Parlato Kichi // Sussurrato Kichi || Pensato Kichi \\ Urlato Kichi
Pensato Tia || Parlato Zen

Nello sguardo di Zen percepii esitazione. Come se avesse intenzione di dirmi, chiedermi, qualcosa ma temesse il solo enunciare quei dubbi. Non potei non notarlo, era facile leggerlo, proprio come fosse un libro aperto. "Sì, ma... mmh..." Lo fermo. Sorride. Sorrido a mia volta, ovviamente le espressioni differenti, non che fosse comprensibile quale fosse la mia, troppe sfaccettature perdute nel tempo per capirlo con certezza. Dea, il pensare che quel mio volto era quella di una sedicenne, rimasta tale per millenni... "Nessun problema; stranamente mi trovo a filosofeggiare più spesso di quanto avrei mai pensato già di mio." Soffiai col naso, adesso era palese che trovassi ironica la cosa. "Beh, vuol dire che stai venendo su per bene. Mi aspetto che da qui a un annetto saprai la differenza tra Gelso, Mirtillo e Belladonna oltre al farti domande sulle virtù umane." Commentai. Un sospiro e Zen disse qualcosa che davvero mi fece riflettere. Beh... Aveva ragione. Il sorriso da finta ebbra scomparve, per fare spazio a un viso pensivo, analitico su quelle parole e le loro applicazioni nel mio caso. "Almeno credo, ovviamente. Non sono proprio un terapista di coppia!" Gli rivolsi un caldo sorriso. Nonostante il suo crescere a vista d'occhio, in più ambiti, la sua autostima era forse stata distrutta dopo tutti questi anni in compagnia del Clan? Forse dovevo rompere le gambe a Makoto. "Come se fosse lui la causa ultima." Commentò Tia, ridacchiando nella mia testa. "Esiste un detto che dice: Anche lo stolto può consigliare il saggio." Gli dissi. L'argomento era sceso al fatto che ormai tutti ci dessero per coppia fatta. "Comincio a sospettare di chi sia la colpa." Fece un ghigno. "Oh, andiamo, quella è roba mia!" Mi stava facendo un ghigno per davvero. "Pffft, come se anche tu non gettassi legna al fuoco. Devo ricordarti tutte le volte che ti sei lasciato passare i commenti di Makoto sotto le orecchie senza farci caso? E prima che lo chiedi: il fesso lo dice a tutto il Clan non appena ritorni a Kiri e non è neanche subdolo nel farlo, fossi in te gliel'avrei fatta pagare, se ti avesse dato tanto fastidio." Scivolai leggermente dalla sedia, alzando lo sguardo e coprendomi il viso con le mani. "Se domani Umeko mi passa un anticoncezionale potrei morire d'imbarazzo..." Beh, a meno che... Lasciai cadere le braccia, senza spostare lo sguardo dal soffitto. Se Zen non avesse detto nulla, avrei lasciato passare qualche minuto nel silenzio. Tanti di quei pensieri iniziarono ad affollare la mia mente, ma tutto quello che ne restò fu un sorrisetto. Non era un sorriso divertito, né un ghigno provocatorio: un semplice sorrisetto. "Hai detto che forse ci penso troppo, che mi lascio prendere la mano dai miei ragionamenti su cose che alla fine non contano." Enunciai, per poi tornare a guardarlo negli occhi. "Non posso farci nulla: ormai ho passato troppi, troppi anni da sola coi miei pensieri, a farmi carico di pesi non miei... Non posso fare altro che pensarci sopra, lasciando che mi roda da dentro. Non posso farci nulla..." L'indice passò al lembo del vestito.

"Quindi... Mi aiuteresti a non pensarci?"

Parlato Sistine // Suss. Sistine || Pensato Sistine \\ Urlato Sistine
Parlato Nonno

Momenti originati da una passione infantile.
Ricordo che mi piaceva sgattaiolare via dalle lezioni che mi venivano date quando scoprivo che mio nonno era in visita a casa nostra. Ogni volta che veniva da noi, lo raggiungevo rapidamente e passavamo l'intera giornata a leggere rotoli che aveva comprato o libri che trattavano le arti ninja, per studiarle e accendere ancor di più quella passione che condividevamo. Passavamo l'intera giornata a fuggire da mio padre e a sfruttare ogni nascondiglio disponibile per approfittarne e leggere quei testi "proibiti".
All'epoca il rituale per aprire i Circuiti Spirituali era solo una teoria che Nonno studiava, quindi a mio padre non faceva troppo piacere che perdessi tempo da dedicare a studiare l'arte di famiglia; ma quel giorno nello specifico, Nonno aveva comprato quello che aveva definito "un affarone": un libro che spiegava le principali tecniche di basso livello in uso dai ninja. Era un mattone, onestamente, c'erano così tante tecniche e ne spiegavano il funzionamento e l'inizio del processo d'apprendimento delle stesso. Ovviamente non c'era nulla di dettagliato: non era così facile per dei civili entrare in possesso di materiale bellico, dopotutto, ma bastava quello per permetterci di sognare il giorno in cui avremmo potuto usare quelle abilità. "Che elemento ti piacerebbe usare, Nonno?" Ricordo di avergli chiesto qualcosa di simile. Lui, pattandomi la testa, sorrise e rispose con una nota di divertimento. "Tuo nonno non è più giovane come un tempo, quindi sarebbe bello avere il Raiton per essere più veloce." Sentendolo, sfogliai il libro, fino a leggere le tecniche inerenti al fulmine. "Eh~? Ma non c'è nulla che può renderti più veloce qui." Rise. "Beh, se non c'è lo si crea, no?" Commentò. Tornai ad osservare il libro e immaginai quanto dovesse essere bello poter sparare fulmini dalle mani. Più sfogliavo il libro, più immaginavo scenari fantasiosi che coinvolgevano l'uso dei cinque elementi citati dal libro, tra tutti mi piaceva di più il Raiton, anche per il solo fatto che piacesse a mio nonno. Tra tutti quello che meno mi piaceva era il Katon. Il fuoco era spaventoso e non serviva ad altro che a distruggere. Francamente non mi piaceva pensare a quelle arti magiche solo come un'arma; volevo trovare un modo costruttivo per usare quella magia che tanto adulavo, ma non riuscivo a non vedere il fuoco come portatore di distruzione e quello bastava a rendermelo antipatico. Sul libro c'erano delle dritte sulla classificazione dei Ninjutsu e delle ricorrenze che era possibile ritrovare tra loro: ad esempio sigilli che erano più semplici da trovare in alcuni elementi, erano più difficili da trovarne in altri; un esempio di ciò era quello del Cane, che provai subito a spezzare, ovviamente senza alcun successo. Gonfiai le guance, non che potessi aspettarmi un risultato diverso, ma comunque la delusione restava. A poco mi sarebbe servito conoscere i sigilli per quelle tecniche, ma era comunque bello leggerne le particolarità al riguardo... Non che potessi immaginare quanto in effetti mi sarebbero stati utili in futuro...
Nessuno poteva immaginarlo, no...