Posts written by Revan

  1. .
    Nonostante all'inizio l'idea di combattere nell'Arena fosse particolarmente antipatica a Katsuo, c'era da dire che dopo tutti gli scontri che aveva fatto ci aveva quasi preso gusto. Era davvero un ottimo modo di imparare, e anche se mostrare le sue tecniche a un pubblico andava un po' contro la segretezza intrinseca del mestiere dello shinobi, era un modo per portare un minimo di prestigio al proprio Villaggio. Per questo, ogni volta che passava dal Paese del Tè per visitare le sedi dell'Esercito della Vita, trovava sempre un po' di tempo per fare un salto all'Arena e assistere a qualche combattimento e magari mettersi alla prova in prima persona. Quel giorno era una di quelle occasioni. Si era iscritto per un incontro su un campo casuale, sperando di trovarsi con uno svantaggio che fosse in qualche modo interessante. Quello sul ponte sospeso era stato interessante, escludendo l'aver visto un po' troppo la sua avversaria, quasi sperava di ritrovarsi nuovamente lì. Il primo nome chiamato dall'annunciatore era stato particolarmente interessante, tra l'altro: avrebbe affrontato un suo collega da Kiri, uno che non aveva ancora mai incontrato prima. Era di grado inferiore, a quanto pareva, ma non per questo Katsuo si azzardò a sottovalutarlo. Se i sistemi dell'Arena l'avevano scelto come suo avversario, evidentemente li consideravano più o meno alla pari, ma anche senza quelli Katsuo non avrebbe osato mancare di rispetto a un collega in quel modo.
    Si alzò dalla panchina, sistemandosi per bene l'equipaggiamento addosso. Si sistemò sulle spalle il mantello rosso, sistemando per bene la spilla dell'Esercito della Vita accanto al Vortice rosso del suo clan, all'altezza del cuore, strinse le fibbie del Fodero delle Mille Lame che al momento conteneva le sue due spade, con lo Spadone del Lupo che sporgeva oltre la sua spalla sinistra, si assicurò che il giubbotto chuunin fosse chiuso bene e infine strinse per bene attorno alla testa il nodo del tessuto rosso che reggeva il suo coprifronte. Quando sentì il suo nome e il suo grado, uscì a grandi falcate sul terreno prescelto. Si lasciò sfuggire un leggero sospiro di delusione al vedere ancora una volta il campo relativamente normale. «Di nuovo?» mugugnò tra sé e sé. Aveva già affrontato il bombarolo di Oto su quel campo, ma poco male. Alla fine la variabile più interessante era il suo avversario, che sembrava particolarmente eccitato nel trovarsi lì. Cercò di forzare il suo volto inespressivo in un accenno di sorriso, rivolgendo un cenno rispettoso al suo compagno, e si presentò ancora una volta.
    «Katsuo Uzumaki, da Kiri. Piacere di fare la tua conoscenza, compagno.» gli fece eco, cercando di mostrarsi quantomeno cordiale. Non c'era troppo tempo da perdere per i convenevoli, purtroppo, ma non gli sarebbe dispiaciuto conoscere per davvero il suo avversario, magari dopo lo scontro. Il fischio di partenza sarebbe arrivato a breve, quindi Katsuo si mise in posizione: portò la mano sinistra sul manico della spada sulla sua schiena, mentre la mano destra andava a formare un mezzo sigillo davanti al suo petto. Avrebbe lasciato all'avversario la prima mossa, e deciso in base a quella se indossare una delle sue Armature di chakra oppure se estrarre direttamente l'arma.
    Katsuo
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    13
    50
    86
    54
    54
    30
    56

    Post:
    0
    Potenziamenti:
    ---


    - Armi pesanti IV (+8 Forza/+8 Resistenza)
    - Arte della Vitalità IV (+20 Resistenza/+20 Chakra)
    - Potenziamento chakra III (+30 Chakra)
    Armi:
    - Spadone del Lupo Abissale
    - Fushikiri
    - Cartabomba x1
    570/570

    Ferite:
    ---
    Stato Fisico:
    Ok (100.00%)
    Stato Mentale:
    Eccitato

    Nota: I bonus passivi (spec+innata) sono già conteggiati nel totale dello schema, i bonus attivi (tecniche) no.
  2. .
    Nonostante la voce non esattamente delicata di Katsuo, la ragazzina sembrava assolutamente imperturbabile. Non sembrava neanche essersi resa conto del suo urlo, forse distratta dai rumori del combattimento. Anzi, sorrise con tranquillità, confermando di non essersi neanche resa conto della sua presenza. Il tono di voce e l'atteggiamento erano entrambi un po' più maturi di quanto Katsuo si sarebbe aspettato, il che lo portò a riconsiderare l'età apparente della ragazza.
    «È la prima volta che me lo sento dire.» commentò con leggerezza, con un vago sorrisetto un po' colpevole. Sia in combattimento che fuori, Katsuo non era mai stato particolarmente aggraziato. Facevano esclusione i movimenti eleganti della Respirazione dell'Acqua, ma in quel caso era merito delle tecniche della sua prozia, di certo non suoi. Da quel punto di vista, era davvero un pessimo shinobi.
    Tornò a guardare a sua volta i due genin, osservando con interesse ma con vago disappunto come Eijiro stesse continuando a prenderle anche se l'avversario cominciava a palesare segni di stanchezza. Katsuo al suo posto avrebbe preferito cominciare con qualche contrattacco per cominciare a mettere sotto pressione l'altro, mentre il cugino stava preferendo sfiancarlo completamente prima di cominciare ad attaccare. Poteva forse essere una strategia più sicura, sul lungo andare, ma così avrebbe incassato molti più colpi di quanto fosse necessario. Insomma, il risultato era pessimo persino per uno come Katsuo. A distrarlo da quei pensieri fu un ulteriore commento della ragazza poco distante. Katsuo la osservò, intrigato. Aveva davvero capito la strategia di Eijiro per continuare a produrre energia così, solo guardandolo, a distanza, durante un combattimento? Katsuo fu costretto a rivalutarla ancora, stavolta non tanto per l'età quanto per l'esperienza. Rimase in silenzio, guardando la ragazza, finché lei non continuò a parlare, fornendo un'analisi ancora più dettagliata delle tecniche di respirazione di Asami.
    «... Più o meno.» confermò, senza riuscire a nascondere un discreto sgomento nel suo tono. «La mia famiglia conosce alcune tecniche d'arma che sfruttano la Respirazione, ma non sono la nostra specialità. In generale viene insegnato come un metodo di produzione e conservazione di chakra, o almeno di energia. Quello che ci facciamo con quell'energia... beh, dipende dal ninja.» aggiunse con un cenno verso Eijiro, che a quanto pare stava decidendo di usare la sua energia in modo totalmente inefficiente.
    «È vero però che, in questa condizione, non può molto contro una lama affilata. Confido che imparerà a compensare questo suo punto debole. Deve farlo.» aggiunse, corrucciandosi con lo sguardo rivolto verso il cugino ancora una volta. Non gli sfuggì il gesto della ragazza, comunque, che poggiò la mano sulla propria arma, quasi accarezzandola. Se avesse dovuto tirare a indovinare, avrebbe detto di essere di fronte a una spadaccina che faceva della velocità il suo punto forte. Impossibile non farsi tornare in mente lo stile di Natsuki Kuga. Ninja come loro erano effettivamente la debolezza più grande di Katsuo, e lui ringraziava di averlo scoperto sui campi di allenamento dell'Arena piuttosto che sul campo di battaglia.
    «Se non sono inopportuno, sembra una vera esperta, signorina.» si complimentò, cercando di scacciare la fastidiosa idea di non aver ancora trovato un modo per star dietro a kunoichi come loro due.
    «Sarebbe un fastidio se le chiedessi il suo nome?» le chiese. «Il mio è Katsuo Uzumaki, del Clan Uzumaki della Nebbia.» aggiunse subito dopo, per evitare di essere troppo scortese. Accompagnò il tutto con un altro inchino profondo, stavolta senza tornare a guardare il combattimento ma concentrandosi sulla ragazza.
  3. .
    I giorni liberi, per Katsuo, erano un po' una maledizione. Era il classico tipo di persona che odia starsene con le mani in mano, eppure ogni tanto era costretto - da sua madre, principalmente - a passare un'intera giornata senza lavorare né allenarsi. Come fosse ancora un ragazzino in punizione, con la differenza che ormai era un adulto, e l'unico motivo per cui stava a sentire i "rimproveri" della mamma era perché si rendeva conto che il riposo era effettivamente una componente fondamentale del ciclo di allenamento di un guerriero. Non c'era resistenza Uzumaki che tenesse, senza riposo non sarebbe mai stato al 100% della sua capacità fisica e mentale.
    Dunque, come occupare tutto questo tempo libero? Decise di approfittarne e prendere una boccata d'aria fuori casa. Indossò il suo outfit solito, lo stesso di quando andava in missione o ad allenarsi: canotta a collo alto e pantaloni scuri, stivali ai piedi, giubbotto chunin, coprifronte dal lungo tessuto rosso legato sul capo, pesante Manto rosso decorato con le spirali simbolo degli Uzumaki e la spilla dell'Esercito della Vita, e il fedele Fodero delle Mille Lame sulla schiena, con lo Spadone del Lupo che sporgeva oltre la sua spalla sinistra.
    Mentre passeggiava alla ricerca di qualsiasi attività potesse far passare il tempo più in fretta, si era ritrovato dalle parti dei campi d'addestramento per i giovani genin, ed era stato attirato da una risata sguaiata che gli era particolarmente familiare. Si trattava della "soave" voce di suo cugino Eijiro, che si stava allenando nel combattimento corpo a corpo proprio in quel momento. Petto nudo nonostante il clima praticamente invernale e particolarmente freddo della Nebbia, coprifronte integrato in quella specie di maschera che si era fatto costruire apposta da Ryota - protettiva, in teoria, ma che gli lasciava scoperto la maggior parte del volto - che se la stava dando di santa ragione con un ragazzo a Katsuo sconosciuto, dal fisico più mingherlino ma molto più rapido di lui. In un certo senso, i due ragazzi erano abbastanza alla pari. L'avversario riusciva a portare a segno più colpi grazie alla sua agilità superiore, ma non sembrava particolarmente forte, o comunque non abbastanza da scalfire la pelle dura di Eijiro, che da bravo Uzumaki si era chiuso in difesa nel tentativo di sfiancare l'altro. Se Katsuo avesse dovuto fare una previsione, avrebbe detto che lo scontro sarebbe durato ancora un bel po', ma sarebbe finito con la vittoria di Eijiro. Poteva vederlo nel suo sguardo e nel suo ghigno, che trasudava sicurezza. L'altro ragazzo si stava sforzando ed era molto più sudato di lui. Probabilmente di lì a poco avrebbe cominciato a perdere colpi.
    «Eijiro!» urlò a pieni polmoni, dopo aver inspirato a fondo. Gli fece cenno di usare meglio i gomiti per proteggere l'addome. Eijiro aveva già subito diversi colpi allo stomaco, e anche se sembrava aver incassato senza problemi, c'era il rischio che qualche altro colpo gli avrebbe tolto il fiato, e come insegnava Asami a entrambi, la Respirazione era la chiave per continuare a produrre chakra e resistere a lungo.
    «E piantala di ridere!» aggiunse, in tono un po' più duro. «Non è rispettoso.»
    Vide il ragazzo voltarsi nella sua direzione e fare cenno di aver capito. Da quella distanza non riusciva a sentire bene, ma gli sembrò che si stesse anche scusando con il suo avversario. Dal modo in cui lo sguardo di Eijiro si era soffermato altrove mentre cercava Katsuo, quest'ultimo però intuì che c'era qualcun altro lì accanto, poco più in là alla sua destra. Una ragazza apparentemente molto giovane, a giudicare dall'abbigliamento e dall'altezza - poco meno di mezzo metro in meno di Katsuo - che stava pacificamente assistendo agli scontri. Il volto di Katsuo era sempre stato inespressivo, ma il suo linguaggio del corpo compensava tranquillamente. Si irrigidì e sentì un certo calore sul volto, causato dalla vergogna di aver appena disturbato un'altra persona in modo così poco raffinato. Vergogna che si accentuò nel momento in cui Katsuo notò il coprifronte della ragazza, che la identificava come un'ospite dal villaggio della Sabbia.
    «Ah, perdonatemi!» si affrettò a scusarsi, inchinandosi profondamente. «Non era mia intenzione disturbare un tanto onorato ospite.» aggiunse, un po' a disagio, prima di fare un cenno verso i genin che avevano ripreso l'allenamento. «Mio cugino è un bravo ragazzo e un genin molto promettente, ma ha davvero bisogno di imparare un po' di disciplina.» aggiunse ancora, come a voler giustificare il suo essersi intromesso tanto rumorosamente.
  4. .
    Il suo piano "geniale" di mandare avanti la copia servì veramente a ben poco. Anche se i ragnetti non l'avevano seguita fino alla stanza prima, alcuni di loro erano riusciti a seguirla fino a quella dove il cadavere della mammina se ne stava bello tranquillo a putrefarsi. Makoto non aveva idea di quanto quei ragni fossero coscienti e capaci di desiderare vendetta - sperava zero, come tutti i ragni normali, ma non si poteva mai sapere. Forse esagerava con la paranoia, ma piuttosto che farsi avvelenare come una cretina preferiva farsi mille problemi e farsi bloccare in quel modo. Mandò comunque avanti la copia, sperando di attirare la loro attenzione su di lei, ma alcuni dei ragnetti preferirono comunque gettarsi contro di lei. Preferì far rimanere indietro Rei per il momento, e decise che finalmente era il momento di testare una delle sue tecniche nuove, frutto dell'allenamento con Natsuki e sperava non inutile in quella situazione. Lasciò cadere la torcia che teneva in mano, stando un minimo attenta a gettarsela di poco alle spalle. Estrasse quindi entrambe le lame retrattili e si inginocchiò a livello del terreno - continuando a riflettere su quanto fosse un'idea veramente del cazzo. Incrociando quindi le braccia sul petto, lasciò fluire il suo chakra in esse, lungo tutta la lunghezza fino ai polsi, e da lì alle due lame appena estratte. Infine, lo materializzò sotto forma di due fendenti incrociati d'aria pura, tagliente, possibilmente mortale o menomante per dei ragnetti delle balle. Cercò di incrociarli in modo che rimanessero sì incrociati, ma più orizzontali possibili in modo da non lasciare spazio ai ragnetti di passarci sotto. Una volta scagliati, cercò di inviare alla copia il comando telepatico per saltare più in alto possibile, in modo da evitare le lame e farsele passare sotto. Con un po' di fortuna avrebbe salvato la copia e colpito anche i suoi cinque ragnetti. Forse la torcia buttata per terra non sarebbe sopravvissuta, ma fortunatamente aveva avuto l'idea di tenersene delle altre accese proprio in caso di incidenti come quello. Se la copia fosse sopravvissuta, Makoto l'avrebbe spedita dritta dritta verso dei ragnetti superstiti, con l'intento di pugnalarli con la sua lama retrattile o di bruciarli con la torcia che aveva lei. Intanto, l'originale si sarebbe rialzata e avrebbe arretrato un po', così da poter recuperare la propria torcia e, muovendola in giro, avrebbe cercato di constatare la nuova situazione, per capire se c'erano ragni sopravvissuti o altri ragni ancora lì in giro.
    CITAZIONE
    - Makoto lascia la torcia dietro di lei, si inginocchia e dal basso cerca di mandare due fendenti incrociati ma quasi orizzontali verso i ragni (Stile della bestia: Seconda Zanna - Squarciamento, Velocità 64, Forza 60)
    - Subito dopo, cerca di far saltare la copia in modo che passi sotto ai fendenti
    - Se la copia sopravvive, le fa attaccare i ragni rimasti con la torcia o la lama retrattile (Agilità 54)
    - Lei intanto recupera la torcia e arretra un pochino per osservare la situazione

