piedi in mezzo al cortiletto sul retro. Era vestita di tutto punto, e non era sola. Con lei c’erano Natsuki, Makoto, e Izumi, e tutti loro avevano un’espressione strana in volto. Preoccupati, intimoriti, spaventati. La guardavano con le mani poste in avanti come a volerla calmare, o per prepararsi a difendersi da lei. Sentiva che stavano parlando, ma le loro voci erano ovattate, lontane miglia da lei. La testa le pulsava dolorosamente, e tutto il corpo le faceva male, come se fosse stata calpestata da una mandria di buoi impazziti. Voleva solo stendersi, e dormire. Voleva solo che facessero silenzio e la lasciassero in pace.
    Si volse contro Natsuki per prima. Era la più pericolosa, la più irritante, e doveva essere zittita immediatamente. Riuscì a colpirla in pieno volto con un pugno prima ancora che l’altra riuscisse a reagire. Bella Saetta che era. Anzu si sentiva invincibile, inarrestabile, ogni singola cellula del suo corpo urlava di gioia ed era assetata di sangue. Dopo averla fatta cadere a terra le diede un calcio, deliziandosi del rumore di ossa rotte che provenì dal corpo della giovane donna. Parlava tanto, ma era così fragile in fondo. Non ci mise molto a spezzarla. A finirla. Ogni colpo assestato la spingeva a colpirla ancora, a ricoprirsi ancora di più del suo sangue, indisturbata come solo un animale feroce di cui tutti avevano paura poteva essere. Makoto e Baku non avevano provato a intervenire, urlavano e basta. Le dicevano di fermarsi. Anzu non si sarebbe mai fermata. Non per loro richiesta.
    Una volta occupatasi di Natsuki lasciò andare ik suo corpo inerme e, scrollandosi il sangue dalle nocche con nonchalance, cercò Makoto con lo sguardo, trovandola già intenta a indietreggiare. Se pensava di poterle sfuggire si sbagliava di grosso. Balzò su di lei, afferrandola per un braccio e spezzandoglielo in modo così familiare da farla quasi commuovere. Makoto gridò dal dolore, iniziando a dimenarsi, ma la presa di Anzu era ferrea. Le torse il braccio livido dietro la schiena, e le recise la giugulare con una scheggia di bottiglia, già imbevuta del proprio sangue. Una morte relativamente veloce. Avrebbe dovuto ringraziarla.
    Scaraventò il suo cadavere a terra prima di sorridere sinistramente a Izumi, l’unico rimasto di fronte a lei. Oh, lui se lo sarebbe goduto fino in fondo.
    Il ragazzo reagì, finalmente, osservandola con puro orrore in volto e lanciandole un kunai contro. Le si conficcò sulla spalla, e la fece fermare per un attimo, nel quale accusò il colpo senza reagire in alcun modo. Lo strappò vi dalle sue carni, ricambiando il favore con la scheggia di vetro che aveva ucciso Makoto. Poi gli corse contro, ridendo di gioia quando lo vide scappare con le sue esplosioni, sempre abbastanza lontano da darle fastidio. Fuggiva e basta, senza provare ad attaccarla, provando a ragionare con lei nonostante tutto quello che era appena successo. Ne aveva fatti fuori due, cosa gli faceva pensare che si sarebbe fermata proprio adesso? Credeva di essere speciale?
    Quando lo raggiunse, Anzu non esitò. Gli saltò addosso, facendolo cadere a terra e sovrastandolo a cavalcioni sul suo petto. Lo fissò dritto negli occhi, prendendosi il suo tempo. Caro, vecchio Izumi. Sempre pronto a far sapere al mondo quanto fosse migliore degli altri. Più furbo, più intelligente, più importante di chiunque altro. Avrebbe messo fine lei stessa a quella storia. Poteva essere un genio, ma non sarebbe mai stato più forte di lei.
    Conficcò il suo stesso kunai nel petto di Izumi con entrambe le mani, rigirandolo più volte nello squarcio appena creato. Izumi, sotto di lei, riuscì ad emettere a malapena un rantolo. Gli occhi rossi del ragazzo si spensero ancora prima che Anzu potesse contare fino a cinque.
    Si sedette sui talloni, osservandolo con il fiatone, mentre l’adrenalina di quella battaglia senza speranza abbandonava il suo corpo. Era esausta… ma almeno adesso avrebbe avuto il silenzio che desiderava.
    Si rialzò, spolverandosi gli abiti e muovendosi verso il bagno. Si sarebbe data una sciacquata, e poi sarebbe andata a letto. Si meritava un po’ di riposo, dopo la giornata che aveva avuto. Aprì il rubinetto e fece scorrere l’acqua finché non divenne calda, poi si tolse il sangue dalle mani e dalle braccia, infine dal volto e dal collo, curvandosi sul lavello.
    E tornando dritta, diede un’occhiata suo riflesso allo specchio. Occhi azzurri, spenti, circondati da occhiaie; capelli brizzolati, grigi e arruffati; un volto anziano, e un ghigno storto che si aprì per pronunciare cinque parole:
    “Sono fiero di te, Anzu.”

    Quando la mente di Anzu tornò lucida, si ritrovò già in cammino in direzione di Izumi. Non erano movimenti dettati da lei, quanto da chiunque l’avesse attaccata prima, e di quello fu certa immediatamente: non aveva controllo sui suoi arti, e non riusciva a parlare. La gola le bruciava, probabilmente perché aveva urlato, e guance erano rigate di lacrime. La testa le pulsava proprio come quella della Anzu della visione, e i ricordi di ciò che aveva visto per colpa di quel Genjutsu la travolsero come una valanga, gettandola nel panico più totale. Sapeva cosa voleva da lei quel tipo. Era una cosa che non avrebbe mai fatto di sua volontà, e allo stesso tempo una decisione che una Anzu, nella sua visione, aveva preso senza neanche pensarci due volte. Sentiva ancora il sangue caldo di Natsuki, Makoto, e Izumi sulle mani, una sensazione fantasma che le mise i brividi. Se non fosse riuscita a fermarsi in tempo sarebbe successa la stessa cosa. E non si sarebbe trattato di un incubo.
    Dopo aver percorso una ventina di metri a passo d'uomo, il corpo di Anzu prese a correre a massima velocità, fin dove poteva. Nel momento in cui avesse raggiunto il limite del controllo su di lei lo stalker l’avrebbe fatta fermare, sicuro a modo suo che il suo compagno le sarebbe corso incontro alla minima cosa fuori posto. E se non l’avesse fatto, non avrebbe esitato ad afferrare Mari per invogliarlo a raggiungerla. Nel momento in cui lo avesse avuto a portata avrebbe ignorato tutto e tutti e si sarebbe scagliata contro di lui, pugno destro foderato di titanio e soprattutto chiuso, pronto a raggiungere il volto di Izumi. Anzu voleva solamente urlare di allontanarsi e di portare Mari con lui, di ignorare lei per raggiungere chi la stava controllando alle sue spalle. Che prima o poi il ragazzo si sarebbe stancato di controllarla e si sarebbe arreso. Avrebbe voluto dirgli di stare attento e che le dispiaceva, ma soprattutto di non osare provare a morire per mano sua. Tutto quello che uscì dalla sua gola fu un urlo di rabbia pura.

    CITAZIONE
    Byakugan - 4° livello

    - Attivazione senza posizioni delle mani.
    - Angolo di visione 359° e possibilità di concentrare la propria visione nell'unico punto cieco (escludendo però tutto il resto).
    - Visione del sistema circolatorio del chakra, delle porte e di tutti punti di fuga.
    - Vista frontale a 2.5km (utilizzabile soltanto in momenti di calma -fuori dal combattimento- poiché richiede concentrazione).
    - Visione circolare a 100m.
    - Visione attraverso oggetti di qualsiasi spessore e attraverso la nebbia.
    Consumo: 15 (necessario anche per le tecniche derivate)

    Anzu Yamazaki
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    14
    66 +9
    (+25= 100)

    61 +9
    45 +9
    56 +9
    36 +9
    52 +9

    Post: /

    Potenziamenti/Malus:

    Attivi:
    • Byakugan lvl. 4:
    - Attivazione senza posizioni delle mani.
    - Angolo di visione 359° e possibilità di concentrare la propria visione nell'unico punto cieco (escludendo però tutto il resto).
    - Visione del sistema circolatorio del chakra, delle porte e di tutti punti di fuga.
    - Vista frontale a 2.5km (utilizzabile soltanto in momenti di calma -fuori dal combattimento- poiché richiede concentrazione).
    - Visione circolare a 100m.
    - Visione attraverso oggetti di qualsiasi spessore e attraverso la nebbia.

    Passivi:
    • Taijutsu lvl 9: +9 a tutte le stat tranne chakra
    • Potenziamento chakra lvl. 3: +30 al chakra
    • Vigore lvl. 1: recupero di 2 di chakra a turno
    • Artigli della Bestia (placche in titanio): +25 alla Forza per attacchi a mani nude

    Armi:
    2 Artigli della Bestia (indossati) (x)

    571/590
    (- 8 Byakugan)
    (+ 2 Vigore)
    - 15 Byakugan
    + 2 Vigore
    Ferite:

    Stato Fisico:
    Okay

    Stato Mentale:
    Terrorizzata, nel panico

  8. .
    Il resto della serata era trascorso senza altri intoppi, che si trattasse di paparazzi indesiderati o di camerieri che avevano avuto la sfortuna di ritrovarsi nel posto sbagliato, al momento sbagliato, con la Anzu sbagliata. Anzu era rimasta principalmente in silenzio, sia a cena che dopo, una sua caratteristica alla quale almeno Izumi doveva essere abituato, immaginava. Mari e la sua guardia del corpo non gliene fecero colpe, anzi, dandole il tempo di rimuginare su un bel mucchio di aria fritta come faceva ormai da qualche mese. Quella non era assolutamente una sua abitudine, o almeno soleva non esserlo. Erano cambiate molte cose e in poco tempo, e Anzu sentiva il bisogno di recuperare in fretta per non rimanere indietro rispetto al proprio sviluppo personale. Che roba. Quella novità non riusciva ad andarle giù.
    Beh, era inutile rimuginarci TROPPO, si disse. Gradualmente si lasciò andare sul divano, approfittando in tutto e per tutto di quella pausa. Izumi, seduto accanto a lei, sembrava dello stesso avviso almeno inizialmente, limitandosi a risponderle riguardo i turni di guardia e aggiudicandosi il primo dei due turni, per darle modo di riposare. Anzu fece un cenno d’assenso col capo, grata per quell’opportunità, sigillando le labbra per evitare di esprimere a voce quanto esattamente il pensiero di Izumi le avesse fatto piacere. Avere persone intorno a lei disposte a mettere i suoi bisogni sopra i propri sembrava ancora una specie di presa in giro alla quale non credeva del tutto, non ancora, ma sicuramente la pratica le stava giovando. Il fatto che quelle attenzioni provenissero proprio dal ragazzo era una spinta in più per abituarcisi. Più si ha, più si vuole, no?
    Si poggiò allo schienale del divano, socchiudendo gli occhi rivolti verso l’alto. Avvertiva lo sguardo di Izumi su di lei, ma non se ne curò particolarmente, anche se una vocina in un angolo remoto della sua mente si chiese cosa avesse da guardare di preciso. Adagiò le mani sullo stomaco e intrecciò le dita distrattamente, pronta a farsi quelle ore di sonno, salvo farsi distrarre di nuovo dal ragazzo. Stavolta dalle sue domande.
    Riaprì gli occhi, ruotando il capo poggiato sui cuscini del divano quanto bastava per guardarlo in faccia. Lo scrutò per qualche secondo in silenzio, espressione neutrale. Era serio, eh. Credeva davvero di averle fatto un qualche torto senza sapere. Un po’ le dispiacque di averglielo fatto pensare, ma non abbastanza da risparmiargli un po’ di silenzio teso, prima di rispondergli.
    – Nah. –, mugugnò scrollando le spalle e tornando a fissare il soffitto. Era vero, non aveva fatto niente. Non aveva colpe. Era sempre lei a volersi complicare la vita, e adesso lo aveva fatto pure preoccupare. Bravissima Anzu. Gli lanciò un’occhiata, mentre stringeva la stoffa della maglia con le dita, stropicciandola per sfogarsi.
    – Solo un po’ distratta. –, fornì come spiegazione, un po’ latente. Più una scusa che altro. Voleva dargliene una però.
    Lasciò la presa sulla maglia e ne approfittò per stiracchiarsi con uno sbadiglio, poi lo guardò e senza esitare allungò una mano verso il suo capo, tentando di fargli un pat più fastidioso che altro sulla zazzera bionda.
    – Allora domani mettiti un cappellino. –, lo prese in giro, senza doversi sforzare più di tanto. Bravissima Anzu. Gli rivolse un sorrisetto e poi si lasciò cadere di fianco sul divano, poggiando la testa sul poggiabraccio. Rannicchiò le gambe appena un po’, per non occupare troppo spazio, poi ci ripensò e le distese di proposito, con l’intenzione di dare un calcetto a Izumi e chiedergli di farle spazio. Se il ragazzo l’avesse presa sul serio però avrebbe ritrattato, assicurandogli che ci entravano entrambi. Alla fine gli avrebbe chiesto semplicemente di svegliarla qualche minuto prima del cambio di turno, per darle il tempo di svegliarsi, e infine chiuse gki occhi, tentando di dormire ma non riuscendoci prima di un’ora. Fece comunque del suo meglio per simulare un respiro regolare, così da non destare sospetti. Si senti in dovere di farlo per non farlo preoccupare ancora. Così come sentiva il bisogno di punzecchiarlo più del normale, di scherzare anche se non l’aveva mai fatto così di frequente. Se avesse continuato abbastanza a lungo, se avesse fatto un buon lavoro, allora non ci sarebbe stato bisogno che cambiasse nulla.

    Riuscì a dormire relativamente bene, una volta preso sonno. Al suo risveglio si mise velocemente seduta, passandosi una mano tra i capelli e arruffandoseli di proposito, grattandosi la cute. Fece cenno a Izumi di crollare come più preferisse, eventualmente lasciandogli il divano e appropriandosi della poltrona, che avrebbe spostato per far sì che fronteggiasse la porta d’ingresso. A quel punto avrebbe semplicemente atteso che accadesse qualcosa, o meglio si premurò di prevenire che qualcosa accadesse. Doveva essere quello il suo compito, per quanto sperasse che la loro preda si facesse viva in quell’istante per mettere la parola fine a quel lavoro.
    Per fortuna, o sfortuna, il resto della nottata passò senza alcun evento particolare. Anzu lo trascorse fissando ostinatamente la porta della stanza, distraendosi solo di tanto in tanto per rivolgere qualche occhiata alla figura dormiente di Izumi, istinto ravvivato nel caso lui si fosse mosso nel sonno. Non duravano più di un istante, quei momenti, ma erano presenti e contribuivano a rafforzare una tesi che lei temeva di esporre al mondo. Figurarsi a se stessa.
    Il mattino seguente Izumi decise di prendere di petto la situazione dello stalker, e lei non poté essere più d’accordo. Conclusasi la colazione e tornati sul set lo staff illustrò loro il programma del giorno, e una volta ricevute quelle informazioni poterono formulare il loro piano. Nulla di elaborato o elegante, ma si sperava efficace.
    C’era un lasso di tempo nel quale Mari non avrebbe dovuto lavorare, e che la ragazza voleva spendere facendo una passeggiata. Lasciarla apparentemente sola per sperare di attirarlo sarebbe stato l’ideale, secondo lei, e nonostante le proteste di Fujimura quel piano presto rimase l’unico attuabile. Soprattutto se si considerava l’ipotesi portata avanti da Izumi. Il loro uomo sapeva che loro erano stati assunti come guardie per Mari… perché aveva assistito in prima persona al loro colloquio iniziale. Era lì, insieme a tutti gli altri “pretendenti” per il lavoro di guardia del corpo. Anche lei al posto suo avrebbe saputo fare due più due.
    Non aveva obiezioni, dato che il piano l’aveva proposto lei il giorno prima, e viste le proteste sempre più flebili di Fujimura non sentì neanche il bisogno di rincarare la dose. Izumi li aveva convinti e questo bastava. Rimaneva solo l’ultimo tocco.
    Si voltò verso Fujimura, quando l’uomo espose ulteriori dubbi sulle sue abilità. Lo fissò in silenzio per un secondo, decidendo all’ultimo che non c’era bisogno di dare il massimo con una dimostrazione pratica solo per convincerlo. Si sarebbe dovuto fidare della sua parola.
    – Potrò vedere chiunque e qualunque cosa in un raggio di 100 metri senza neanche muovermi. Ammesso che la signorina Ohara venga attaccata proprio al limite del mio raggio visivo posso essere da lei in meno di tre secondi. Ma mi assicurerò che non sia così distante in qualunque momento della passeggiata. –, lo rassicurò per quella che sperava sarebbe stata l’ultima volta. Lo sguardo si fece quasi di sfida, a quel punto, ma la cosa durò poco. Aveva un orgoglio da difendere, e non apprezzava che si dubitasse delle sue abilità, ma poteva anche capire la sua preoccupazione a livello teorico. Lanciò un’occhiata al suo compagno dopo quella piccola scenetta, pronta a tornare nell’ombra nel caso avesse altro da dire, ma trovò solamente l’eco dello sguardo fiero che le aveva rivolto prima. Distolse in fretta lo sguardo, schiarendosi la gola secca, e si concentrò sulle parole di Mari. La ragazza era più che disposta ad andare avanti con quel piano, cosa che costrinse Anzu a vederla sotto una nuova luce. Era parecchio coraggiosa per essere una civile. Zittì sia Fujimura che Izumi, e quest’ultimo reagì in maniera evidente alle sue parole, stringendo i pugni. L’aria si era fatta tesa, tanto che anche Nonon sembrava non sapere come alleggerire l’atmosfera, quindi Anzu sentì il bisogno di intervenire.
    – Lo lasceremo relativamente intero nel caso voglia malmenarlo un po’ anche lei, alla fine. –, le disse, scrollando le spalle. Rivolse uno sguardo a Izumi, alzando un sopracciglio.
    – O almeno ci proveremo. –.