    CITAZIONE
    Stile della bestia: Seconda Zanna - Squarciamento
    Tipo:
    Taijutsu (Bukijutsu)/Ninjutsu
    Tecnica sviluppata da Makoto indipendentemente ma ispirandosi alle tecniche di spada del clan Kuga, con cui si allena regolarmente.
    Tecnica utile per sorprendere dei nemici o colpire dei bersagli lontani. L’utilizzatore carica le proprie lame di chakra e successivamente scaglia quest’ultimo davanti a sé, proiettando due fendenti incrociati d’aria tagliente, larghi un massimo di cinque metri ciascuno e un minimo pari alla portata delle armi utilizzate. I fendenti sono, di per sé, invisibili in quanto semplice aria carica di chakra, ma lo spostamento che causano è perfettamente visibile anche senza l’utilizzo di abilità particolari. I fendenti infliggono danni da taglio con forza 60 e viaggiano per un massimo di 10 metri prima di perdere potenza e svanire. È possibile scegliere l’inclinazione dei due fendenti in modo da modificare leggermente l’area colpita, ma la forza e i limiti massimi della tecnica restano gli stessi. In caso non venga specificato, la forma dei fendenti è sempre quella di due fendenti perpendicolari.
    [Richiede due armi taglienti leggere o medie]
    Grado: B
    Sigilli: 0
    Consumo: 60
    lPvyxBn

    CITAZIONE
    Statistiche copia
    Forza: 32
    Resistenza: 32
    Velocità: 38
    Agilità: 54
    Precisione: 20
    Riflessi: 56

    Makoto
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    15
    54
    54
    64
    90
    34
    94

    Post:
    3
    Potenziamenti:
    - Ladro VIII (+16 Agilità/+16 Riflessi)
    - Affinità animale III (+20 Riflessi)
    - Olfatto 160m
    Armi:
    - Kunai x10 [Contenuti nella sacca]
    - Shuriken x9 [Contenuti nella sacca]
    - Tekkou del discepolo con Lama retrattile [Indossati sull'avambraccio sinistro]
    - Lama uncinata [Indossata sull'avambraccio destro]
    - Manrikigusari (acciaio)
    - Tetsubo (titanio) [Contenuto nel rotolo maggiore]
    - Kyodai Sensu (titanio) [Contenuto nel rotolo maggiore]
    - Kusarigama (titanio) [Contenuto nel rotolo da polso]

    500/600
    3° turno
    -60 Seconda Zanna - Squarciamento


    2° turno
    -20 Copia d'Aria


    1° turno
    -20 Come una foglia che scivola
    Ferite:
    ---
    Stato Fisico:
    Ok (83.33%)
    Stato Mentale:
    Irritata



    Rei
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    15
    50
    52
    60
    72
    33
    69

    Post:
    3
    Potenziamenti:
    -
    Armi:
    ---
    535/600
    2° post
    -20 Moltiplicazione Selvatica


    1° post
    -45 Danza Selvaggia
    Ferite:
    ---
    Stato Fisico:
    Ok (89.17%)
    Stato Mentale:
    Spaventata