    A quel punto non rimaneva altro da fare se non mettersi al lavoro. Per la prima parte della giornata Anzu svolse lo stesso compito che le era stato dato il giorno prima: assicurarsi che nessuno si avvicinasse a Mari con maligni intenti. Era abbastanza sicura che il tizio non si sarebbe fatto vedere, ma la prudenza non era mai troppa. Sfruttò il Byakugan senza portarlo al massimo, per risparmiare le energie per la pausa della ragazza, dove forse avrebbero finalmente potuto mettere le mani sull’uomo. Se Izumi fosse rimasto intorno al set a sua volta lo avrebbe raggiunto di tanto in tanto per scambiarsi eventuali aggiornamenti, che però dubitava sarebbero stati particolarmente interessanti. Non avrebbe aperto bocca più del necessario, ancora un po’ scottata dalla pseudo-conversazione della sera prima, senza contare che erano in servizio. Avrebbero avuto tutto il tempo del mondo per cazzeggiare non appena avessero ridotto in poltiglia quello stalker.




    Chakra: 584/590 - Okay

    - 8 Byakugan
    + 2 Vigore

    CITAZIONE
    Byakugan - 2° livello

    - Angolo di visione 300°.
    - Visione del sistema circolatorio del chakra e delle porte. Si intravedono i punti di fuga.
    - Vista frontale a 1km (utilizzabile soltanto in momenti di calma -fuori dal combattimento- poiché richiede concentrazione).
    - Vista circolare a 25m.
    - Visione attraverso oggetti spessi fino a 2m.
    Consumo: 8 (necessario anche per le tecniche derivate)


    Edited by Naeli • - 13/2/2021, 15:06
  9. .
    Anzu non avrebbe mai ammesso di aver cantato vittoria troppo presto, ma sotto sotto era accaduto esattamente quello. Non solo l’uomo la percepì quando ancora non era entrata nel suo campo visivo, accorgendosi della sua presenza grazie a qualche altro senso, oppure un tipo di allarme che non le era però parso di aver fatto partire; si nascose immediatamente alla sua, di vista, in maniera fin troppo semplice. Spense la luce, e l’intero salottino cadde nell’oscurità, portandosi con sé la sua preda, e lasciando Anzu esitante, seppur per un secondo o due, a metà strada nel tunnel. Seriamente? Era bastato un semplice interruttore? Stupide leggi della fisica che le impedivano di vedere al buio come avrebbe voluto. Doveva rimediare al più presto.
    Cercò di non perdere troppo tempo a rimpiangere l’effetto sorpresa perduto, quanto a provare a capire come l’avesse perso, e a trovare una soluzione per quello stallo. Velocemente, se possibile. Chiaramente non aveva usato la sua vista, a meno che fosse provvisto di Byakugan come lei, e in quel caso le cose si sarebbero fatte estremamente interessanti: non si era mai scontrata con altri Hyuga, purosangue o meno, se non durante allenamenti atti a migliorare le sue abilità. Se invece avesse usato qualche altro modo, come l’olfatto o l’udito… le sue uniche esperienze in quel campo erano contro Makoto, rinomata per il suo olfatto delicatissimo. In quel caso no, non avrebbe potuto fregarlo in alcun modo. E così era stato.
    Non volle escludere anche che si fosse imbattuta in qualche rilevatore di presenze nascosto alla sua vista, anche se le sue conoscenze nel campo erano, se possibile, ancora più scarse. Non aveva idea di come qualcosa del genere avrebbe potuto funzionare, né di che aspetto avrebbe potuto avere, solamente che di sicuro, da qualche parte del mondo, una roba simile doveva esistere.
    Infine, il tipo poteva semplicemente essere un sensitivo. Altra spina nel fianco. Ad ogni modo Anzu si rese subito conto che stare lì a chiedersi come avesse fatto le avrebbe solo fatto perdere ulteriore tempo, tempo prezioso che l’uomo avrebbe sfruttato per armarsi fino ai denti o peggio, per scappare. Come, però? Da ciò che aveva visto il tunnel dove al momento si era fermata lei era l’unico ingresso al salottino scavato nella terra. Non avrebbe potuto darsi alla fuga senza incrociarla, in un modo o nell’altro… giusto?
    Una vocina nella sua testa le sussurrò che un altro modo c’era, ma Anzu decise di non ascoltarla. Non poteva avere tutta quella sfiga. Rifiutava di accettarlo.
    Come si era promessa, non impiegò più di qualche secondo dalla rivelazione che l’altro l’aveva notata per ripartire. Continuò la sua avanzata, alla sua velocità base però: avendo ormai perso l'effetto sorpresa preferì evitare di stancarsi troppo e troppo presto. Stavolta, invece di lanciarsi alla cieca dentro il salottino, si fermò all’entrata della stanza buia e creò di fronte a sé una piccola fiammella, dalla quale sarebbero scaturite due lingue di fuoco che, muovendosi in avanti e allargandosi ad abbracciare le mura della sala, sarebbero andate a formare una vera e propria prigione di fuoco. Cercò di circondare l’intero salotto, per non rischiare brutte sorprese, e successivamente si apprestò ad attraversare il muro di fiamme semplicemente camminandoci dentro, schiarendosi la voce.
    - Permesso. -, si sarebbe annunciata, per niente dispiaciuta per l’intrusione forzata. Se l’avesse avuto di fronte avrebbe tentato lo stesso attacco, ovvero uno scatto a massima velocità verso di lui seguito da un montante allo stomaco. Di convenevoli ce n’erano stati fin troppi per i suoi gusti.

    CITAZIONE
    Arte del Fuoco: Cerchio infuocato (Katon: Hibashiri)
    Tipo: Ninjutsu
    I motivi per cui questa jutsu è stata creata risalgono probabilmente alla necessità di creare trappole che imprigionassero o comunque fermassero l’iniziativa di fuggiaschi, o viceversa per bloccare l’avanzata degli inseguitori ergendo alte pareti di fuoco. L’origine del suo nome è stata data in onore di un detenuto che tramite questa tecnica, probabilmente di sua invenzione, è riuscito a fuggire da una prigione considerata di altissima sicurezza e di liberare molti altri mukenin scatenando così il caos. Più avanti è diventata una tecnica comune, pur subendo alcune varianti nel corso della storia.
    L’utilizzatore riesce a creare una fiammella di fronte a sé che si dirama sul terreno in due grosse lingue di fuoco che in un secondo momento si ergono intorno all'obbiettivo fino a congiungersi e formare un grosso cerchio di fiamme.
    [Il cerchio è ampio dai 5 ai 20 metri di diametro]
    [Le fiamme sono alte massimo 3 metri]
    [Se toccate, le fiamme hanno Forza 30]
    [Sigilli: 1]
    Consumo: 5 per metro di diametro.

    Consumo totale per 5 metri di diametro: 25

    Anzu Yamazaki
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    14
    66 +9
    (+25= 100)

    61 +9
    45 +9
    56 +9
    36 +9
    52 +9

    Post: /

    Potenziamenti/Malus:

    Attivi:
    • Byakugan lvl. 4:
    - Attivazione senza posizioni delle mani.
    - Angolo di visione 359° e possibilità di concentrare la propria visione nell'unico punto cieco (escludendo però tutto il resto).
    - Visione del sistema circolatorio del chakra, delle porte e di tutti punti di fuga.
    - Vista frontale a 2.5km (utilizzabile soltanto in momenti di calma -fuori dal combattimento- poiché richiede concentrazione).
    - Visione circolare a 100m.
    - Visione attraverso oggetti di qualsiasi spessore e attraverso la nebbia.

    Passivi:
    • Taijutsu lvl 9: +9 a tutte le stat tranne chakra
    • Potenziamento chakra lvl. 3: +30 al chakra
    • Vigore lvl. 1: recupero di 2 di chakra a turno
    • Artigli della Bestia (placche in titanio): +25 alla Forza per attacchi a mani nude

    Armi:
    10 Kunai di ferro (tasche del giubbotto chuunin)
    10 Shuriken di ferro (tasche del giubbotto Chuunin)
    2 Artigli della Bestia (indossati) (x)

    380/590
    (- 90 Evocazione Drago di Tenebra)
    (- 30 Evocazione Drago Artico)
    (- 15 Byakugan lvl. 4)
    (+ 2 Vigore)
    (- 15 Byakugan lvl. 4)
    (+ 2 Vigore)
    (- 15 Byakugan lvl. 4)
    (+ 2 Vigore)
    (- 15 Byakugan lvl. 4)
    (+ 2 Vigore)
    - 15 Byakugan lvl. 4
    - 25 Cerchio Infuocato
    + 2 Vigore
    Ferite:
    • Lieve: Scottatura lieve alla parte frontale del corpo
    Stato Fisico:
    64.40% - Leggermente stanca

    Stato Mentale:
    Piccata



    Drago di tenebra:
    CITAZIONE
    STATISTICHE
    LIVELLO 9
    Chakra: 260 Unità
    Forza: 36
    Resistenza: 36
    Velocità: 32
    Agilità: 32
    Precisione: 35
    Riflessi: 35

    TECNICHE
    Fiato di vento
    Tipo: Senjutsu/Ninjutsu fuuton
    Soffio che crea una ventata di medie/piccole (circa 20 metri di gittata massima per un metro di larghezza) dimensioni utile per colpire l’avversario di sorpresa. Essere colpiti provoca danni da taglio.
    Forza 65
    Consumo: 65