  5. .
    Fortunatamente Karril non sembrava essersela presa in nessun modo, né per le mancate lettere né per l'essere stata ignorata in mezzo alla folla. Katsuo annuì semplicemente, per lasciar cadere il discorso che ormai aveva perso il suo significato.
    «Davvero?» le chiese, riguardo al suo commento sul suo "sprizzare energia da tutti i pori". In realtà era una domanda quasi retorica, d'altronde gli Uzumaki erano famosi per essere sempre pieni di energia, in ogni senso possibile. La Vitalità era letteralmente la loro abilità innata. Non capiva, però, se il commento di Karril era qualcosa da prendere sul serio o un qualche tipo di battuta o sarcasmo che gli sfuggiva. Non aveva troppe intenzioni di soffermarsi sulla cosa, comunque, quindi a meno che Karril avesse elaborato in qualche modo avrebbe semplicemente lasciato perdere.
    Più interessante era, invece, parlare del suo dilemma.
    «Ehm... in generale? Molte persone.» le rispose, forse con un po' troppa sincerità, più di quanto avrebbe voluto. «Ma non sono qui per questo. Mi serve un consulto più... geografico o culturale, per così dire.» aggiunse, guardandosi attorno per qualche istante. Non si sentiva particolarmente a suo agio a parlarne davanti a tutti. Anche se solo a livello di subconscio, avere dei barbari in famiglia era quasi una vergogna, considerando la storia insanguinata che c'era tra loro e il Paese dell'Acqua. Strinse le labbra con disappunto al solo pensiero, ma non elaborò immediatamente. La stessa Karril aveva offerto un nuovo appiglio, ossia i banditi che minacciavano la pace della costa in quel periodo. Annuì contento di sapere che almeno aveva evitato problemi con suddetti banditi, anche se fu un po' meno contento di ascoltare la sua proposta di alleanza contro i briganti. Non perché non gradisse l'idea, ma ai suoi occhi Karril rimaneva comunque una civile, e andare a caccia di banditi era esattamente il tipo di guaio in cui lui avrebbe dovuto impedirle di infilarsi. Rimase in silenzio per qualche istante, riflettendo sulla cosa. Ora, per quanto Karril non fosse una shinobi, rimaneva pur sempre una barbara e veniva da un territorio che, agli occhi ingenui e semplici di Katsuo, era semplicemente un luogo pieno di selvaggi e di pericoli in cui bisognava lottare ogni giorno per sopravvivere. Insomma, c'era un motivo se erano barbari. Certo, Karril aveva cominciato a scalfire quella sua convinzione, ma volendo fare una metafora col suo -temporaneo- mestiere, aveva dato giusto qualche colpo d'accetta a una sequoia secolare. C'era ancora molto lavoro da fare da quel punto di vista. E a proposito del suo lavoro, Katsuo rifletté sul fatto che la ragazza doveva avere una certa quantità di muscoli per poter abbattere gli alberi da sola come faceva lei. Senza dimenticare che aveva anche lei dei poteri strani, con le sue rune e il suo... rimanere appesa a un albero per giorni? Qualunque tipo di potere fosse, doveva essere almeno in grado di difendersi, giusto? E in caso di emergenza poteva pur sempre evocare delle lumache per curare le sue ferite. Alla fine acconsentì.
    «D'accordo, accetto l'offerta, con una sola condizione: non sottoporti a rischi inutili. Quello è letteralmente il mio lavoro, e se ti succedesse qualcosa non potrei perdonarmelo. In cambio, forse potrai vedere all'opera i miei ninjutsu, forse anche qualcuno di più spettacolare del normale. Dipende da come si evolve la faccenda.» aggiunse, con giusto una piccola nota di divertimento nella voce. Fece una breve pausa, guardandosi un attimo intorno come alla ricerca di qualcosa. «Da dove cominciamo?»
  6. .
    Nome Personaggio: Katsuo Uzumaki
    Villaggio: Kiri
    Tipo di Esame: Ammissione negli Spadaccini della Nebbia
  7. .
    Katsuo non notò nemmeno la reticenza del povero monaco Won. Anche se lui avesse insistito per combattere in modo diverso, comunque, il ninja di Kiri era piuttosto convinto del suo piano. L'aria era carica di tensione, ma Katsuo si sentiva stranamente eccitato all'idea di poter finalmente giocare nel suo ruolo assegnato, quello del difensore. Era forse la prima missione in cui poteva permettersi uno scontro difensivo. Niente indagini, niente infiltrazioni. Se l'era comunque cavata sempre, in qualche modo, ma finalmente poteva avere un'occasione per brillare davvero. Era nervoso, ma allo stesso tempo tranquillo. La situazione era difficile e complicata, ma in cuor suo, il chuunin di Kiri sapeva di poterla spuntare con il risultato più ottimale: nessun monaco morto o ferito gravemente, le reliquie al sicuro e il tempio intoccato da chi desiderava dissacrarlo.
    Il suo avversario principale sarebbe stato un abile lanciere. Veloce e rapido, doveva essere sicuro della sua maestria con l'arma se aveva intenzione di utilizzarla in uno scontro tanto ravvicinato. Sicuramente avrebbe cercato di tenere Katsuo e soprattutto il suo Spadone a distanza di sicurezza, ma forse non aveva considerato che l'ampio raggio della sua arma e le sue tecniche difensive avrebbero sicuramente aiutato il ninja di Kiri a superare la parte pericolosa dell'arma, e combattere in una posizione di vantaggio. L'uomo confermò di volersi tenere a distanza mandando prima due suoi sottoposti a tastare il terreno. Probabilmente voleva studiare la reazione e le capacità di Katsuo, ma lui decise di non badarci più di tanto e di evitare di trattenersi. Cambiò idea sull'Armatura e decise di utilizzare un'altra tecnica. Se quel farabutto aveva intenzione di sfruttare il vantaggio numerico, a Katsuo bastava annullare quel vantaggio. Katsuo non era mai da solo. Chisheru a parte, le tecniche, le ambizioni e l'orgoglio del suo clan erano sempre con lui. Non solo loro, però. In questo caso, ad aiutarlo sarebbe stata nient'altro che Natsuki Kuga, rafforzata della sua esperienza contro la Serpe. La Saetta Saggia aveva trovato il modo di incanalare le terribili esperienze della guerra in quella tecnica che poi gli aveva addirittura insegnato.
    Dopo aver lanciato un'occhiata ai due scagnozzi esitanti, Katsuo agì. Tolse la mano sinistra dall'elsa dell'arma e la unì alla mano destra, iniziando a comporre i sette sigilli richiesti dalla tecnica. A patto che avesse abbastanza tempo per completare la tecnica, avrebbe evocato due Kuroni davanti a sé, il più possibile vicini ai due scagnozzi in avvicinamento, uno a destra e uno a sinistra. L'acqua della pioggia e delle pozzanghere avrebbero dovuto bastare a formare le due figure nere, composte di acqua, chakra e sentimenti negativi. E di sentimenti negativi Katsuo era pieno più di quanto sarebbe stato orgoglioso di ammettere, in particolar modo di rabbia. In questo caso, la rabbia verso i criminali che intendevano violare quel luogo sacro. I cloni, a loro volta armati di Spadoni del Lupo fatti d'acqua, avrebbero estratto le armi e cercato di farle scontrare contro le spade dei due briganti. Il piano non era quello di attaccare, ma di difenderli e tenerli impegnati, mentre Katsuo passava all'offensiva. Se fosse riuscito ad evocare i cloni avrebbe finalmente estratto l'arma e, impugnandola con la giusta presa, avrebbe richiamato dell'altra acqua, stavolta non dall'esterno ma dall'interno del suo corpo: un'acqua salata, carica di spuma marina e disegnata dal suo chakra in uno stile antico e nobile, lo stesso utilizzato dalla sua defunta prozia. Se i briganti gliel'avessero lasciato fare, Katsuo si sarebbe scagliato in avanti, con tutto l'intento di gettarsi in mezzo alla rissa creata dai due nemici e dalle sue due copie, piroettando su sé stesso e rilasciando attorno a sé la scia d'acqua tagliente evocata dalla seconda forma della Respirazione dell'Acqua. Cercò di mirare ad altezza petto e braccia: l'intento era colpire i due ladri -più eventualmente il loro capo in caso si fosse avvicinato abbastanza- ma anche le proprie copie. L'acqua era tagliente e dolorosa, ma Katsuo era convinto che le copie avrebbero rigenerato la ferita piuttosto facilmente, e i tagli sui due umani non avrebbero dovuto essere mortali, ma forse abbastanza profondi da costringerli ad abbandonare l'arma o a ritrovarsi senza fiato, in modo da bloccare la loro avanzata. Fatto quello, avrebbe cercato di tornare ad una posizione difensiva, con l'arma davanti a sé in modo da potersi eventualmente difendere da ulteriori assalti, e le due copie ai suoi due fianchi, pronte a fare lo stesso.
    «Prima gli scagnozzi, quindi? Vogliamo procedere così?» avrebbe cercato di provocare ulteriormente il capo. «Dovrei esserne stupito? Voi topi di fogna ragionate sempre allo stesso modo. Non è un caso che vi ritroviate sempre dietro le sbarre. Ora vogliamo fare sul serio, o hai intenzione di perdere altro tempo?» avrebbe continuato, sempre se gli fosse stato concesso.
    CITAZIONE
    - Cerca di evocare due Kuroni contro i due criminali minori, per intercettare le loro armi con quelle delle copie (Agilità 38)
    - Cerca di colpire i due criminali (più eventuale capo se è abbastanza vicino) e le due copie con la Ruota d'Acqua (Agilità 54, Forza 60); le due copie dovrebbero rigenerare la ferita
    - Si mette in posizione difensiva, con i due cloni ai fianchi

    CITAZIONE
    Arte dell’Acqua: Kuroni
    Tipo: Ninjutsu
    Sigilli: 7
    Questi cloni superiori sono stati creati in seguito ad una attento studio di altre tecniche simili. Dopo aver composto sette sigilli, l’utilizzatore concentra il proprio chakra Suiton in modo da plasmare una fonte d’acqua nelle vicinanze a sua immagine e somiglianza. All’inizio il clone apparirà composto da acqua scura, quasi nera, per poi effettivamente prendere le sembianze dell’utilizzatore. I Kuroni, prendono il loro nome non solo per via dell’aspetto oscuro dell’acqua che li genera, ma anche per il fatto di avere una personalità un po’ diversa dal loro creatore. Man mano che passerà il tempo, essi inizieranno infatti a comportarsi in un modo un po’ più “cattivo” rispetto all’originale.
    [Tipologia: Superiori]
    [I cloni hanno statistiche pari al 70% di quelle dell'utilizzatore]
    [I cloni possono essere generati a una distanza massima di 10 metri]
    [I cloni tornano acqua in seguito a una ferita Grave, mentre le ferite Moderate e Lievi si rigenerano istantaneamente]
    [Questi cloni rimangono attivi al massimo 24 ore, dopo le quali spariscono automaticamente senza ridare indietro il chakra all'utilizzatore]
    [Se un clone termina il chakra a propria disposizione, scomparirà immediatamente]
    [I cloni non possono eseguire a loro volta questa tecnica]
    [L'utilizzatore può decidere di dotare queste copie di chakra, da 10 a 150 unità.]
    [L'utilizzatore può riassorbire i cloni ma non recupererà il chakra di cui li ha dotati.]
    [Fonte richiesta: Media (per ogni clone)]
    Livello: A
    Consumo: 40

    CITAZIONE
    Respirazione dell’Acqua: Secondo kata - Ruota d’acqua (Mizu no Kokyu: Ni no Kata - Mizu Guruma)
    Tipo:
    Taijutsu (Bukijutsu)/Ninjutsu Suiton
    Tecnica originariamente sviluppata da Kasumi Uzumaki, il Drago Marino del Vortice, e ritrovata in tempi recenti dal suo pronipote Katsuo Uzumaki.
    L’utilizzatore convoglia il chakra Suiton sulla punta della propria lama e successivamente rotea su sé stesso, saltando verticalmente o piroettando orizzontalmente. Il movimento genera un flusso d’acqua che prende la forma di un flusso circolare disegnato in stile Ukiyo-e in grado di tagliare anche materiali molto resistenti.
    Il colpo è un Ninjutsu Suiton con forza 60.

    [Richiede Arma Tagliente Media o Grande]
    [La ruota colpisce entro un metro dal normale raggio dell’arma]
    Grado: B
    Sigilli: 0
    Consumo: 60
    zFz67iy

    Katsuo
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    13
    50
    86
    54
    54
    30
    56

    Post:
    1
    Potenziamenti:
    ---


    - Armi pesanti IV (+8 Forza/+8 Resistenza)
    - Arte della Vitalità IV (+20 Resistenza/+20 Chakra)
    - Potenziamento chakra III (+30 Chakra)
    Armi:
    - Spadone del Lupo Abissale
    - Fushikiri
    - Cartabomba x1
    394/570
    1° turno
    - 80 Arte dell'Acqua: Kuroni x2
    - 60 Ruota d'Acqua
    +2 Vigore


    Turno 0
    -40 Evocazione Lumache x4
    +2 Vigore
    Ferite:
    ---
    Stato Fisico:
    Leggermente stanco (69.13%)
    Stato Mentale:
    Irrequieto

    Nota: I bonus passivi (spec+innata) sono già conteggiati nel totale dello schema, i bonus attivi (tecniche) no.

    CITAZIONE
    Statistiche Copia SX
    Forza 35
    Resistenza 60
    Velocità 38
    Agilità 38
    Precisione 21
    Riflessi 39

    CITAZIONE
    Statistiche Copia DX
    Forza 35
    Resistenza 60
    Velocità 38
    Agilità 38
    Precisione 21
    Riflessi 39

    CITAZIONE
    STATISTICHE Chisheru
    LIVELLO 3
    Chakra: 30/40 (-10 Contatto Telepatico)
    Forza: 4
    Resistenza: 4
    Velocità: 4
    Agilità: 4
    Precisione: 4
    Riflessi: 4


    TECNICHE
    Contatto telepatico
    Con questa tecnica le lumache possono tenersi in contatto, vedendo e sentendo tutto ciò che vedono e sentono le lumache in contatto.
    Consumo: 10 a turno

    CITAZIONE
    STATISTICHE Lumaca SX
    LIVELLO 3
    Chakra: 30/40 (-10 Contatto Telepatico)
    Forza: 4
    Resistenza: 4
    Velocità: 4
    Agilità: 4
    Precisione: 4
    Riflessi: 4


    TECNICHE
    Contatto telepatico
    Con questa tecnica le lumache possono tenersi in contatto, vedendo e sentendo tutto ciò che vedono e sentono le lumache in contatto.
    Consumo: 10 a turno

    CITAZIONE
    STATISTICHE Lumaca DX
    LIVELLO 3
    Chakra: 40/40
    Forza: 4
    Resistenza: 4
    Velocità: 4
    Agilità: 4
    Precisione: 4
    Riflessi: 4


    TECNICHE
    Contatto telepatico
    Con questa tecnica le lumache possono tenersi in contatto, vedendo e sentendo tutto ciò che vedono e sentono le lumache in contatto.
    Consumo: 10 a turno

    CITAZIONE
    STATISTICHE Lumaca UP
    LIVELLO 3
    Chakra: 40/40
    Forza: 4
    Resistenza: 4
    Velocità: 4
    Agilità: 4
    Precisione: 4
    Riflessi: 4


    TECNICHE
    Contatto telepatico
    Con questa tecnica le lumache possono tenersi in contatto, vedendo e sentendo tutto ciò che vedono e sentono le lumache in contatto.
    Consumo: 10 a turno
  8. .
    Per una testa calda come Katsuo, quella situazione era snervante a dir poco. Fosse stato per lui, avrebbe risolto tutto e subito con un bel duello vecchio stile. Capo contro capo, chi perde se ne va con la coda tra le gambe. Ovviamente, contava di essere lui a vincere. La sconfitta non era semplicemente contemplata. Doveva proteggere un luogo sacro e un tesoro probabilmente inestimabile. Quindi si costrinse a rimanere concentrato, a non innervosirsi, a cercare di ricordare gli allenamenti di meditazione con sua madre. Mai andati perfettamente a buon fine, ma meglio di nulla. Se non altro, il rumore della pioggia era uno di quelli che lo aiutava a rilassarsi e a distendere i nervi. Restava solamente da aspettare il momento in cui quei codardi avrebbero fatto la loro comparsa.
    Il primo sentore di cambiamento avvenne molto, molto più tardi di quanto Katsuo aveva sperato. In lontananza si accese una luce, poteva essere una torcia oppure una lanterna, considerando la pioggia scrosciante. Difficile da dirsi, a quella distanza. Mentre cercava di studiare la situazione, però, sentì -più che vedere, con quella pioggia- una freccia venire scagliata dal piano di sopra, verso la luce. La cosa lo innervosì parecchio, tanto da fargli stringere i denti.
    «Mantenete la calma!» abbaiò, senza urlare ma con la voce abbastanza decisa da farsi sentire anche dalla finestra. Non ce l'aveva col povero monaco, ovviamente, ma la situazione innervosiva tutti. Tuttavia la prima luce era una trappola abbastanza ovvia persino per lui che non era un genio. Un invito a mostrarsi, come pianificava di fare lui stesso anche se in modo molto più diretto. Infatti, di lì a breve partì una freccia diretta proprio verso le finestre. Katsuo non poteva sapere se la freccia aveva colpito il bersaglio o meno, ma non aveva sentito né urla di dolore né di disperazione. Irritato, Katsuo cercò di individuare la posizione dell'arciere nemico, ma non era facile. Riflettendoci, doveva essere un arciere eccezionale per essere riuscito a beccare la finestra al primo tentativo. Al buio, con la pioggia fitta, il vento a deviare la freccia, con uno svantaggio di altezza... Possibile che avesse sottovalutato quei banditi? No, gli sembrava improbabile, altrimenti avrebbero espugnato il tempio molto tempo prima. Confidava nel fatto che la sua presenza avrebbe ribaltato la bilancia in favore dei monaci.
    Mentre rifletteva sul da farsi, comparvero alcune figure sia di fronte a lui che sul lato del tempio. Una delle figure, probabilmente il loro capo, si fece avanti e si illuminò con una strana luce comparsa tra le sue dita: uno strano artefatto, o un utilizzo del chakra simile alla sua Fiammella, se doveva tirare a indovinare. L'uomo lanciò in avanti una povera bestia con una torcia legata, rivelando così il trucco usato per far scoprire l'arciere. Provava pena per quel cane tutto sommato innocente, e avendone la possibilità l'avrebbe fatto curare da Sawa, ma ipotizzava che ci fosse ben poco da fare ormai, e non poteva permettersi di concentrarsi su di lui col nemico davanti. Strinse i denti e, rassegnato, si concentrò sugli avversari. C'erano altri quattro uomini oltre al probabile capo, più altri due sulla sinistra del tempio, e probabilmente almeno un arciere ancora nascosto. Una situazione difficile, ma non impossibile. Katsuo inspirò a fondo, ignorando la provocazione dell'uomo e pensando al da farsi. Un'altra freccia venne scagliata dal piano di sopra, stavolta senza una rivincita. L'uomo la parò senza troppi problemi, ma non fu un tentativo inutile quello del monaco. Se non altro, l'uomo aveva sfoderato la sua arma, un'arma ad asta, e aveva dimostrato di avere una certa dimestichezza e di essere particolarmente rapido ad utilizzarla. Non un'ottima notizia, ma poteva gestirla.
    «Li attirerò su di me, cercando di far uscire allo scoperto gli arcieri. Voglio che i nostri arcieri trattengano il fuoco e si limitino alla copertura, e che attacchino i loro arcieri solo dopo che si sono esposti per attaccare me. Se ne hanno la possibilità, dovrebbero cambiare finestra ogni tanto, in modo da non rivelare la loro posizione. Se non sono feriti gravemente, tamponino le ferite e cerchino di stringere i denti fino alla fine dello scontro. Appena sarò libero potrò evocare qualcuno che si occupi delle loro ferite, ma al momento ho bisogno di tutto il chakra che riesco a tenere.» spiegò, a Won tanto quanto a Chisheru, così che potesse inoltrare il messaggio anche alle altre postazioni. «Probabilmente loro sono un diversivo per quelli a sinistra. Se dovessero attaccare anche lì, Won, vai a dare manforte a sinistra. In condizioni disperate, richiamate anche il guerriero a destra, ma non mi piace l'idea di lasciare scoperto quel fianco. Come ultima risorsa, manteniamo il piano originale: barricatevi dentro il tempio e resistete finché non arrivo. Al momento, state sulla difensiva, sotto copertura e attendete il momento più propizio.» cercò di spiegare il più rapidamente possibile, affidando temporaneamente Chisheru al ragazzo. Ottenuto l'assenso di Won e la sua conferma che era pronto, quindi, si fece avanti. Uscì dall'ombra della tettoia, per nulla infastidito dalla pioggia, rivelandosi così ai nemici. Teneva la mano sinistra sul manico dello spadone, pronto a impugnarlo grazie all'estrazione rapida che gli garantiva il suo Fodero, mentre la mano destra era davanti al petto, a comporre un mezzo sigillo. Per la precisione, il sigillo che gli avrebbe evocato addosso l'Armatura della Vespa. Confidava nel fatto che ne avrebbe avuto bisogno a breve, che fosse per schivare delle frecce o per scontrarsi con il lanciere apparentemente piuttosto agile. In effetti, al momento non considerava l'idea di estrarre l'arma, non prima di aver almeno aperto lo scontro con qualche tecnica. Si tenne pronto, quindi, ad eseguire la tecnica in caso il lanciere lo attaccasse o se avesse udito il suono di una freccia in avvicinamento. Intanto, però, inspirò a fondo e rispose a pieno volume al suo avversario.
    «Il mio nome è Katsuo Sieghart Uzumaki!» urlò, con tono deciso. «C'è tra di voi qualche codardo che ha intenzione di affrontarmi a viso aperto, o stasera mi aspetta solo un inutile scambio di parole, fiato da aggiungere ai venti che mi portano l'odore di fogna tipico di ladri e assassini?» aggiunse, nel tentativo di provocare gli avversari a concentrarsi su di lui.

    CITAZIONE
    Chakra di Katsuo: 532/570
    (-40 Evocazione Lumache x4)
    (+2 Vigore I)

    CITAZIONE
    STATISTICHE Chisheru
    LIVELLO 3
    Chakra: 30/40 (-10 Contatto Telepatico)
    Forza: 4
    Resistenza: 4
    Velocità: 4
    Agilità: 4
    Precisione: 4
    Riflessi: 4


    TECNICHE
    Contatto telepatico
    Con questa tecnica le lumache possono tenersi in contatto, vedendo e sentendo tutto ciò che vedono e sentono le lumache in contatto.
    Consumo: 10 a turno

    CITAZIONE
    STATISTICHE Lumaca SX
    LIVELLO 3
    Chakra: 30/40 (-10 Contatto Telepatico)
    Forza: 4
    Resistenza: 4
    Velocità: 4
    Agilità: 4
    Precisione: 4
    Riflessi: 4


    TECNICHE
    Contatto telepatico
    Con questa tecnica le lumache possono tenersi in contatto, vedendo e sentendo tutto ciò che vedono e sentono le lumache in contatto.
    Consumo: 10 a turno

    CITAZIONE
    STATISTICHE Dx
    LIVELLO 3
    Chakra: 40/40
    Forza: 4
    Resistenza: 4
    Velocità: 4
    Agilità: 4
    Precisione: 4
    Riflessi: 4


    TECNICHE
    Contatto telepatico
    Con questa tecnica le lumache possono tenersi in contatto, vedendo e sentendo tutto ciò che vedono e sentono le lumache in contatto.
    Consumo: 10 a turno

    CITAZIONE
    STATISTICHE Lumaca Up
    LIVELLO 3
    Chakra: 40/40
    Forza: 4
    Resistenza: 4
    Velocità: 4
    Agilità: 4
    Precisione: 4
    Riflessi: 4


    TECNICHE
    Contatto telepatico
    Con questa tecnica le lumache possono tenersi in contatto, vedendo e sentendo tutto ciò che vedono e sentono le lumache in contatto.
    Consumo: 10 a turno