    Tecnica del Drago di vento Supremo
    Tipo: Ninjutsu fuuton
    Tecnica di vento che permette all'utilizzatore di lanciare fino a cinque colpi aventi l'aspetto di grandi teste di drago. Ogni testa ha un diametro di 50 cm e 10m di gittata.
    Forza: 50 a colpo
    consumo: 50 per colpo


    Drago artico:
    CITAZIONE
    STATISTICHE
    LIVELLO 3
    Chakra: 80 Unità
    Forza: 14
    Resistenza: 14
    Velocità: 10
    Agilità: 10
    Precisione: 13
    Riflessi: 13

    TECNICHE
    No


    Edited by Naeli • - 9/2/2021, 17:20
  10. .
    Una volta entrata nel piccolo santuario, Anzu si ritrovò di fronte a una statua che, immaginò, raffigurava la dea o lo spirito al quale era dedicato l’edificio. Alzò lo sguardo verso il volto austero della donna arciera per un istante, scrutandolo come a voler provare a riconoscerla, ma non vi perse molto tempo. Non appena si rese conto di dover fare i conti con quella massa di roccia per poter accedere al cunicolo sotterraneo si rimboccò le maniche e la spostò con decisione, facendo leva sulla spalla destra e spingendo con le gambe. Avrebbe potuto prendere in considerazione l’idea di distruggerla, cosa che le avrebbe fatto perdere meno tempo, ma la sua esistenza era già abbastanza maledetta così com’era. Le mancava solo attirare l’ira di chissà quale entità divina o spirituale. Non aveva idea di che santuario stesse profanando, né se la tizia raffigurata nella statua fosse reale oppure no, ma nel dubbio meglio muoversi con prudenza.
    Si infilò nel tunnel, aprendo la botola, nel momento in cui fu per lei accessibile. Non essendoci fonti di luce si ritrovò ben presto immersa nel buio, e istintivamente cercò con il palmo guantato una delle pareti del tunnel, liscia e decisamente ben scavata. Non si trattava di un buco qualsiasi, come quelli che Baku o Makoto creavano con lo spostamento sotterraneo. A partire dalla grandezza, e finendo con la precisione dello scavo, se mai era l’esatto opposto. Esaminandolo con i polpastrelli non riuscì a farsi una beneamata mazza di idea, visto che non era per niente esperta nel campo, ma ipotizzò che fosse stato usato qualche tipo di mezzo. Non poteva sapere se fosse stato il suo uomo a crearlo o se se ne fosse occupato qualcun altro in passato, non era neanche sicura del suo utilizzo principale, a parte quello di nascondiglio che, per lei, era ovvio. Eppure quella statua all’ingresso le diceva qualcos’altro: un rifugio al quale era così difficile accedere poteva davvero considerarsi tale? Durante un’emergenza, soprattutto, poteva rivelarsi un grosso ostacolo.
    Storse le labbra, perplessa, e iniziò a scrutare più in là, iniziando quasi immediatamente a delineare, senza troppi sforzi, la conformazione di quei cunicoli: quello principale, che stava percorrendo lei molto lentamente, si divideva in due tunnel un po’ più avanti, ma non fu fortunatamente costretta ad andare a caso per indovinare quale dei due fosse quello giusto ai fini della sua missione: individuò anzi senza tanti problemi il vicolo cieco, e si concentrò quindi sull’altro. Non si mosse molto, preferendo mantenere le distanze e agire con cautela, almeno durante quella prima ricognizione.
    Grazie a quella sua decisione si accorse della presenza di qualcuno molto probabilmente prima che la figura potesse ricambiare il favore. Quello che sembrava in tutto e per tutto il suo obiettivo era al momento seduto su una poltrona messa male, in una stanza a malapena arredata e scavata nella terra alla fine del tunnel. Stava leggendo un libro, e per un attimo quella consapevolezza la fece quasi ridere, e al contempo fermare sui suoi passi: lei era lì, con le chiappe strettissime, che quasi fischiavano, a farsi mille domande e paranoie, mentre lui era in salotto a trastullarsi con una storia. Si sentì anche quasi un’intrusa, una manigolda che si era intrufolata in casa altrui con intenzioni nefaste, ma quella sensazione sparì nel momento in cui si ricordò dei reati del tipo, e della ricompensa che la aspettava nel momento in cui l’avesse portato a Kiba più o meno intero. A tal proposito, decise sul momento di ritirare gli Artigli della Bestia, usandoli in modalità tirapugni, per evitare incidenti spiacevoli. Se fosse stato necessario li avrebbe ri-sfoderati senza problemi.
    Non le servì altro per riprendere la sua avanzata, decisa ma non affrettata: si prese il suo tempo, tenendolo d’occhio da lontano, pregustando, forse con arroganza, il momento in cui lo avrebbe colto di sorpresa invadendo il suo soggiorno e la sua privacy. Al contempo volle testare i suoi sensi, studiando la sua velocità di reazione nel momento in cui l’avesse percepita. Se ci fosse riuscito. In quell’esatto momento, oppure non appena fosse arrivata a una quindicina di metri dalla sua “tana”, Anzu avrebbe potenziato i muscoli delle gambe con una discreta quantità di chakra katon e avrebbe provato a raggiungerlo a massima velocità con uno Scatto Bruciante. Una volta raggiunto avrebbe fatto del suo meglio per non dargli il tempo di reagire, se possibile neanche di capire cosa stesse succedendo. Fermando la sua corsa e ritrovando l’equilibrio nel minor tempo possibile, avrebbe immediatamente cercato di violare lo spazio personale dell’uomo per colpirlo in pieno stomaco con un montante destro, potenziato solamente dal guanto rinforzato che indossava.

    CITAZIONE
    Scatto bruciante
    Ninjutsu Katon
    Livello B
    Tecnica che richiede una buona padronanza dell'elemento Fuoco e che permette grazie ad esso di potenziare il proprio fisico, mettendo però a rischio la propria salute. Concentrando l'energia Katon nei propri muscoli si riesce ad aumentare la propria Velocità di corsa di 25 punti, per un massimo di 5 turni. Al termine della tecnica si subirà una ferita da ustione ai muscoli delle gambe con Forza pari a 10 volte il numero di turni in cui il bonus è rimasto attivo (fino ad un massimo di 50).
    [Sigilli: 3]
    Consumo: 45
    Mantenimento: 20 a turno

    Anzu Yamazaki
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    14
    66 +9
    61 +9
    45 +9
    +25= 79

    56 +9
    36 +9
    52 +9

    Post: /

    Potenziamenti/Malus:

    Attivi:
    • Scatto bruciante: + 25 alla Velocità
    • Byakugan lvl. 4:
    - Attivazione senza posizioni delle mani.
    - Angolo di visione 359° e possibilità di concentrare la propria visione nell'unico punto cieco (escludendo però tutto il resto).
    - Visione del sistema circolatorio del chakra, delle porte e di tutti punti di fuga.
    - Vista frontale a 2.5km (utilizzabile soltanto in momenti di calma -fuori dal combattimento- poiché richiede concentrazione).
    - Visione circolare a 100m.
    - Visione attraverso oggetti di qualsiasi spessore e attraverso la nebbia.

    Passivi:
    • Taijutsu lvl 9: +9 a tutte le stat tranne chakra
    • Potenziamento chakra lvl. 3: +30 al chakra
    • Vigore lvl. 1: recupero di 2 di chakra a turno

    Armi:
    10 Kunai di ferro (tasche del giubbotto chuunin)
    10 Shuriken di ferro (tasche del giubbotto Chuunin)
    2 Artigli della Bestia (indossati)

    373/590
    (- 90 Evocazione Drago di Tenebra)
    (- 30 Evocazione Drago Artico)
    (- 15 Byakugan lvl. 4)
    (+ 2 Vigore)
    (- 15 Byakugan lvl. 4)
    (+ 2 Vigore)
    (- 15 Byakugan lvl. 4)
    (+ 2 Vigore)
    - 45 Scatto Bruciante (1° turno)
    - 15 Byakugan lvl. 4
    + 2 Vigore
    Ferite:

    Stato Fisico:
    63.22% - Leggermente stanca

    Stato Mentale:
    Concentrata



    Drago di tenebra:
    CITAZIONE
    STATISTICHE
    LIVELLO 9
    Chakra: 260 Unità
    Forza: 36
    Resistenza: 36
    Velocità: 32
    Agilità: 32
    Precisione: 35
    Riflessi: 35

    TECNICHE
    Fiato di vento
    Tipo: Senjutsu/Ninjutsu fuuton
    Soffio che crea una ventata di medie/piccole (circa 20 metri di gittata massima per un metro di larghezza) dimensioni utile per colpire l’avversario di sorpresa. Essere colpiti provoca danni da taglio.
    Forza 65
    Consumo: 65

    Tecnica del Drago di vento Supremo
    Tipo: Ninjutsu fuuton
    Tecnica di vento che permette all'utilizzatore di lanciare fino a cinque colpi aventi l'aspetto di grandi teste di drago. Ogni testa ha un diametro di 50 cm e 10m di gittata.
    Forza: 50 a colpo
    consumo: 50 per colpo


    Drago artico:
    CITAZIONE
    STATISTICHE
    LIVELLO 3
    Chakra: 80 Unità
    Forza: 14
    Resistenza: 14
    Velocità: 10
    Agilità: 10
    Precisione: 13
    Riflessi: 13