    Edited by Revan - 13/2/2021, 22:20
  9. .
    Il percorso fino al loro presunto obiettivo fu, in un certo senso, più sicuro del previsto. Non incontrarono praticamente anima viva, se non un gufo totalmente innocuo - che riuscì comunque a far innervosire Rei. I gufi erano suoi predatori naturali, e una donnola normale tendenzialmente aveva poche difese contro gli artigli del rapace, ma Rei aveva tutte le intenzioni di dimostrargli cosa succedeva quando la preda si addestrava con una ninja e imparava ad usare il chakra. Fortunatamente Makoto riuscì a impedirglielo, anche solo trascinandosela via nel suo cappuccio. Le trappole incontrate, comunque, furono anche meno minacciose. Qualche cappio per - immaginava - conigli, reti per uccelli forse, una trappola palesemente per orsi. Makoto decise di lasciarle perdere senza innescarle. Non erano una minaccia in nessun modo. Se si trattava di trappole appartenenti a cacciatori della zona, non erano assolutamente di loro interesse. Se invece si trattava di trappole montate dai loro possibili avversari, sabotarle sarebbe stato un fastidio in più per loro, ma un fastidio molto relativo. Anzu e Makoto non potevano certo affamarli in così breve tempo, quindi rischiavano solo di mettere in allerta eventuali gruppi di cacciatori in giro a controllare le trappole. E poi, se non avevano frainteso la situazione, quei tizi avevano in ostaggio un uomo che a Makoto serviva in buona salute e in grado di operare. A differenza di Anzu, comunque, non si lasciò disturbare dall'assenza di animali in giro. Era appena finito l'inverno, il disgelo era appena cominciato o sarebbe avvenuto a breve, quindi Makoto diede per scontato che gli animali della zona fossero in letargo o comunque al riparo dal freddo, o almeno di questo era convinta, quindi non ci diede troppo peso. Avrebbe comunque espresso la sua opinione in caso Anzu avesse espresso le sue perplessità, ma in caso contrario non fece troppo caso alla cosa, ritenendola non degna di troppa attenzione.
    Di lì a breve, la compagna le indicò delle tracce particolari. Makoto dovette sforzarsi di vederle, assottigliando gli occhi. Non erano facilissime da vedere, per lei e i suoi problemi di vista, soprattutto considerando che era bianco su bianco. Fortunatamente Anzu era più che in grado di compensare quella sua mancanza, quindi Makoto le fece un cenno d'assenso, sia per ringraziarla che per comunicare che aveva compreso. Continuò a camminare quindi con una rinnovata cautela, stando ancora più attenta alle trappole che avrebbero potuto incrociare. Stranamente però sembrava che non ce ne fossero più, il che fece un po' stranire Makoto. Fosse stato per lei, le avrebbe posizionate più vicine alla loro base. In effetti, però, non c'erano nemmeno tracce umane per quel che potesse notare. Forse nella zona ci si poteva spostare solo con qualche mezzo? Eppure loro non stavano avendo particolare difficoltà. Certo, loro erano delle ninja addestrate, quindi forse avevano meno problemi della media. Non riuscendo a darsi una risposta certa, continuò a marciare fino a quando non videro in lontananza un edificio. Avvicinandosi, poté notare come la struttura sembrasse una vera e propria fortezza, sebbene poco controllata. C'era un grande portone, feritoie al posto delle finestre e addirittura una bandiera alzata sul tetto, anche se senza simboli.
    Anzu aveva attivato la sua abilità senza dire nulla, e Makoto la lasciò quindi in pace, approfittandone per osservare a sua volta e cercare di trarre qualche conclusione utile. Attese che Anzu finisse la sua ricognizione prima di parlare, così da non disturbarla, poi espresse tutti i suoi pensieri, come era solita fare.
    «Boh?» fu la sua prima, intelligentissima risposta, riguardo alla trasmittente. Non aveva sinceramente idea di come potesse funzionare sotto terra, di solito era Izumi quello del gruppo che poteva dar loro qualche nozione in più. Senza di lui erano un po' troppo carenti su quel lato. Le dispiaceva non saper dare una risposta ad Anzu, ma partì comunque con il suo flusso di coscienza.
    «Dunque, tracce artificiali, niente impronte, forse hanno delle slitte, giusto? Non mi sembra di sentire odore di olio o roba meccanica, ma nemmeno di cani o lupi.» disse, anche se fece una breve pausa per annusare l'aria intorno con l'intento di confermare o smentire immediatamente. «Nel peggiore dei casi sono cani. Non vedo altri ingressi né delle stalle o roba simile all'esterno, quindi probabilmente le slitte entrano nel grande portone. In entrambi i casi probabilmente c'è un qualche cortile o spiazzo dove tengono i loro mezzi. Significa che anche se non ci sono guardie all'interno, all'interno potremmo essere esposte. Se hanno cani, ha senso tenerli vicino alle slitte. Non sempre i cani da slitta sono addestrati come cani da guardia, credo, ma comunque potrebbero fiutare degli estranei e agire di conseguenza. Magari non in modo ostile, ma diverso dal solito, quindi farci scoprire.» ipotizzò. «Le finestre mi sembrano troppo strette per passarci, e le vetrate non è il caso di spaccarle. Se non li attiriamo col rumore, li attiriamo col freddo che entra. Penso che l'opzione migliore sia...» fece una breve pausa per indicare in direzione della bandiera, o più precisamente, del tetto. «Dubito che si arrampicano ogni volta che devono sistemare la bandiera. Deve esserci un'entrata sul tetto, per forza.» disse, con una breve pausa in caso lei volesse aggiungere qualcosa, magari una conferma di aver visto un ingresso da quelle parti.
    «Attirare qualcuno per interrogarlo è una buona idea, ma non saprei come fare senza attirare troppa attenzione. Tu hai qualche idea? Sennò possiamo mescolare i due piani: entriamo dal tetto e cerchiamo qualcuno che va in giro da solo. Dovranno pur pisciare ogni tanto.»
  10. .
    Katsuo continuò a cercare nella zona, fermando occasionalmente qualche passante senza troppo successo. Stava valutando l'idea di desistere del tutto e arrendersi all'idea di dover aspettare chissà quanto prima di poter incontrare la ragazza obiettivo della sua ricerca. La fortuna però gli sorrise, e come sperava fu lei a trovare lui. Inizialmente, quando si sentì "colpire" alle spalle, l'istinto fu più forte della logica e si girò di scatto, con la mano sinistra che saliva ad afferrare il manico dello Spadone legato sulle sue spalle. Non appena vide la verde chioma che aveva cercato a lungo, però, si tranquillizzò istantaneamente, rilassando le spalle, raddrizzando le ginocchia e tornando in una posizione totalmente eretta.
    «Perdonami, non avevo riconosciuto il tuo passo in mezzo a cotante anime.» si scusò immediatamente. Non ricambiò l'abbraccio di Karril, non tanto perché avrebbe rifiutato il contatto con lei, ma più semplicemente perché non gli venne in mente che fosse quello l'intento della ragazza. Nella sua cultura gli abbracci non erano esattamente diffusi e in generale erano riservati alla famiglia. Un saluto più adeguato per un'amicizia ancora non troppo approfondita era un inchino e fu esattamente quello il saluto del ragazzo, forse un po' troppo formale e pomposo di quanto sarebbe stato adeguato, ma d'altronde lo stesso Katsuo si poteva definire in quel modo. Comunque, se la ragazza avesse deciso di abbracciarlo comunque non l'avrebbe scacciata, anzi avrebbe cercato di rispondere sebbene in modo un po' impacciato, ossia sollevando la mano destra e dandole un paio di pacche imbarazzate sulla schiena.
    «Mi trovi in perfette condizioni di salute.» le rispose, con una punta d'orgoglio - non sarebbe stato un vero Uzumaki se non avesse goduto di salute perfetta in ogni condizione - e continuò dopo una brevissima pausa. «Tuttavia al momento mi trovo nel mezzo di uno strano dilemma morale. Per questo mi trovo qui. Anzi, nello specifico, stavo cercando te nella speranza che potessi aiutarmi a sbrogliare questa piccola matassa. Il motivo per cui non hai ricevuto risposta è che preferivo parlartene di persona. Anzi, forse sarebbe stato il caso di avvisarti in anticipo del mio arrivo? Perdonami, non ho pensato che il mio arrivo potesse essere tanto inopportuno.» aggiunse con un nuovo inchino, stavolta di scuse e pertanto leggermente più profondo di poco prima. Si rese conto tra l'altro di aver parlato forse un po' troppo, e sebbene parlasse lentamente, ricordò solo in ritardo che probabilmente era il caso di abbassare il timbro delle parole per evitare che Karril avesse difficoltà con la traduzione. Si schiarì la voce e cercò di dissimulare, un po' imbarazzato.
    «Ehm... Come stai, tu? Ho sentito voci di gruppi criminali mentre ti cercavo, per caso hanno danneggiato il tuo lavoro? Per questo volevi spostarti?» chiese, sinceramente preoccupato quanto direttamente interessato alla faccenda.
  11. .
    Ancora una volta, Katsuo doveva essere grato alla capacità di adattamento di Yuya, che aveva accettato apparentemente di buon grado il suo piano, anche senza conoscerlo. Non aveva comunque il tempo di sentirsi grato e onorato a riguardo, quindi rimandò quei pensieri a dopo lo scontro e si concentrò sulle azioni da compiere per dare a Yuya quell'occasione che, sperava, avrebbe posto fine allo scontro. La sua compagna era stata impeccabile nel tenere Natsuki impegnata per lasciargli il tempo di assestare il suo colpo, colpo che quasi a sorpresa trovò il suo bersaglio alla schiena di Natsuki. Non era particolarmente onorevole colpire alle spalle una compagna spadaccina, ma in quel momento doveva riconoscere che non aveva le capacità per ferirla in uno scontro frontale, ed essendo solo uno scontro d'allenamento poteva permettersi di piegare un po' le proprie regole per evitare di creare problemi a Yuya. C'era comunque ben poco tempo per festeggiare o per preoccuparsi dell'onore in quel momento, perché ora che si trovava vicino a Natsuki doveva procedere col resto del suo piano. Non riuscì a sfruttare l'occasione, comunque, perché un possente colpo al petto lo costrinse ad arretrare, boccheggiante e senza fiato. Lasciò il manico dell'arma con una mano, portandosela al petto nel tentativo di massaggiarsi, ma questo questo fece acuire il dolore tanto che fu costretto a stringere i denti per evitare di urlare. Il risultato fu una specie di mezzo ringhio che gli fece perdere tempo prezioso. Probabilmente aveva qualche costola incrinata. Sembrava nulla di esageratamente grave, ma non riusciva nemmeno a respirare bene a causa del dolore. Tanti cari saluti alle tecniche di Respirazione. Fortunatamente non contava più di usarne. Non capì esattamente cos'era successo, ma doveva per forza essere stata Natsuki a colpirlo, probabilmente con un colpo di taijutsu, considerando che non stava sanguinando. Ironico come le uniche due persone in grado di ferirlo così gravemente senza armi fino a quel momento erano state due kunoichi di Kumo. Di certo mantenevano alta la fama del loro Paese. In entrambi i casi non erano stato in grado di stabilire il metodo che avevano usato, ma importava poco, soprattutto in quel momento. In condizioni normali avrebbe cercato effettivamente di afferrare Natsuki approfittando della sua vicinanza, in effetti, ma in quel caso era stato totalmente impossibile. Un po' perché la Saetta aveva imparato bene dal loro ultimo scontro, ma principalmente perché senza quel sigillo a limitare le sue capacità non aveva neanche avuto la possibilità di farlo. Insomma era stato colto totalmente alla sprovvista e lasciato lì come uno stupido da una Natsuki che era sparita alla sua vista ancora una volta.
    Si riscosse almeno un minimo quando vide comparire dal terreno un nuovo alleato, evocato da Yuya. Non aveva idea di che tecnica fosse o di come funzionasse, ma il suo cervello, nonostante la carenza di ossigeno, vide nel golem la copertura perfetta per provare ad eseguire la tecnica che tanto gli premeva di fare. Si costrinse a ripartire all'attacco, cercando di ignorare il dolore e di dosare la respirazione nonostante le costole rotte. Non fu certo facile, e sarebbe diventato solo più difficile andando avanti, ma non aveva scelta. Doveva farlo, per non essere ancora un peso per Yuya. La prima cosa da fare era lasciar sparire la propria Armatura. Gli sarebbe stata inutile, e mantenerla attiva era uno sforzo sia per il corpo che per la sua concentrazione. Fu costretto anche a lasciare l'arma per liberarsi le mani. Normalmente l'avrebbe lanciata verso Natsuki in modo da prendere tempo, ma non voleva rischiare di colpire Yuya e soprattutto non voleva attirare l'attenzione di Natsuki verso di sé. Inoltre il movimento necessario per lanciare uno spadone avrebbe sicuramente andato a peggiorare le condizioni del suo torso. Suo malgrado, la scelta meno dannosa era abbandonarlo temporaneamente. Iniziò a correre quindi, non tanto verso Natsuki ma verso il golem evocato da Yuya. Con una piccola concentrazione di chakra sotto gli stivali cercò di saltargli sulla schiena e di restarci attaccato, così da nascondersi almeno temporaneamente alla vista di Natsuki. Approfittò del tempo necessario per scalarlo per iniziare una lunga serie di sigilli, dieci per la precisione. Era sicuramente la tecnica più difficile e dispendiosa del suo repertorio, oltre che un segreto del suo Clan. Compose l'ultimo sigillo mentre compariva sulla spalla del golem - a patto che quest'ultimo collaborasse, naturalmente - e a quel punto, situazione permettendo, si sarebbe lanciato nella direzione generale di Natsuki, atterrando un po' come e dove capitava. Contemporaneamente, una pesante catena dorata con uno spuntone all'estremità sarebbe comparsa dalla sua schiena e si sarebbe scagliata contro Natsuki. La speranza di Katsuo era che la spadaccina, magari distratta da Yuya, non conoscesse già la tecnica e scambiasse lo spuntone con un attacco diretto, cercando quindi di pararlo o deviarlo piuttosto che schivarlo del tutto. Entrambe le azioni erano particolarmente facili per lei, ma nel primo caso si sarebbe ritrovata una bella sorpresa, considerando che l'obiettivo dello spuntone non era quello di ferirla ma quello di fare un giro attorno al suo corpo per poi conficcarsi nel terreno, incastrandola definitivamente in modo da lasciare a Yuya tutto il tempo di concludere lo scontro.
    Valeva la pena mostrare una tecnica tanto segreta in uno scontro amichevole, soprattutto considerando che se Natsuki l'avesse schivata - cosa particolarmente facile nel suo caso - avrebbe buttato la maggior parte del suo chakra senza ottenere nulla e addirittura rimanendo immobile fino alla fine della tecnica? Assolutamente no. Ma Katsuo, nonostante la mente strategica, non era mai stato un genio, e soprattutto era sempre stato una testa calda. Ne andava del suo onore, non sopportava l'idea di sfigurare completamente davanti alle due kunoichi e di trascinare Yuya nella sconfitta a causa della sua debolezza. Dal suo punto di vista era la mossa migliore che potesse fare con le poche risorse che gli rimanevano. C'era solo da sperare che il karma o chi per lui premiasse il suo coraggio - o la sua avventatezza - con un buon risultato.
    CITAZIONE
    - Subisce una Grave al petto (Forza 115 vs Resistenza 80)
    - Spegne l'Armatura e lascia lo spadone
    - Cerca di aggrapparsi al golem di Yuya (con Camminare in Verticale) e inizia a comporre sigilli
    - Se riesce ad arrivare indisturbato alla spalla del golem, si lancia verso Natsuki e attiva le Catene di Chakra
    - Se riesce a legare Natsuki, resta immobile a trattenerla, altrimenti resta comunque immobile a piangere a riprendere fiato
    - Alla fine del turno è Molto Stanco (non Esausto grazie all'Innata)

    CITAZIONE
    Camminare in verticale
    Livello: 3
    Abilità che consente, tramite il chakra, di camminare su pareti verticali. Il chakra andrà concentrato nella pianta dei piedi, e consentirà di rimanere ancorati alla superficie, qualunque essa sia.
    Consumo: 1 a turno

    CITAZIONE
    Catene di Chakra
    Tipo:
    Fūinjutsu
    Forse la tecnica di Sigillo più forte del clan Uzumaki. Dal corpo dell'utilizzatore fuoriescono delle catene di chakra evanescenti provviste di spuntoni che legano l'obiettivo e si conficcano nel terreno per immobilizzarlo sul posto. Ogni catena è in grado di bloccare (non assorbire, ma rendere inutilizzabile) 50 unità di chakra del bersaglio. L'utilizzatore dovrà rimanere immobile per tutta la durata della tecnica e non potrà eseguire altri jutsu. Anche la vittima, tuttavia, non potrà muoversi a meno che non abbia Forza superiore alla Resistenza delle catene: in tal caso egli riuscirà a spezzarle e sarà libero.
    [Le catene hanno Resistenza pari a 100]
    [È sufficiente una sola catena per bloccare completamente i movimenti]
    [Le catene possono solo bloccare, non possono essere usate per trascinare o azioni simili]
    [Le catene non fanno alcun tipo di danno]
    [Sigilli: 10]
    Consumo: 200 per la prima catena +50 per ogni catena aggiuntiva (+50 di mantenimento a catena a turno)

    CITAZIONE
    Abilità comune a tutti i livelli: la soglia di riduzione delle statistiche dovuta al chakra si abbassa del 5%.
    In altre parole, il malus del 30% delle statistiche si avrà dal 35% del chakra rimanente, mentre il malus del 40% si attiverà dal 15%.

    Katsuo
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    11
    42
    80
    46
    46
    26
    46

    Post:
    4
    Potenziamenti:
    ---


    - Armi pesanti IV (+8 Forza/+8 Resistenza)
    - Arte della Vitalità IV (+20 Resistenza/+20 Chakra)
    - Potenziamento chakra III (+30 Chakra)
    Armi:
    - Spadone del Lupo Abissale (lasciato a terra)
    97/490
    -1 Camminare in Verticale
    -200 Catene di chakra
    +2 Vigore


    3° turno
    -10 Armatura della Vespa Distruttiva III
    -30 Danza della corrente rapida
    +2 Vigore


    2° turno
    -10 Armatura della Vespa Distruttiva II
    -100 Vortice Ritorto
    +2 Vigore


    1° turno
    -20 Armatura della Vespa Distruttiva I
    -30 Taglio della Marea
    +2 Vigore
    Ferite:
    ---
    Stato Fisico:
    Esausto Molto stanco (19.80%)
    Stato Mentale:
    Irrequieto

    Nota: I bonus passivi (spec+innata) sono già conteggiati nel totale dello schema, i bonus attivi (tecniche) no.
  12. .
    Katsuo era teso come una corda di violino. La pioggia batteva incessante sulla tettoia sotto il quale si era riparato. Non era l'imminente attacco a preoccuparlo, bensì l'attesa e l'incertezza che ne derivava. Era logico pensare che un attacco sarebbe arrivato proprio quella sera. Il tempio era già stato assaltato, e c'erano state addirittura delle perdite. Gli attaccanti però erano stati respinti e avevano desistito per almeno un giorno, probabilmente per riorganizzarsi e preparare un nuovo piano. Se non altro questo aveva dato il tempo ai monaci di chiamare rinforzi. Katsuo era arrivato giusto in tempo.

    Il tempio che, secondo le leggende, ospitava le reliquie del Leone Dorato era un luogo a cui Katsuo era particolarmente affezionato. Ricordava di averlo visitato, in passato, quando era molto piccolo, accompagnato dalla madre. Era lei ad avergli trasmesso la passione per quel tipo di storie e leggende, e sempre lei aveva deciso di portarlo lì in visita. Non aveva dei ricordi molto chiari del luogo, ma ricordava di certo l'aria di misticismo che circondava il luogo. Si poteva percepire la sua leggenda, come se lo spirito del Leone fosse ancora lì a vegliare sugli abitanti con la sua armatura dorata. Certo, probabilmente era tutta una buona dose di autosuggestione a cui si aggiungevano il filtro dello sguardo di un bambino e quello della nostalgia di un momento passato da tempo, in un periodo apparentemente più felice della sua vita. Negli anni successivi non era mai tornato a quel tempio. L'influenza di suo padre e di sua nonna, entrambi particolarmente pragmatici, così come la loro continua lotta sull'addestramento di Katsuo, non lasciavano molto spazio a quella che i due definivano una fantasia infantile. Persino quando si era reso indipendente da loro due non era mai tornato, un po' per la mancanza di tempo che il suo stile di vita gli imponeva, un po', probabilmente, per l'idea ormai interiorizzata che le storie che circondavano il luogo non erano che trappole per turisti. Nonostante questo, però, Katsuo non poté non approfittare dell'occasione di visitare nuovamente il tempio quando il suo nome gli era saltato all'occhio, tra le richieste di aiuto in bacheca.

    Anche se il primo giorno non era arrivata nessuna offensiva, le sentinelle avevano avvistato le torce attorno al tempio. Almeno una decina, o almeno così avevano riportato. Katsuo non era una cima, ma non era nemmeno così ingenuo da pensare che dieci torce significavano dieci nemici. Il loro numero poteva essere sia maggiore - in caso le torce appartenessero solo a un piccolo gruppo di ricognizione - sia minore, se gli assediatori avevano intenzione di spaventarli e intimidirli fino alla resa. Beh, in quel caso erano stati particolarmente sfortunati. Katsuo non era di certo preoccupato di affrontare più nemici, e a giudicare dall'aria agguerrita dei pochi monaci rimanenti, nemmeno loro. Piuttosto, temeva che ci sarebbero state altre perdite tra le loro fila, dato che nonostante l'addestramento i monaci sembravano essere comunque dei normali civili. Era sua responsabilità proteggerli, ma non avrebbe mai insultato il loro orgoglio di guerrieri dicendo loro di nascondersi mentre lui affrontava tutto il rischio. Si era però prodigato di chiedere loro di non correre rischi inutili e di non farsi problemi a ritirarsi se ce ne fosse stato bisogno, oltre che di contare su di lui per qualsiasi necessità. Katsuo continuava a ripetersi che avevano preparato le difese nel modo migliore possibile. Gli arcieri erano al sicuro dietro le finestre - Katsuo aveva suggerito loro di tenere le luci all'interno al minimo possibile e più torce accese fuori, in modo da poter vedere bene i loro bersagli senza rendersi visibili a sua volta. Gli altri due uomini erano a difendere i lati del tempio. Katsuo si aspettava un attacco frontale, ma esisteva la possibilità che fosse un diversivo mentre dei ladri si infiltravano non visti da altri ingressi. Aveva evocato tre piccole lumache, una per ogni monaco all'esterno e una per il gruppo di arcieri, più ovviamente la sua adorata Chisheru, al momento sulla sua spalla. Quattro lumachine in totale per una rete di comunicazioni che potesse effettivamente limitare al minimo il tempo necessario per gli avvisi di emergenza in caso ce ne fosse bisogno.
    Aveva scelto di difendere, ovviamente, l'ingresso principale personalmente. Era difficile che il tempio fosse assaltato alle spalle, data la presenza del Monte, e il fiume avrebbe impedito assalti troppo numerosi dal lato davanti. La pioggia tanto forte era stata una benedizione, sia perché gli avrebbe fornito acqua a volontà per le tecniche Suiton, sia perché ingrossava il fiume; con un po' di fortuna sarebbe stato tanto impetuoso da rendere difficile la traversata anche in caso degli pseudo-ninja potessero camminare sulla superficie. Il ponte probabilmente sarebbe stato il punto di accesso migliore. Nella peggiore delle ipotesi, avrebbero dovuto ritirarsi tutti all'interno del tempio e difendere la stanza che conservava i tesori a cui i banditi erano interessati. Quello era il ragionamento fatto da Katsuo, comunque. Mentre camminava nervosamente avanti e indietro, con lo spadone nel fodero speciale pronto ad essere estratto, continuava a chiedersi se si era lasciato sfuggire qualcosa, ma gli sembrava di no. Aveva fatto tutte le preparazioni possibili, aveva cercato di immaginare e difendersi da ogni scenario possibile. Non sapeva davvero cosa avrebbe potuto fare meglio di così. Ora non gli restava che attendere.