    TECNICHE
    No


    Edited by Naeli • - 12/1/2021, 21:41
  11. .
    Log 03/01/2021:
    • Level up grazie all'exp del Natale 2020
    - guadagnati 25 punti exp
    - raggiunto lvl 5
    - aggiornate le statistiche

    Log 06/06/2022:
    • Inserita exp del Natale 2021
    - guadagnati 25 punti exp

    Edited by Naeli • - 6/1/2022, 21:24
  12. .
    Beh, che potesse essere dannata. C’era davvero qualcosa sotto quel piccolo santuario. Sotto la statua che decora l’interno del piccolo edificio, per la precisione: un secondo spazio al quale probabilmente si accedeva tramite quei tunnel che, avvicinandosi, iniziò a scorgere sempre più chiaramente sottoterra. A quel punto era abbastanza certa che ci fosse qualcosa sotto, letteralmente e metaforicamente, quindi non esitò a raggiungere il pendio della montagna, lasciando fare al dragone le sue manovre di atterraggio senza mettergli troppa fretta ma allo stesso tempo quasi vibrando dal bisogno di scendere a controllare. Il fatto che fosse sola e che chiunque altro probabilmente avrebbe chiesto i rinforzi, o preso qualsiasi altro tipo di precauzioni, non le passò per l’anticamera del cervello. Fu solo quando scese dalla groppa del dragone nero e iniziò a dirgli di rimanere lì ad aspettarla che, con un deciso scuotere del testone, la creatura le fece capire quanto fosse stupida quell’idea. Anzu lo fissò con le sopracciglia corrugate, combattuta. Da una parte non sarebbe stato solo il disappunto del drago a fermarla, dall’altro… lentamente si rese conto della situazione nella quale si trovava. Era sola in una nazione straniera, nel bel mezzo del nulla e senza nessun testimone a parte qualche villico e un funzionario di Kiba a sapere dove fosse. Se fosse successo il peggio i soccorsi avrebbero avuto molte difficoltà a trovarla.
    Ed essendo stata nei loro panni di recente, con il panico e il terrore e la furia che aveva provato ancora ben impressi in mente, non ci mise molto a cambiare idea e a trovare un compromesso per rendere felici tutti e pararsi il culo allo stesso tempo.
    - Ora ti do una cosa, e se non torno entro un’ora dovrai portarla fino a Kumo. Passa dal villaggio per avvertire anche il tuo compare, fai fare a lui se pensa che farebbe più in fretta di te. -, iniziò a spiegare alla creatura, che sbuffò aria calda dalle narici ma non protestò ulteriormente, capendo dove volesse arrivare. Anzu si sfilò la sacca dalle spalle e la aprì, prendendo un blocco note che portava con sé ormai dai tempi della sua prima missione di indagine, malandato ma con ancora qualche pagina bianca, e una penna. Appuntò su carta le indicazioni essenziali per raggiungere quel luogo, tra i quali la sua partenza da Kiba, dove aveva ricevuto la missione, e il nome del villaggio. Non aveva molto spazio ed era sicura che aggiungendo troppi dettagli avrebbe solamente peggiorato la situazione, quindi si affidò al buon senso dei suoi eventuali soccorritori, e all’aiuto in aggiunta del dragone.
    - Un’ora, ok? -, ripeté alla creatura, che la fissò in silenzio. Non sicura che avesse capito, per sicurezza specificò: - Conta fino a 3600 e poi parti. -. Infilò la lettera nella sacca insieme al resto dei suoi oggetti personali, che l’avrebbero solamente ingombrata. La chiuse con forza e la assicurò al dragone, ovunque fosse stata più al sicuro. Se non avesse trovato un posto del genere, gli avrebbe semplicemente chiesto di tenerla ben stretta nella zampa, attento a non perderla per nessun motivo.
    - Ci vediamo dopo. -, gli disse infine, dandogli una pacca leggera sul collo, e cercò negli occhi del drago una conferma, quasi un permesso, prima di voltarsi verso il santuario. Dall’esterno provò a scrutarlo il più possibile, seguendo il tunnel finché poteva, poi sospirò e con un movimento dei polsi liberò le lame celate degli Artigli della Bestia, preparandosi ad eventuali, seppur sconvenienti, agguati una volta all’interno del santuario o del tunnel stesso. Mantenne i suoi occhi attivi, decisa ad anticipare il più possibile movimenti nei cunicoli, in modo tale da potersi comportare di conseguenza con un pelo di vantaggio. Quindi si mosse in avanti, verso la stanza principale del santuario, prestando ai dintorni appena un’occhiata prima di dirigersi direttamente verso le scale. Non aveva tempo per esplorare, o per fare la turista. Aveva un limite di tempo. Avrebbe ignorato qualunque cosa non fosse saltata immediatamente alla sua attenzione.

    Anzu Yamazaki
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    14
    66 +9
    61 +9
    45 +9
    56 +9
    36 +9
    52 +9

    Post: /

    Potenziamenti/Malus:
    • Taijutsu lvl 9: +9 a tutte le stat tranne chakra
    • Potenziamento chakra lvl. 3: +30 al chakra
    • Vigore lvl. 1: recupero di 2 di chakra a turno
    • Byakugan lvl. 4:
    - Attivazione senza posizioni delle mani.
    - Angolo di visione 359° e possibilità di concentrare la propria visione nell'unico punto cieco (escludendo però tutto il resto).
    - Visione del sistema circolatorio del chakra, delle porte e di tutti punti di fuga.
    - Vista frontale a 2.5km (utilizzabile soltanto in momenti di calma -fuori dal combattimento- poiché richiede concentrazione).
    - Visione circolare a 100m.
    - Visione attraverso oggetti di qualsiasi spessore e attraverso la nebbia.

    Armi:
    10 Kunai di ferro (tasche del giubbotto chuunin)
    10 Shuriken di ferro (tasche del giubbotto Chuunin)
    2 Artigli della Bestia (indossati)

    431/590
    (- 90 Evocazione Drago di Tenebra)
    (- 30 Evocazione Drago Artico)
    (- 15 Byakugan lvl. 4)
    (+ 2 Vigore)
    (- 15 Byakugan lvl. 4)
    (+ 2 Vigore)
    - 15 Byakugan lvl. 4
    + 2 Vigore
    Ferite:

    Stato Fisico:
    73.05% - Leggermente stanca

    Stato Mentale:
    Concentrata, irrrequieta



    Drago di tenebra:
    CITAZIONE
    STATISTICHE
    LIVELLO 9
    Chakra: 260 Unità
    Forza: 36
    Resistenza: 36
    Velocità: 32
    Agilità: 32
    Precisione: 35
    Riflessi: 35

    TECNICHE
    Fiato di vento
    Tipo: Senjutsu/Ninjutsu fuuton
    Soffio che crea una ventata di medie/piccole (circa 20 metri di gittata massima per un metro di larghezza) dimensioni utile per colpire l’avversario di sorpresa. Essere colpiti provoca danni da taglio.
    Forza 65
    Consumo: 65

    Tecnica del Drago di vento Supremo
    Tipo: Ninjutsu fuuton
    Tecnica di vento che permette all'utilizzatore di lanciare fino a cinque colpi aventi l'aspetto di grandi teste di drago. Ogni testa ha un diametro di 50 cm e 10m di gittata.
    Forza: 50 a colpo
    consumo: 50 per colpo


    Drago artico:
    CITAZIONE
    STATISTICHE
    LIVELLO 3
    Chakra: 80 Unità
    Forza: 14
    Resistenza: 14
    Velocità: 10
    Agilità: 10
    Precisione: 13
    Riflessi: 13

    TECNICHE
    No
  13. .
    Ben presto le risposte dei villici mandarono in fumo i suoi sospetti. L’uomo aveva sempre agito da solo, attaccava senza un ritmo regolare, apparentemente a caso. Dalla sua ultima visita erano passati cinque giorni, e Anzu non aveva modo di capire se fossero tanti o troppo pochi. Non avendo un pattern poteva solo sperare di non doverne attendere altri cinque prima che l’uomo si facesse nuovamente vivo.
    Meglio non perdere tempo, quindi. Lo avrebbe fatto uscire fuori anche a costo di rovesciare l’intera montagna con le sue ricerche. Si sarebbe portata a casa quei 1000 ryo in un modo o nell’altro.
    Ascoltando le descrizioni fornite dagli abitanti di Tifu, di nuovo concitati, forse all’idea di poter essere effettivamente d’aiuto, Anzu poté farsi un’idea vaga di cosa l’avrebbe aspettata su quel versante della montagna: le llustrarono i vari percorsi che portavano ai pascoli per i loro animali, e le parlarono anche di un piccolo santuario al lato di una di queste strade, dedicato a chissà quale divinità della caccia. Non le seppero dire il nome, ma ad Anzu non interessava. A dirla tutta, la curiosità che quel particolare poteva aver fatto sbocciare in lei appassì quasi del tutto non appena uno degli uomini specificò quanto fosse piccolo quel santuario. Troppo piccolo per viverci, a quanto pareva. Beh, era troppo presto per arrendersi.
    - Ci è andato prima che iniziassero gli attacchi o dopo? -, chiese. Le stava provando un po’ tutte in pratica. Sarebbe cambiato poco, per lei, ma se l’uomo le avesse detto di esserci passato prima degli attacchi Anzu avrebbe ancora potuto aggrapparsi alla piccola speranza che il suo uomo vi avesse preso residenza successivamente. Con la giusta dose di disperazione in corpo un essere umano avrebbe provato a vivere ovunque. Rimaneva giusto il problema di dove nascondere la refurtiva, in uno spazio così angusto. Le ritornò in mente la possibilità che l’uomo le rivendesse.
    Se invece il villico vi fosse entrato dopo l’inizio degli attacchi, le possibilità che quel santuario fosse un luogo con una qualche importanza per la sua missione sarebbero diminuite di molto. Avrebbe anche potuto ignorarlo, in teoria.
    In pratica non si poteva mai sapere.
    Evocò quindi i due draghi, avvertendo l’improvvisa perdita di energie ma, per sua fortuna, sopportandola abbastanza bene. Nel notare il leggero panico tra gli abitanti del villaggio corrugò la fronte, lanciando un’occhiata al drago di tenebra e poggiandogli una mano sul collo nerboruto e dando una leggerissima spinta, come invitandolo a fare un altro passo indietro insieme a lei. Il drago non oppose resistenza, ma pur senza il dono della parola Anzu poté avvertire in esso il disappunto, quasi l’offesa per una reazione del genere. Gli diede una leggera pacca comprensiva sulla spalla, senza dire altro.
    Il drago più piccolo suscitò ben altri sentimenti, soprattutto nei più piccoli che subito lo accerchiarono, e provarono a tirarlo nei loro giochi. Gli adulti intorno a loro furono abbastanza svelti nel dire loro di smetterla, e la piccola creatura, a sua volte, si alzò in cielo, a distanza debita dalle piccole manine invadenti. Lanciò un’occhiata torva ad Anzu e lei rispose con un sorrisetto divertito. Tornò più seria quando dovette rivolgersi ai villici, più per una questione di mantenimento d’apparenze che per altro.
    - Tornate alle vostre attività e ignoratelo. Lui controllerà la situazione da un luogo sicuro. Fate finta di niente, che lui non ci sia, che io non sia mai venuta, e se l’uomo si fa vivo di nuovo non diteglielo. Non deve sospettare di niente. E non opponete resistenza… nessuno deve farsi male stavolta. Se succede qualcosa il drago verrà a riferirmelo e tornerò il prima possibile. -, cercò di spiegarsi, sulla groppa del drago di tenebra, che con uno sbuffo voltò il capo verso la montagna e iniziò a spiegare le ali. Anzu si sistemò meglio sulla sua schiena, pronta al decollo. Rivolse un cenno ai presenti, osservandoli in silenzio come aspettandosi obiezioni dell’ultimo minuto, ma se non ci fosse stato altro avrebbe mormorato al drago di partire e lui si sarebbe alzato in volo con un poderoso battito d’ali.
    Una volta in aria, avvicinandosi alla montagna, Anzu riuscì a scovare tutto ciò che le era stato elencato, dalle varie strade create dal viavai degli abitanti, ai larghi pascoli verdi. Anche il santuario non si fece attendere: la sua sagoma si delineò naturalmente al lato di uno di quei percorsi non appena Anzu si avvicinò abbastanza. Sembrava molto piccolo, come le avevano accennato, in effetti piuttosto scomodo come riparo. Ad una prima occhiata, e lasciandosi guidare dall’istinto, Anzu l’avrebbe ignorato quasi sicuramente.
    Ma di fatto lei era una creatura curiosa. In più per una somma come quella a lei promessa per la cattura dell’uomo meritava dei controlli un po’ più scrupolosi, anche solo per essere sicura di non essersi lasciata nulla alle spalle che potesse renderle, più avanti, le cose più difficili.
    Quindi decise di avvicinarsi, non più di una ventina di metri, per provare a scorgere qualcosa oltre le mura strette del santuario. Potersi fare un’idea di cosa ci fosse all’interno senza avvicinarsi troppo, grazie alla sua vista, di sicuro le avrebbe fatto comodo. Avrebbe tenuto in considerazione anche la risposta del villico alla sua domanda: non avrebbe perso troppo tempo con quel santuario se l’uomo l’avesse trovato vuoto già dopo l’inizio degli attacchi. Dopo quel secondo tentativo avrebbe semplicemente provato a continuare la sua circumnavigazione della montagna, alla ricerca di altri possibili indizi.

    Anzu Yamazaki
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    14
    66 +9
    61 +9
    45 +9
    56 +9
    36 +9
    52 +9

    Post: /

    Potenziamenti/Malus:
    • Taijutsu lvl 9: +9 a tutte le stat tranne chakra
    • Potenziamento chakra lvl. 3: +30 al chakra
    • Vigore lvl. 1: recupero di 2 di chakra a turno
    • Byakugan lvl. 4:
    - Attivazione senza posizioni delle mani.
    - Angolo di visione 359° e possibilità di concentrare la propria visione nell'unico punto cieco (escludendo però tutto il resto).
    - Visione del sistema circolatorio del chakra, delle porte e di tutti punti di fuga.
    - Vista frontale a 2.5km (utilizzabile soltanto in momenti di calma -fuori dal combattimento- poiché richiede concentrazione).
    - Visione circolare a 100m.
    - Visione attraverso oggetti di qualsiasi spessore e attraverso la nebbia.

    Armi:
    10 Kunai di ferro (tasche del giubbotto chuunin)
    10 Shuriken di ferro (tasche del giubbotto Chuunin)
    2 Artigli della Bestia (indossati)

    444/590
    (- 90 Evocazione Drago di Tenebra)
    (- 30 Evocazione Drago Artico)
    (- 15 Byakugan lvl. 4)
    (+ 2 Vigore)
    - 15 Byakugan lvl. 4
    + 2 Vigore

    Ferite:

    Stato Fisico:
    75.25% - Leggermente stanca

    Stato Mentale:
    Concentrata, curiosa



    Drago di tenebra:
    CITAZIONE
    STATISTICHE
    LIVELLO 9
    Chakra: 260 Unità
    Forza: 36
    Resistenza: 36
    Velocità: 32
    Agilità: 32
    Precisione: 35
    Riflessi: 35

    TECNICHE
    Fiato di vento
    Tipo: Senjutsu/Ninjutsu fuuton
    Soffio che crea una ventata di medie/piccole (circa 20 metri di gittata massima per un metro di larghezza) dimensioni utile per colpire l’avversario di sorpresa. Essere colpiti provoca danni da taglio.
    Forza 65
    Consumo: 65

    Tecnica del Drago di vento Supremo
    Tipo: Ninjutsu fuuton
    Tecnica di vento che permette all'utilizzatore di lanciare fino a cinque colpi aventi l'aspetto di grandi teste di drago. Ogni testa ha un diametro di 50 cm e 10m di gittata.
    Forza: 50 a colpo
    consumo: 50 per colpo


    Drago artico:
    CITAZIONE
    STATISTICHE
    LIVELLO 3
    Chakra: 80 Unità
    Forza: 14
    Resistenza: 14
    Velocità: 10
    Agilità: 10
    Precisione: 13
    Riflessi: 13