    CITAZIONE
    Tecnica del Richiamo (Kuchiyose no jutsu)
    Tipo:
    Ninjutsu
    Livello: D
    Ninjutsu spazio-temporale che permette di evocare di fianco a sé qualsiasi animale appartenente alla razza con cui si è stretto un patto di sangue; per attuare la tecnica è necessaria una minima quantità di sangue sul palmo della mano prima della composizione dei sigilli. La quantità di chakra da utilizzare varia a seconda della creatura che si desidera evocare.
    [Richiede il proprio sangue sul palmo]
    [L'evocazione scompare se termina il chakra, subisce una ferita critica o se lo decide]
    [Sigilli: 5]
    Consumo: Variabile

    CITAZIONE
    STATISTICHE CHISHERU (e compagne, quattro in totale)
    LIVELLO 3
    Chakra: 40
    Forza: 4
    Resistenza: 4
    Velocità: 4
    Agilità: 4
    Precisione: 4
    Riflessi: 4


    TECNICHE
    Contatto telepatico
    Con questa tecnica le lumache possono tenersi in contatto, vedendo e sentendo tutto ciò che vedono e sentono le lumache in contatto.
    Consumo: 10 a turno

    CITAZIONE
    Chakra di Katsuo (considero come se avesse appena evocato le lumache): 570 - 40= 530 rimanenti
    Vigore I: Recupera 2 di chakra a turno


    Edited by Revan - 13/2/2021, 22:19
  13. .
    Gli ultimi mesi erano stati quel che si definirebbe un periodo molto poco fruttuoso per Katsuo. Da quando aveva incontrato Sieglinde, in estate, era stato colto da una serie di dubbi che nessuno aveva potuto risolvere. Non che lui lo permettesse a qualcuno. Aveva evitato di parlarne persino alla sua famiglia. Sieglinde era una persona potenzialmente pericolosa per il precario equilibrio che si era venuto a creare all'interno del Clan. L'arrivo di Ryota era stato seguito da un certo periodo di assestamento faticoso per tutti, e far sapere a sua madre che c'era una possibile sua figliastra in giro sarebbe stata una preoccupazione inutile. Per non parlare di sua nonna, che sarebbe sicuramente impazzita di paranoia sapendo di una possibile minaccia alla sua eredità. Katsuo non l'avrebbe mai pensato, anche perché tecnicamente Sieglinde non avrebbe avuto alcuna relazione con il clan, ma non faceva fatica a immaginare che l'anziana avrebbe potuto pensare una cosa del genere. In ogni caso, la donna non si era mai più fatta rivedere. Katsuo era andato a cercarla più volte, ma non aveva mai ritrovato il punto preciso dove l'aveva incontrata, e lei non si era fatta viva. Il problema maggiore era comunque la sua ignoranza riguardo il continente barbaro. La ragazza aveva menzionato diverse cose che lui non aveva saputo decifrare e Katsuo non sapeva a chi poteva rivolgersi senza rischiare di compromettere la situazione. Col senno di poi, in realtà, la risposta era piuttosto palese: c'era una rappresentante del popolo barbaro che si era subito dichiarata sua amica e che forse avrebbe saputo decifrare le parole della sua presunta sorella. Katsuo non si era dimenticato di Karril, ovviamente. Come avrebbe potuto? Non era esattamente una persona facilmente dimenticabile. Eppure, l'idea di rivolgersi a lei non gli era mai venuta in mente. Katsuo, senza falsa modestia, si definiva un buon guerriero - seppur con tanta strada da fare - ma la sua intelligenza si limitava a brillare solo in campo strategico. Fuori dal campo di battaglia non era esattamente quel che si definirebbe sveglio. Per sua fortuna, Karril era stata particolarmente gentile da scrivergli una lettera, che oltre a fargli notare quanto fosse poco abituato all'idea di avere degli amici, gli ricordarono della sua esistenza. Sentendosi un po' un'idiota, non ci aveva pensato due volte prima di chiedere qualche giorno di permesso per andare a trovarla, sperando di trovarla prima di un suo eventuale trasloco. Aveva evitato però di scriverle una risposta. Preferiva evitare di mettere informazioni riservate su carta, soprattutto considerando che probabilmente non sarebbe arrivata in tempo prima della sua partenza. Inoltre era abbastanza sicuro che sarebbe arrivato prima lui che un eventuale messaggio per posta. Se solo avesse avuto un modo per comunicare a distanza...

    Il viaggio fino al Paese del Mare non fu particolarmente interessante. Katsuo si era imbarcato sulla prima nave diretta in quella direzione e non si era portato nulla da fare, quindi si limitò ad annoiarsi tra una meditazione e una riflessione sul da farsi non appena arrivato ad Haha. Il clima una volta sbarcato però si rivelò diverso. C'era un certo nervosismo nell'aria, ma inizialmente Katsuo non se ne accorse nemmeno. Andò direttamente all'indirizzo che Karril gli aveva comunicato come sua residenza e chiese subito di lei, ma a quanto sembrava l'aveva mancata per un soffio. Inspirando a fondo, evitò di imprecare contro la sfortuna di averla mancata e si concentrò sul ringraziare i kami per l'averla mancata di poco. Se non altro, significava che non poteva essersi allontanata troppo. Tanto valeva cominciare subito a cercarla. L'idea era quella di tornare indietro verso il porto, la meta più probabile per chi voleva allontanarsi dal paese. Doveva considerare però che era appena venuto da quella direzione e non aveva notato Karril per strada, quindi durante il tragitto si premurò di guardarsi meglio intorno, ed eventualmente di fermare qualche persona per chiedere gentilmente se avessero visto passare la ragazza. Confidava che il suo peculiare colore di capelli fosse abbastanza interessante da far girare qualche testa, e che il coprifronte sulla sua testa avrebbe reso le persone più contente di collaborare. Non era in missione ufficiale, ma potevano fidarsi di un ninja, giusto? Così sperava. Fu allora che notò anche lui che c'era qualcosa che non andava. Non furono pochi gli sguardi verso la grande arma appesa alla sua schiena, ma inizialmente Katsuo non ci fece neanche caso. Era abituato ad attirare l'attenzione per quello. Fu quando una signora gli chiese se era lì per i banditi che finalmente qualcosa scattò nella sua mente. Katsuo si fece raccontare brevemente di cosa stessero parlando, e così venne a sapere della banda che sembrava stesse creando problemi nella zona. Ovviamente non poteva ignorare la cosa, quindi per qualche istante rimase fermo a pensare al da farsi. Decise che poteva permettersi ancora qualche altro minuto per cercare Karril prima di indagare sul caso. Riprese così la ricerca della donna dai capelli verdi, nella speranza magari che quel suo strano occhio permettesse a lei di vedere lui in caso lui dimostrasse ancora una volta di essere un pessimo investigatore. D'altronde anche lui era particolarmente vistoso, con la sua altezza, il suo mantello e l'arma sulla schiena. Sperava solamente di non perderla, dato che poi sarebe stato costretto ad attendere una sua nuova lettera prima di scoprire dov'era finita.
  14. .
    L'uscita dal Vortice lasciò Katsuo leggermente scombussolato per qualche istante. La tecnica l'aveva lasciato particolarmente provato, quindi non era riuscito a capire se avesse effettivamente colpito il bersaglio o no, ma a giudicare dalle ferite di Natsuki la risposta sembrava affermativa. La ragazza stava sanguinando, e per un momento a Katsuo sembrò in difficoltà. Un misto di orgoglio per l'essere riuscito a colpirla e un irrazionale senso di colpa lo colse, ma fu solo per qualche istante. Natsuki si liberò facilmente delle rocce che le chiudevano la via di fuga e sparì ancora una volta dalla sua vista, preparando una nuova offensiva: un affondo Fuuton che, sulla carta, gli avrebbe dato la possibilità di mettersi in mostra in modo positivo: aveva la tecnica perfetta per fermare quel colpo, una tecnica nuova agli occhi di Natsuki che con uno spreco minimo di chakra gli avrebbe permesso di difendere sia sé stesso che Yuya, onorando nel frattempo la memoria dell'Uzumaki che l'aveva tramandata. C'era un solo problema, ossia la velocità di Natsuki e della sua tecnica, proibitive entrambe ai suoi poveri occhi non ancora abituati a simili movimenti. Non fece neanche in tempo a rendersi conto di ciò che stava per succedere quando si sentì prima il polso afferrato da Yuya, poi le sue braccia attorno al corpo, e infine quest'ultimo spinto contro di lui dall'impatto con la tecnica di Natsuki. Istintivamente, puntò i piedi a terra per evitare quantomeno che venissero spinti via. Dopo essere stato protetto in quel modo, il minimo era sorreggere Yuya e impedire che perdesse l'equilibrio. Ci mise un po' a capire cosa fosse successo, in ogni caso. La distanza inesistente tra lui e la rossa molto probabilmente non aiutava a riguadagnare la freddezza necessaria. Lo sguardo di Yuya e le sue parole furono lo schiaffo in faccia che aveva bisogno per ricordarsi di essere su un campo di battaglia e che non poteva perdere tempo in quel modo. Sentì il sangue salirgli al volto, e l'unico motivo che riuscì a identificare per quel fenomeno era la vergogna per essere stato così d'intralcio alla propria alleata da costringerla a subire un colpo per lui. Non era così che doveva andare; nella sua testa era lui a dover subire al posto degli altri, era il tipo di ninja che voleva essere, ma non era stato abbastanza forte da riuscirci. Il suo ego, che non aveva fatto in tempo a gonfiarsi dopo aver portato a segno quel colpo, subì un brutto colpo. Deglutì a forza e annuì alla ragazza, ormai arreso del tutto all'idea di dover fare ancora un sacco di strada prima di poter camminare al suo passo. Gli rimaneva ormai una singola carta da giocare, una carta che sperava di non dover essere costretto a usare in uno scontro amichevole, ma se l'alternativa era fare tali figure davanti a Yuya, non ne valeva più la pena.
    «Lasci che sia reciproco. Se riesco a starle vicino posso provare a tenerla bloccata per qualche secondo.» cercò di dirle, stavolta abbassando il tono della voce e quindi chinandosi verso di lei per farsi sentire, con lo sguardo però fisso su Natsuki per assicurarsi che non partisse improvvisamente all'attacco. «Ma se ci riesco non durerà a lungo, quindi stia pronta ad andare sull'offensiva.» avrebbe aggiunto, a patto ovviamente che Yuya non partisse alla carica senza aspettare, o Natsuki non decidesse di non dar loro il tempo di organizzarsi. In quel caso, beh, il piano di bloccare la kumiana sarebbe rimasto lo stesso, quindi avrebbe dovuto sperare che Yuya cogliesse l'attimo anche senza essere stata avvisata.
    In ogni caso, doveva prima avvicinarsi a Natsuki o la sua offensiva sarebbe morta ancor prima di nascere. Yuya partì in avanti e Katsuo non si fece attendere, correndo dietro di lei. Era molto più lento, ma Yuya si impegnò a tartassare Natsuki con una pioggia di shuriken. Dopo le sue parole, Katsuo intuì che volesse dare a lui il tempo di avvicinarsi e colpire ancora una volta, quindi si sentì in dovere di sfruttare l'occasione per almeno cercare di ferire Natsuki. Se fosse riuscito ad avvicinarsi tanto da attaccare, avrebbe cambiato presa sull'arma per eseguire un'altra delle forme della Respirazione dell'Acqua, ossia la Danza della corrente rapida. Non era di certo una mossa particolarmente originale, soprattutto considerando che l'aveva già usata contro Natsuki, ma era la sua unica possibilità per cercare di aggiungere una serie di attacchi rapidi alla catena di proiettili di Yuya. Avrebbe cercato di attaccarla prima con un fendente alto, da sinistra verso destra, mirato alle braccia ma con la sicurezza che Natsuki l'avrebbe parato senza problemi. Lo stile prevedeva di non far fermare mai l'arma, ma di farla scivolare lasciandosi accompagnare dal suo peso, quindi Katsuo cercò di fare proprio quello, spostandosi sulla propria destra e piroettando quasi sul posto nel tentativo di spostarsi verso il fianco sinistro di Natsuki e di colpirla con un fendente basso, mirato alle ginocchia della ragazza. Infine, continuando la danza, avrebbe cercato di piroettare verso l'alto, menando un fendente dal basso verso l'alto alla schiena della ragazza. Non si fece problemi a trattenere la lama: era sicuro che Natsuki sapesse gestire l'assalto abbastanza bene da non subire ferite particolarmente gravi, ma se anche non fosse stato così, lo stile non prevedeva tagli particolarmente profondi. In compenso, cercò di non fermare il suo assalto per nessun motivo, compresi eventuali contrattacchi da parte di Natsuki. Era pronto a farsi ferire a sua volta se in cambio avesse potuto infliggere qualche altro colpo alla ragazza. Era il minimo dopo il sacrificio di Yuya, anche se poteva permetterselo solo perché era uno scontro amichevole e sapeva che Natsuki non avrebbe cercato di infliggere danni permanenti. Il piano era comunque sempre lo stesso, ossia dare la priorità al restare il più vicino possibile alla spadaccina. Con un po' di fortuna, degli altri attacchi di Yuya l'avrebbero distratta per qualche istante, dandogli una finestra di possibilità per tirar fuori la sua ultima possibilità di far vincere lo scontro a Yuya.
    CITAZIONE
    - Corre verso Natsuki a Velocità 46
    - Se riesce ad avvicinarsi a Natsuki, attiva la Danza della corrente rapida e cerca di colpirla tre volte (Agilità 86), a costo di subire ferite a sua volta. Dovrebbe arrivare dopo gli shuriken, quindi non dovrebbe avere problemi con quelli.
    - Se in qualunque momento Natsuki dovesse spostarsi, cercherà di seguirla e di restarle il più vicino possibile.