    TECNICHE
    No
  14. .
    Il viaggio fu privo di imprevisti, e relativamente veloce anche grazie a quello. Anzu trascorse quel tempo in beato silenzio e mettendo in standby tutte le funzioni del proprio cervello che non le servissero ad orientarsi, o a mantenere la guardia in caso di eventi imprevisti. I suoi - pochi - neuroni erano preziosi, e le sarebbero serviti molto di più non appena avesse ricevuto più informazioni. Magari anche più precise. Non riponeva molte speranze nelle testimonianze che avrebbe dovuto richiedere agli abitanti dell’ultimo villaggio colpito, né nelle sue capacità di poter elaborare tali descrizioni, e metterle insieme per formare un’immagine più ampia e chiara della situazione nella quale si era infilata. Sapeva già, sotto sotto, che sarebbe andata a finire al solito modo: con lei che caricava a testa bassa, senza uno straccio di piano o strategia, dritta nella tana del “nemico”. O in questo caso della sua preda.
    Aveva quasi sempre funzionato. Non vedeva il motivo di credere che potesse accadere il contrario proprio quella volta.
    Tifu, il villaggio che per ultimo era stato vittima del suo uomo, la accolse con clamore ed esasperazione. Sembravano attendere aiuto da molto tempo, aiuto che era stato negato loro fino a quel momento. Considerando la facilità con cui i genin mandati da Kumo si erano fatti rispedire a casa da un solo uomo, Anzu non li contò assolutamente come supporto per quella povera gente.
    Cercò di placare, ma soprattutto di distanziarsi dalla calca di persone che la assalì non appena lei iniziò a fare le prime domande, inizialmente con una sorta di goffo garbo, portando le mani in avanti e arretrando, cercando di ascoltare tutti senza che le voci accavallate e i vari toni disperati le causassero un mal di testa. Quando si rese conto che con le buone sarebbe stato impossibile, Anzu serrò la mascella e intonò un “Uno alla volta” con voce ferma e glaciale, sperando che almeno quello aiutasse a riportare un po’ d’ordine. Paradossalmente fu proprio una delle sue domande, quella sulle abilità dell’uomo per la precisione, a far ammutolire i presenti, al contrario delle precedenti: solo un uomo si fece avanti, raccontandole di come il ladro usasse principalmente le mani nude, e la forza bruta, per avere la meglio su civili indifesi e impreparati. Non che Anzu si aspettasse chissà che comportamento cavalleresco da un brigante. Solo con i genin di Kumo aveva sfoderato un qualche tipo di arma, a giudicare dal tipo di ferite che aveva inflitto ai ninja. Anzu fece una piccola smorfia, ma non disse nulla. Aveva i suoi modi per occuparsi di quel tipo di combattenti.
    Nonostante la disponibilità quasi esagerata degli abitanti, le informazioni che le diedero non la aiutarono granché. Il fatto che rubasse solo bestiame e viveri poteva forse indicare che li prendesse per sopravvivere a sua volta, o per dividerli con un possibile gruppo di cui facesse parte. Era sicuramente più facile fare provviste con il raccolto di poveri contadini e pastori che provare a procacciarsi il cibo da sé. Ma in quel caso perché presentarsi sempre da solo? Era l’unico in grado di muoversi o di combattere? Sempre ammesso che quella sua supposizione fosse corretta.
    - Non si è mai portato dietro complici? O se avete visto qualche altro volto sospetto o sconosciuto negli stessi giorni degli attacchi. Dentro o fuori il villaggio. -, chiese, cercando di spiegarsi al meglio delle sue capacità. Qualche altro suo compare avrebbe potuto attendere che l’uomo compiesse il furto per poi unirsi a lui e aiutarlo a trasportare la refurtiva. Non era sicura di stare battendo una pista legittima, ma sul momento ritenne opportuno provarle un po’ tutte.
    - Quanto tempo è passato dall’ultimo attacco? -, aggiunse poi, passandosi una mano sul collo e guardandosi intorno. - E sono avvenuti più di mattina, di sera, o a caso? -. Avrebbe atteso le loro risposte, concentrandosi sulle parole di chiunque avesse voluto aiutarla, ma dopo quel barlume di acutezza Anzu si ritrovò subito senza altre idee. Si voltò quindi verso la montagna che affiancava il villaggio, così come tutti gli altri che erano stati attaccati in precedenza. Cosa aveva detto il tipo a Kiba? Che c’era chi pensava che l’uomo avesse una qualche base proprio su quell’altura.
    Anzu ci pensò un po’ su, si voltò nuovamente verso gli abitanti di Tifu.
    - Qualcuno di voi si è mai avventurato su quella montagna? Avete mai trovato segni di accampamenti, o costruzioni? -, domandò, mentre un’idea si faceva strada nella sua mente. Un’idea avventata, sicuramente, e forse anche stupida, dato che era da sola. Sul momento però non ritenne di avere altra scelta.
    Attese una risposta, accontentandosi anche di un responso negativo, dopodiché intimò al gruppo di contadini e pastori di lasciarle un po’ di spazio. Con la punta di uno shuriken che tirò brevemente fuori da una tasca del giubbotto si fece un piccolo taglio sul pollice, e usò il sangue fresco che ne scaturì per compiere i sigilli di evocazione e richiamare nel suo mondo un dragone nero, dal corpo filiforme e quasi incorporeo. Componendo un’altra serie di sigilli evocò un secondo drago, molto più piccolo, e candido come la neve, che si appollaiò sulla sua spalla.
    La creatura di tenebra voltò il grosso capo nella sua direzione, stiracchiandosi pigramente, e dopo aver poggiato il palmo sul suo muso con insolita delicatezza Anzu gli salì in groppa, lanciando un’ultima occhiata alla calca di persone che si stava per lasciare alle spalle.
    - Vado a dare un’occhiata. -, fece una pausa, adocchiando il drago più piccolo che ricambiò lo sguardo con occhi vispi e intelligenti. - Lui è un drago artico, sa la nostra lingua e mi verrà a cercare se quell’uomo tornerà. Ok? -, chiese, più al drago che ai civili. La creaturina sospirò ma annuì, lasciando il suo fianco e planando verso il gruppo.
    - Immagino di non dovermi fare vedere? -, le chiese. Anzu annuì, pratica.
    - Se possibile. Noi non ci allontaneremo troppo -.
    Il drago agitò la lunga coda squamata un paio di volte, osservando la montagna che incombeva su di loro con fare pensieroso, ma alla fine acconsentì e andò a cercare un angolino tranquillo dove poter controllare la situazione senza essere visto a sua volta. Anzu annuì una seconda volta, rivolgendosi di nuovo agli abitanti di Tifu, in silenzio nel caso volessero dirle qualcosa all’ultimo minuto. Solo dopo diede una pacca sul collo del dragone nero, chiedendogli di alzarsi in volo e di avvicinarsi con cautela al fianco della montagna. Come aveva detto al drago artico, non aveva intenzione di allontanarsi troppo… per il momento.
    Grazie al Byakugan, che attivò una volta in volo verso la montagna, poteva tranquillamente perlustrarla da una distanza di sicurezza, senza rischiare di venire notata - almeno non senza una certa fatica. Salvo complicazioni improvvise, Anzu iniziò a fare proprio quello: fiancheggiare la parete rocciosa ad un centinaio di metri di distanza, sfruttando la propria visione circolare e quella frontale quando la prima non fosse bastata, per cercare di scovare un qualsiasi segno superficiale della presenza del suo uomo su quella montagna. Non avrebbe ignorato eventuali rientranze nella parete rocciosa, indizi che le facessero pensare a caverne o tunnel scavati nella roccia. Sarebbe stato un buon momento per scoprire fino a che profondità potesse effettivamente vedere. Una montagna intera era abbastanza per impedirle di vedere ciò che stava oltre, oppure neanche quello avrebbe potuto fermarla? Non si era mai soffermata a chiederselo, né tantomeno a provare. Quella era la sua occasione.

    CITAZIONE
    Tecnica del Richiamo (Kuchiyose no jutsu)
    Tipo: Ninjutsu
    Livello: D
    Ninjutsu spazio-temporale che permette di evocare di fianco a sé qualsiasi animale appartenente alla razza con cui si è stretto un patto di sangue; per attuare la tecnica è necessaria una minima quantità di sangue sul palmo della mano prima della composizione dei sigilli. La quantità di chakra da utilizzare varia a seconda della creatura che si desidera evocare.
    [Richiede il proprio sangue sul palmo]
    [L'evocazione scompare se termina il chakra, subisce una ferita critica o se lo decide]
    [Sigilli: 5]
    Consumo: Variabile

    Drago di Tenebra (Colore Nero)
    I draghi di tenebra sembrano fatti di fuoco nero. La loro essenza vitale è concentrata nella testa, che proteggono sempre ad ogni costo; il loro corpo filiforme dà l’impressione di essere incorporeo, ed infatti resiste molto ad attacchi puramente fisici. Pur se in grado di volare, questi draghi se evocati preferiscono rimanere nei pressi del ninja che li ha richiamati. I draghi di tenebra non parlano, ma capiscono tutto e possono comunicare a gesti le loro impressioni su un dato argomento. Questi draghi hanno la grandezza di un bovino adulto.
    Livello: 9
    Consumo: 90



    CITAZIONE
    STATISTICHE ANIMALE
    LIVELLO 9
    Chakra: 260 Unità
    Forza: 36
    Resistenza: 36
    Velocità: 32
    Agilità: 32
    Precisione: 35
    Riflessi: 35

    TECNICHE
    Fiato di vento
    Tipo: Senjutsu/Ninjutsu fuuton
    Soffio che crea una ventata di medie/piccole (circa 20 metri di gittata massima per un metro di larghezza) dimensioni utile per colpire l’avversario di sorpresa. Essere colpiti provoca danni da taglio.
    Forza 65
    Consumo: 65

    Tecnica del Drago di vento Supremo
    Tipo: Ninjutsu fuuton
    Tecnica di vento che permette all'utilizzatore di lanciare fino a cinque colpi aventi l'aspetto di grandi teste di drago. Ogni testa ha un diametro di 50 cm e 10m di gittata.
    Forza: 50 a colpo
    consumo: 50 per colpo



    Drago Artico (colore bianco)
    Questi piccoli rettili serpiformi vivono nascosti agli uomini da secoli. Capaci di acuti ragionamenti ed in grado di parlare la maggior parte delle lingue conosciute, hanno da sempre prediletto lo sviluppo delle proprie capacità intellettive a discapito di quelle fisiche. Combattenti di scarso valore si rivelano invece saggi consiglieri e discreti scout, soprattutto per la loro capacità di levitare e, in caso di ambienti artici, il loro perfetto occultamento. Le dimensioni di questi draghi li rendono occultabili in un comune zaino.
    Livello: 3
    Consumo: 30



    CITAZIONE
    STATISTICHE ANIMALE
    LIVELLO 3
    Chakra: 80 Unità
    Forza: 14
    Resistenza: 14
    Velocità: 10
    Agilità: 10
    Precisione: 13
    Riflessi: 13

    TECNICHE
    No



    CITAZIONE
    Byakugan lvl. 4
    - Attivazione senza posizioni delle mani.
    - Angolo di visione 359° e possibilità di concentrare la propria visione nell'unico punto cieco (escludendo però tutto il resto).
    - Visione del sistema circolatorio del chakra, delle porte e di tutti punti di fuga.
    - Vista frontale a 2.5km (utilizzabile soltanto in momenti di calma -fuori dal combattimento- poiché richiede concentrazione).
    - Visione circolare a 100m.
    - Visione attraverso oggetti di qualsiasi spessore e attraverso la nebbia.
    Consumo: 15 (necessario anche per le tecniche derivate)

    Anzu Yamazaki
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    14
    66 +9
    61 +9
    45 +9
    56 +9
    36 +9
    52 +9

    Post: /

    Potenziamenti/Malus:
    • Taijutsu lvl 9: +9 a tutte le stat tranne chakra
    • Potenziamento chakra lvl. 3: +30 al chakra
    • Vigore lvl. 1: recupero di 2 di chakra a turno
    • Byakugan lvl. 4:
    - Attivazione senza posizioni delle mani.
    - Angolo di visione 359° e possibilità di concentrare la propria visione nell'unico punto cieco (escludendo però tutto il resto).
    - Visione del sistema circolatorio del chakra, delle porte e di tutti punti di fuga.
    - Vista frontale a 2.5km (utilizzabile soltanto in momenti di calma -fuori dal combattimento- poiché richiede concentrazione).
    - Visione circolare a 100m.
    - Visione attraverso oggetti di qualsiasi spessore e attraverso la nebbia.

    Armi:
    10 Kunai di ferro (tasche del giubbotto chuunin)
    10 Shuriken di ferro (tasche del giubbotto Chuunin)
    2 Artigli della Bestia (indossati)

    457/590
    - 90 Evocazione Drago di Tenebra
    - 30 Evocazione Drago Artico
    - 15 Byakugan lvl. 4
    + 2 Vigore

    Ferite:

    Stato Fisico:
    77.45% - Leggermente stanca

    Stato Mentale:
    Concentrata

  15. .
    La reazione di Momoka-sama, decisamente non entusiasta all’idea di dover menare le mani, non scoraggiò Mai neanche per un istante. L’idea di poter dimostrare il suo valore in uno scontro - anche se controllato e relativamente amichevole - le stava facendo letteralmente ribollire il sangue nelle vene. Era in quei momenti che risultava palese la sua affinità con il fuoco, che non poteva negare quanto quell’elemento la caratterizzasse e descrivesse: impulsiva, testarda e determinata. Inarrestabile. Fortemente guidata dalle emozioni e cieca e sorda a tutto il resto, come in quel momento, intenta a recitare una risposta che il suo stesso cervello recepì come proveniente da un altro corpo. Il resto della sua essenza si stava preparando allo scontro imminente, il proprio chakra le scoppiettava sotto la pelle, pronto ad essere scatenato, e i suoi sensi lavoravano in perfetta armonia per carpire quante più informazioni possibili dalla sua esaminatrice, e dall’arena che le ospitava. Un sorrisino eccitato si fece istintivamente strada sul suo volto, e non appena finì di recitare la sua risposta si mise immediatamente in posizione. Non mancò di seguire con lo sguardo la donna per tutte le sue preparazioni, adocchiando immediatamente il coprifronte nuovo di zecca e luccicante al sole, il coprifronte che sarebbe stato suo se avesse giocato le sue carte in modo intelligente. Non era il suo forte, di solito, ma in combattimento era capace di cavarsela meglio che sui banchi di scuola. Mai lo sapeva. Doveva solamente dimostrarlo anche a Momoka-sama.
    - No, anzi! Faccia del suo peggio, Momoka-sama! -, affermò con decisione alle parole della donna, senza neanche lontanamente pensare di voler vincere facile. L’idea di essere quasi di pari livello con lei le provocò un brivido entusiasta che le scosse tutto il corpo, ma allo stesso tempo la portò a dare più importanza a quei preziosi secondi che la separavano dall’inizio dello scontro. Doveva giocarsela bene, e non farsi trasportare dalla corrente a cervello spento. Era già in svantaggio, dato che si trovava molto a suo agio con un’arma tra le mani, che si trattasse di spade, lance, o anche un semplice bastone rinforzato. Se avesse potuto avrebbe portato con sé qualche cimelio del clan Homura, ma quelle armi non potevano lasciare la tenuta senza autorizzazione, cosa che non le avrebbero mai e poi mai concesso. Un’idiozia! Quindi le sue opzioni erano già abbastanza limitate, ma almeno avrebbe potuto sfruttare quel paio di trucchetti che la separavano dai tipici aspiranti genin con i quali Momoka-sama era solita avere a che fare. Meglio di niente. Per il resto si sarebbe arrangiata.
    L’esaminatrice spiegò le poche regole di quello scontro, indicando il coprifronte che aveva legato al collo, e che pendeva provocatorio sul suo petto. Mai deglutì, ma cercò di non farsi distrarre da quel particolare. "Concentrati, Mai!". Divaricò leggermente le gambe, assumendo una posizione più stabile, e dopo essersi rivolta un incoraggiamento mentale unì le mani, eseguendo un unico sigillo ben riconoscibile: quello della Moltiplicazione del Corpo. Fece confluire dal suo fulcro, nel suo stomaco, fino alle braccia, poi alle mani, e infine alle punte delle dita il chakra necessario, impastandolo tramite quel sigillo, che serviva un po’ come canale per rendere l’impossibile possibile, ovvero creare una copia di sé esattamente identica alla Mai originale, tranne che per la sua solidità. Si sarebbe trattato infatti di un clone olografico, una marionetta senza volontà che sarebbe sparita al primo impatto, di qualunque entità. Per esempio, Mai avrebbe potuto decidere di farla inciampare e quella si sarebbe infranta a faccia in giù per terra, sparendo in una nuvoletta di fumo. Umiliante e inutile, ma perfettamente possibile. Il riassunto di quella tecnica, in pratica. Mai sperava fortemente che il giorno in cui avrebbe imparato ad evocare cloni un po’ più interessanti arrivasse in fretta. Non vedeva l’ora.
    Per il momento si sarebbe accontentata di quella Mai inespressiva e noiosa. Se fosse riuscita effettivamente ad evocarla l’avrebbe mandata in avanti, attendendo un paio di secondi in più e poi correndo incontro a Momoka-sama a sua volta, facendo attenzione ad avere la copia sempre davanti a sé. A più o meno tre metri dalla donna quindi Mai avrebbe spiccato un piccolo salto più in avanti che in altro, tendendo la gamba destra per eseguire un’Entrata Dinamica che, di fatto, avrebbe colpito in pieno la copia prima di raggiungere, con un po’ di fortuna, anche Momoka-sama. Mai non avrebbe esitato a sacrificare il clone olografico per ottenere una parvenza di effetto sorpresa, o se non quello, almeno per prendere alla sprovvista per un istante la sua avversaria. Che fosse riuscita a colpirla o meno avrebbe cercato di atterrare in piedi vicino a lei e avrebbe caricato di nuovo, provando ad afferrarle un braccio, se possibile dal polso, nel tentativo di torcerlo e bloccarla in una presa. Con la mano libera avrebbe provato a raggiungere il coprifronte, per sfilarglielo dal collo. O anche solo afferrarlo, non aveva assurde pretese!



    CITAZIONE
    Tecnica della Moltiplicazione del Corpo (Bunshin no Jutsu)
    Tipo: Ninjutsu
    Una delle tre tecniche che ogni ninja impara durante il suo corso accademico; è la tecnica base che ogni Genin deve conoscere, perché può essere una via di salvezza. Questa Tecnica crea degli ologrammi, che non possono attaccare e se colpiti scompaiono perché non hanno massa fisica. Se usata correttamente questa tecnica può creare tantissime copie, confondendo l'avversario e creando una possibile via di fuga o un momento di stallo dove nascondersi ed elaborare una strategia.
    [Tipologia di copie: olografiche]
    [Le copie non sono fisiche, quindi scompaiono al minimo contatto senza arrecare danni]
    [Le copie possono essere create a massimo 3 metri di distanza dall'utilizzatore]
    [La copia possiede le stesse armi dell'utilizzatore, ovviamente solo olografiche]
    [A partire dal livello 5, la tecnica può essere personalizzata sostituendo la classica nuvoletta di fumo con qualcos'altro di inoffensivo e puramente scenico (richiede approvazione da parte dello staff ed una volta ottenuto non si può più modificare)]
    [Sigilli: 1]
    Consumo: 5 a copia

    CITAZIONE
    Entrata Dinamica (Dainamikku Entroi)
    Tipo: Taijutsu
    Non è altro che un veloce calcio volante con la gamba tesa in avanti che può causare danni di natura lieve sull'attività muscolare della vittima. Pertanto è un attacco che si utilizza spesso in apertura di scontro, per sorprendere e ottenere un piccolo vantaggio sul nemico. Se c'è una notevole differenza tra forza dell'utilizzatore e resistenza della vittima è un colpo che può arrecare danni anche più seri e sbalzare via il nemico per diversi metri.
    [+10 alla velocità]
    Consumo: 10

    Mai Homura
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    4
    16
    13
    17
    16
    15
    172

    Post:
    1/

    Potenziamenti:
    +10 alla Velocità (Entrata Dinamica)

    Armi:
    //

    154/172
    (-3 Fiammella)
    -5 Moltiplicazione del Corpo
    -10 Entrata Dinamica
    Ferite:
    //

    Stato Fisico:
    Ok

    Stato Mentale:
    Concentrata, elettrizzata
    Chakra dai tonici: 0/400 - 0%Corruzione demone: 0/100Chakra naturale: 0/400 - 0%

618 replies since 3/11/2007
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