    CITAZIONE
    Respirazione dell’Acqua: Terzo kata - Danza della corrente rapida (Mizu no Kokyu: San no kata - Ryuryu mai)
    Tipo:
    Taijutsu (Bukijutsu)/Ninjutsu Suiton
    Tecnica originariamente sviluppata da Kasumi Uzumaki, il Drago Marino del Vortice, e ritrovata in tempi recenti dal suo pronipote Katsuo Uzumaki.
    L’utilizzatore concentra su sé stesso e sulla propria arma il chakra Suiton, che stimola i muscoli e lo spinge a muoversi in modo fluido come l’acqua di un fiume che scorre impetuoso, lasciando una scia d'acqua come disegnata in stile Ukiyo-e. I movimenti dell’utilizzatore risulteranno più rapidi e difficili da seguire (Agilità +20) per un intero turno, durante il quale sarà possibile attaccare solo con l’arma utilizzata durante la tecnica e con altre tecniche della Respirazione dell’Acqua, ma è possibile difendersi liberamente in caso si rispettino le condizioni necessarie. Durante la tecnica, l'utilizzatore lascia dietro di sé una scia d'acqua come disegnata in stile Ukiyo-e.

    [Richiede Arma Tagliente Media o Grande]
    Grado: B
    Sigilli: 0
    Consumo: 30

    Katsuo
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    11
    42
    80
    46
    46
    26
    46

    Post:
    3
    Potenziamenti:
    - Armatura della Vespa Distruttiva III (+20 Agilità/-10 Forza)
    - Danza della corrente rapida (+20 Agilità)


    - Armi pesanti IV (+8 Forza/+8 Resistenza)
    - Arte della Vitalità IV (+20 Resistenza/+20 Chakra)
    - Potenziamento chakra III (+30 Chakra)
    Armi:
    - Spadone del Lupo Abissale
    296/490
    3° turno
    -10 Armatura della Vespa Distruttiva III
    -30 Danza della corrente rapida
    +2 Vigore


    2° turno
    -10 Armatura della Vespa Distruttiva II
    -100 Vortice Ritorto
    +2 Vigore


    1° turno
    -20 Armatura della Vespa Distruttiva I
    -30 Taglio della Marea
    +2 Vigore
    Ferite:
    ---
    Stato Fisico:
    Leggermente stanco (60.41%)
    Stato Mentale:
    Irrequieto

    Nota: I bonus passivi (spec+innata) sono già conteggiati nel totale dello schema, i bonus attivi (tecniche) no.
  15. .
    Da un lato, andò tutto secondo i suoi piani. Dopo avergli distrutto la spalla, Anzu si era presa la sua testata e Katsuo era persino riuscito a scrollarsela di dosso. Era a malapena una vittoria, considerato che il colpo non sembrava avere minimamente influito sulle condizioni della ragazza ed era riuscito a spostarla solo perché era già nelle intenzioni di Anzu spostarsi. Non era una cosa che Katsuo poté notare in mezzo al combattimento concitato, ma forse se ne sarebbe reso conto più avanti, analizzando il combattimento a mente fredda. Poco importava, comunque. La cosa più importante era che lanciandola via avrebbe potuto avere un attimo di respiro dai suoi attacchi incessanti, o almeno così credeva. Mentre si rialzava, infatti, venne colpito alla schiena da un nuovo colpo di Anzu. A giudicare dal tipo di dolore, una qualche tecnica Raiton che gli folgorò la schiena, e solo grazie all'Armatura che indossava non aveva inflitto danni più gravi. Ringhiando di dolore, barcollò in avanti e fu costretto a puntare un piede per non cadere nuovamente a terra. Si voltò verso Anzu, che era caduta in acqua e, per qualche motivo, stava un po' arrancando per restare in superficie. In condizioni normali, non avrebbe infierito su un nemico in apparente difficoltà. Le condizioni normali però non includevano le braccia distrutte e la schiena folgorata. In più, si era presentata un'occasione più unica che rara per concludere il combattimento, quindi cercò di sfruttarla immediatamente. Dovette saltare in acqua a sua volta, emettendo però un piccolo getto di chakra per rimanere a galla. Non che l'acqua così bassa fosse un problema, ma aveva già problemi a muovere le braccia, figurarsi con l'ulteriore ostacolo dell'acqua.
    Cercò di posizionarsi più o meno sulla linea retta che passava da Anzu al mulinello distante, poi dovette stringere i denti e combattere il dolore con tutta la sua volontà. Tentò di forzare le proprie dita a muoversi, a compiere sigilli. Ne doveva fare un mucchio per la tecnica che gli serviva usare, e Anzu non se ne sarebbe stata di certo ad aspettare, una volta ripreso il controllo di sé stessa.
    La tecnica prescelta era quasi ovvia, ossia il Vade Retro! Con essa, avrebbe cercato di spingere Anzu all'interno del mulinello in modo da concludere il combattimento in quello che sembrava il metodo meno cruento possibile. Era in realtà la sua ultima risorsa. Con le braccia in quello stato maneggiare lo spadone sarebbe stato problematico, figurarsi eseguire i kata delle Respirazioni, che sforzavano particolarmente il corpo. Aveva già constatato come i suoi colpi fisici normali e le sue tecniche non fossero abbastanza impattanti contro il fisico coriaceo della ragazza. Se anche quello avesse fallito, non gli sarebbe rimasto altro che rimanere sulla difensiva e sperare che Anzu non lo punisse per il suo spreco di chakra.
    CITAZIONE
    - Subisce il Giudizio Divino alla schiena [Moderata]
    - Cerca di spostarsi sull'acqua a cinque-sei metri da Anzu in modo da cercare di spingerla nel mulinello con un Vade Retro! (Velocità 42, Precisione 24)
    - Se non riesce, resta sulla difensiva tenendo d'occhio Anzu

    CITAZIONE
    Camminare sull'acqua
    Livello: 5
    Il chakra viene costantemente rilasciato da ogni parte del corpo a contatto con l'acqua, in modo da rimanere a galla.
    Consumo: 3 a turno

    CITAZIONE
    Vade Retro!
    Tipo: Ninjutsu Suiton
    Livello A
    Tecnica nata per contrastare zombie e affini, ma utile anche in generale. L'utilizzatore crea una grande onda di acqua salata, in grado di spingere chiunque incontri. Il sale presente è in grado di provocare molto dolore alle persone investite, se esse sono già ferite, ma l'effetto maggiore è sui corpi morti che si muovono in maniera innaturale, che rischiano di essere feriti in maniera anche molto consistente se presi dall'ondata.
    [Sigilli: 8]
    [L'onda è alta e larga 8 metri e ha 15 metri di gittata]
    [L'onda ha Forza di spinta pari a 90]
    [La Forza di spinta viene convertita in forza normale solo nel caso di corpi morti che si muovono in maniera innaturale]
    [Al termine della sua corsa la tecnica lascia una fonte d'acqua media]
    Consumo: 90

    Katsuo
    STATS/ARMIJUTSU/CHAKRASTATO/FERITE
    LIVELLO:
    Forza:
    Resistenza:
    Velocità:
    Agilità:
    Precisione:
    Riflessi:
    10
    36
    69
    42
    42
    24
    42

    Post:
    4
    Potenziamenti:
    - Armatura del Lupo Abissale IV (+20 Resistenza/-10 Velocità)


    - Armi pesanti III (+6 Forza/+6 Resistenza)
    - Arte della Vitalità III (+15 Resistenza/+15 Chakra)
    - Potenziamento chakra III (+30 Chakra)
    Armi:
    - Spadone del Lupo Abissale
    190/445
    4° turno
    -3 Camminare sull'Acqua
    -90 Vade Retro!
    -10 Armatura del Lupo Abissale IV
    +2 Vigore


    3° turno
    -10 Armatura del Lupo Abissale III
    +2 Vigore


    2° turno
    -10 Armatura del Lupo Abissale II
    -30 Danza della corrente rapida
    +2 Vigore


    1° turno
    -20 Armatura del Lupo Abissale I
    -90 Vade Retro!
    +2 Vigore
    Ferite:
    - Contusione alla spalla sinistra [Lieve]
    - Contusione alla schiena [Moderata]
    - Contusione (?) al gomito destro [Grave]
    - Contusione alla schiena [Moderata]
    - Contusione (?) alla spalla sinistra [Grave]
    - Folgorazione alla schiena [Moderata]
    Stato Fisico:
    Stanco (42.70%)
    Stato Mentale:
    Spossato

    Nota: I bonus passivi (spec+innata) sono già conteggiati nel totale dello schema, i bonus attivi (tecniche) no.
828 replies since 31/7/2007
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